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Jade si svegliò con un mal di testa atroce.
Si mise a sedere sul letto con fatica e poggiando una mano sulla fronte.
Si girò verso Teresa trovandola già sveglia, con gli occhi sbarrati e il viso inumidito dalle lacrime.
Di scatto si alzò dal letto e si avvicinò a lei.
-Oh mio Dio, che hai?-
La più piccola si girò a guardarla.
-Davvero non ricordi?-
Jade la guardó confusa.
-Cosa dovrei ricordarmi?-
Le labbra di Teresa si stesero in una linea dritta e sottile.
-Niente.-
Jade sospiró.
-Teresa..- sussurró, avvicinando una mano per poggiar la sulla sua.
-No!- disse ritraendosi e schiacciandosi contro il muro.
-Cosa ti prende?- ritentó.
-Non toccarmi, ti prego, non toccarmi!-
La voce di Teresa diventò un sussurro ad ogni parola, mentre Jade si sentì come se le avessero appena dato un pugno in pieno volto.
-Teresa, -iniziò, riuscendo a bloccarle i polsi- dimmi cosa è successo, che cosa ho fatto. Io..non ricordo niente, ti giuro, e ti chiedo perdono per qualsiasi cosa abbia fatto da ubriaca.-
Teresa iniziò a respirare con fatica, mentre il cuore sembrava volesse uscirle dal petto.
Jade era talmente vicina che, se prima si sentisse soffocare, adesso sembrava non riuscire a prendere più aria.
Si divincoló dalla presa della bionda e si buttó giù dal letto e -Teresa!- urló Jade, ma si era già chiusa in bagno.

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Stava cercando di concentrarsi sul brano di letteratura assegnato dalla prof per il weekend, ma le immagini della sera prima continuavano a insinuarsi nella sua mente.
Aveva lasciato i capelli bagnati dopo una lunga doccia e, spesso, gocciolavano, lasciando delle piccole macchie sulle pagine del libro.
Fece gli esercizi con le informazioni riuscite ad assimilare dal testo e mise in libro in borsa.
Anche se mancava ancora un giorno prima del lunedì, le piaceva preparare già il materiale, in modo che il giorno successivo potesse pensare ad altro e non a cercare di ricordare quale libro si fosse dimenticata e andare in paranoia.
Era rimasta da sola in stanza, quando era uscita dalla doccia Jade non era più lì.
Andò in bagno e si guardó allo specchio.
Gli occhi erano segnati dalle occhiaie ed erano gonfi, rossi.
Le labbra erano rovinate e con qualche taglio qua e là, dovuti dal suo vizio di mordersi il labbro ripetutamente.
Se prima non si piaceva, adesso la sua autostima aveva decisamente toccato il fondo.
Cercò di non dare peso alle sue condizioni fisiche e si pettinó i lunghi capelli, che stavano iniziando ad asciugarsi; fece un'alta coda e si mise sul letto, seduta, con gli auricolari alle orecchie.

"To be hurt, to feel lost, to be left out in the dark, to be kicked when you're down, to feel like you've been pushed around, to be on the edge of breaking down and no one's there to save you. No, you don't know what it's like, welcome to my life."

Si rilassó ascoltando la musica dei Simple Plan e cercó di svuotare la mente da ogni altro pensiero, ma, quando la canzone finì, si accorse che qualcuno stava bussando alla porta.
Si alzò, stoppando la canzone successiva, e si diresse verso la porta.
-Camille.- disse solamente, e venne travolta da una ragazza dalla chioma rossa e le lentiggini sul viso bianco.
-Teresa, da quanto!- disse Camille, staccandosi da Teresa.
-Si, ma sei tu che non ti sei presentata ieri a scuola.- constató la bruna.
-Stavo male.- replicò l'altra, grattandosi il braccio.
-Sicura? Mi hanno detto che spesso salti le lezioni di lettere.- rise Teresa.
-È stato Thomas, vero?-
Teresa annuì.
-Quel coglione..-
-Ehi, stai calma, non ti giudico mica per questo.- sorrise sinceramente.
Camille si rilassó e, dopo aver scrutato bene l'amica, disse: -Santo cielo, Teresa, hai un aspetto devastato. Si può sapere che hai? Il secondo giorno, all'ultima ora, sei scomparsa e pensavo ti fosse successo qualcosa!-
Camille parló così tanto velocemente, che Teresa dovette ragionare su quello che aveva appena detto.
Si irrigidì e cercó una qualche bugia da dire all'altra.
-Oh, no, stai tranquilla, ho avuto solo qualche notte insonne, niente di che.- sorrise falsamente- E, comunque, il preside mi aveva chiamato per parlare di alcune cose.-
Camille sembrò non essere convinta, ma non disse nulla e Teresa la ringrazió per questo.
La rossa si mise a sedere sul letto disordinato di Teresa e si guardó intorno.
-Come ti trovi con lei?- chiese, facendo una smorfia senza accorgersene e facendo un cenno con la testa verso il letto di Jade.
Teresa rimase in piedi a guardare quel letto vuoto e, successivamente, ci si sedette sopra.
-Bene.-

Tadaaaaaan :3
Salve a tutti lettori, come vedete non sono morta.
Spero che il capitolo vi piaccia.
Ciao ciao :-)

Please, stay forever with meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora