La maledizione della stella.

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Lilì:
Due giorni dopo...
Quei tre giorni passarono molto più in fretta di quanto pensassi e, in un attimo, mi trovai alla sera del giorno prima della partenza.
Si sarebbe partiti all'alba, e così avevo già iniziato a preparami per andare a dormire, in modo da essere fresca come una rosa al risveglio.
Peccato che, proprio quanto andai verso lo specchio per struccarmi la faccia dal mascara, al posto del mio riflesso trovai l'ultima persona che avrei voluto mi facesse visita:lui.
-Ciao, motti.-.Disse la figura maschile che si trovava al posto del mio riflesso.
"Motti" era il nomignolo che lui mi aveva dato prima che io...io...
-Non osare chiamarmi con quel nome, figlio di puttana!!!-.Gli urlai, spaventata e arrabbiata.
-Ohhhh, ma come siamo irrispettose!!!Almeno verso di me, un minimo di rispetto potresti mostrarlo, non trovi?-.Chiese il riflesso scherzosamente.
-Perché dovrei?Mi hai rovinato la vita!!!-.Risposi, mentre la paura di affievoliva, lasciando spazio a un profondo e amaro odio.
-Oh, io ti ho rovinato la vita?Bhe, forse hai ragione, ma tu la vita me l'hai levata!!!Hahahahaha!!!-.Mi rispose l'uomo nello specchio con una risata malata.
-L'ho fatto solo perché te lo meritavi...mi hai portato al limite del mio livello di sopportazione...IO NON SONO PAZZA COME TE!!!-.Gli urlai di rimando, mentre sentivo una tremante insicurezza nascere dentro di me.
Delle ultime parole non ne ero del tutto certa.
Non ero sicura di non essere del tutto una matta...e ciò mi logorava dentro.
Io non volevo diventare come lui...nazi, io non POTEVO diventare come lui!!!
-Cosa dici?Tu non saresti una pazza???!!Hahahahaha...ti adoro.Sei così ingenua.Speri che tu crescendo cambierai.Speri che la tua mente contorta verrà guarita...ma ti svelo un segreto:I MATTI NON SI POSSONO CURARE!!!HAHAHAHAHA!!!E non dirmi che non sei una pazzoide, perché, cara mia, ti posso assicurare che tu LO SEI.Prima lo ammetti a te stessa, meglio sarà per te...motti.Ehehehe!!!-.Rispose allora il riflesso con voce divertita e scherzosa.
-Grrrr...smettila!!!-.Gli gridai in risposta.
-Ohhh, ma che paura.E se non la smetto, che mi fai?Rompi lo specchio?Cara, io sono in ogni superficie che rifletta, quando ci sei tu.Non illuderti di potermi fare qualcosa.-.Disse l'uomo, osservandola dall'alto in basso.
-Vattene!!!-.Gli risposi sibilando, mentre quell'odio amaro aveva iniziato a ribollirmi dentro per il nervoso.
Quel bastardo era cocciuto come un mulo.
Anche in vita trovava sempre il modo di rigirare la frittata sempre dalla sua parte, e questo era uno degli altri motivi per cui lo detestavo.
-No, non ho alcuna intenzione di farlo.Io resterò quì tutto il tempo che voglio.Chissà, forse questa è la volta che ti convinco a ammazzarti, assassina!!!-.Rispose spocchioso il riflesso, sogghignando.
-Io non sono un'assassina!!!-.Gli urlai, avvicinandomi allo specchio.
Odiavo quella parola...di come la usava come se lui fosse sempre stata la vittima.
Era vero, io ho l'avevo ucciso.
Ma lui, per i tredici lunghi anni in cui era in vita e in cui era rimasto con me, mi aveva lentamente assassinata dentro.
Divorandomi.
Corrodendomi.
Tutti i cani, anche i più docili, se vengono bastonati troppo finiscono per mordere.
-Preferisci omicida?-.Mi domandò l'uomo, in risposta alla mia affermazione.
-Adesso...BASTA!!!-.Urlai, mettere tutta la rabbia che avevo accumulato in quella conversazione si coagulava in quell'urlo irato.
A quel punto, tutto il mio odio si concentrò nel mio pugno, che ruppe di colpo lo specchio.
Mi ferii la mano, che iniziò a sanguinare, e nel frattempo lui se ne andava, sibilando e ridacchiando, mente sussurrava in un loop:-Assassina, assassina, assassina...-.
-VATTENE VIA, PEZZO DI MERDA!!!-.Gli gridai dietro, e a quel punto, finalmente, silenzio.
Se ne era finalmente andato.
Osservai la mia mano, che sanguinava copiosamente.
Presi delle bende dal comodino del bagno, e poi mi fasciai l'arto ferito.
Dopodiché, osservai quello che una volta era lo specchio del mio bagno.
Ora riuscivo a vedere solo una cornice che dava sul muro di piastrelle della stanza.
Grazie al cielo la prossima volta che avrei rivisto mia madre sarebbe stato al ritorno dal viaggio, dato che era via per lavoro, quando (speravo) si sarebbe sbollita dalla rabbia per lo specchio rotto.
Decisi che era il momento di andare a dormire.
Dopotutto il giorno successivo sarebbe stato lungo, e avrei avuto bisogno del massimo riposo.
Inoltre, dopo l'ultima "chiacchierata" con lui, i miei nervi avevano un gran bisogno di relax.
Così mi lasciai cadere sul letto, mi misi in posizione fetale e mi abbandonai alle braccia di Morfeo.
Domani sarebbe stato un grande giorno.

Occhi che brillano quanto le stelle.🌙🪐✨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora