-3-

1.2K 63 4
                                    

Teresa era seduta sul pavimento sporco dei bagni maschili del terzo piano, ormai non usato più da nessuno.
Gli occhi sbarrati, una mano che teneva la parte dolorante dello stomaco e l'altra che teneva il cellulare.
Era possibile che giá il terzo giorno al collegge l'avesse distrutta?
Seriamente la vita era così ingiusta con lei?
Nonostante avesse sempre avuto degli amici, questi non si erano mai resi conto di quello che le succedeva, come mai fosse sempre piena di lividi e come mai ogni volta che muoveva un solo arto sembrava stesse facendo lo sforzo più grande del mondo.
Sul serio non si rendevano conto di niente o facevano finta?
Perchè ce l'avevano sempre con lei?
Cosa aveva fatto di male?
Come se non bastasse quello che era successo a scuola, il suo ragazzo (o meglio, ex ragazzo) aveva deciso di chiamarla per parlarle.
Non può funzionare, aveva detto.
Ed è lì che il suo cuore andò in frantumi, così come le sue misere speranze di aver trovato finalmente la felicitá, nonostante sembrasse sempre felice agli occhi degli altri.
Si alzò dal pavimento con l'aiuto di quella poca forza rimasta in corpo.
Si era aggrappata al lavandino e si era data un spinta per rimettersi in posizione eretta.
Si guardò davanti lo specchio.
Il viso pallido era sciupato dalle lacrime, la treccia laterale era quasi sciolta, disordinata.
Aveva la gonna leggermente alzata e la cravatta storta.
Si sciacquò il viso e cercò di rimettersi a posto, con scarsi risultati.
Sospirò pesantemente, raccolse la cartella e uscì dall'edificio scolastico, dirigendosi verso il dormitorium.
Entrò in camera e si lasciò cadere sul letto, esausta.
Ci volle poco, prima che il sonno la travolse.


-Teresa? Ehi?-
Aprì lentamente gli occhi, trovando il viso di Jade a pochi centimetri dal suo.
Si mise a sedere velocemente, con le guance che si stavano lentamente colorando di rosso.
-Teresa, sei ridotta malissimo e non sei venuta neanche a mangiare. Che è successo? Camille era preoccupata per te, ha detto che all'ultima ora non ti ha più vista.-
Troppe parole.
Chiuse gli occhi e iniziò a massaggiarsi le tempie, che le facevano male, creandole del mal di testa.
-Non avevo molta fame.- tagliò corto.
-Che ore sono?- chiese stancamente.
Jade guardò l'orologio.
-Le 17.-
Cosa? Aveva seriamente dormito tre ore?
Annuì alla bionda e si coricò nuovamente.
-Mi vuoi dire che è successo?- la voce preoccupata.
Teresa sembrò pensarci su.
Glielo dico o no?
Conosceva Jade da poco, non sapeva se raccontarle quello che era successo, ma una parte di lei diceva che sarebbe stata al sicuro con lei e decise di dirglielo.
Sospirò pesantemente e iniziò a parlare, chiudendo gli occhi.
-Era suonata la campanella, io e Camille avevamo l'ultima ora insieme e mi stavo dirigendo nella classe di scienze, quando un gruppo di due ragazzi mi si avvicinò, offrendomi di farmi fare un giro della scuola.
Mi assicurarono che i professori erano d'accordo sul farmi saltare l'ultima ora, dato che non l'avevo ancora vista tutta e chiedevo ancora "indicazione" a qualche studente.-
rispirò a fondo, sentendo gli occhi pizzicare.
-Mi hanno portato nel bagno del terzo piano, sbattendomi al muro e iniziando ad insultarmi e prendendomi a ginocchiate sullo stomaco. Non so perchè l'abbiano fatto, non capisco..-
scosse il capo e continuò.
-..dopo che se ne andarono, mi chiamò il mio ex ragazzo, dicendo che non poteva funzionare. Non mi ha nemmeno fatta parlare, che aveva chiuso la telefonata. Non ci posso crede.-
Le lacrime iniziarono a scendere lumgo le sue guance contro la sua volontá.
Odiava piangere davanti agli altri.
Davvero era così debole?
Jade l'abbraccio subito, stringendo la più piccola contro il suo petto e massaggiandole i capelli.
Non disse niente, ma non c'era bisogno di parlare.
Teresa continuò a piangere, bagnando la camicia della più grande.
Sentiva il calore delle braccia della bionda circondarle il busto e pensò che non si era mai sentita così bene in vita sua.
Si sentiva protetta.
Forse, aveva trovato veramente qualcuno capace di apprezzarla seriamente.

Please, stay forever with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora