Tutti abbiamo paura

8 0 0
                                    




Caro Diario,

piacere di conoscerti, sono Nicoletta. E no, non più la stessa ragazza che ha iniziato a scrivere questo. Mi sento una persona nuova, rinata. Mi sento felice.

Non mi sarei mai immaginata di ammetterlo, finalmente, che anche io provo un po di felicita.

Domani è l'ultimo dell'anno, 31 gennaio 2021. Io sono in quarantena perché il mio ragazzo è risultato positivo.

Ho tanto su cui aggiornarti. Da dove partire?

Ho fatto il mio viaggio all'estero, in Irlanda. Ti ricordi della borsa di studio che ho vinto? E' andata bene, per lo meno, tranne per qualche incomprensione nata con persone che erano con me. Sono state due settimane molto intense e difficili.

Quando sei piccolo, la frase che ripeti più spesso è: "A 18 anni, mamma e papà, lavorerò, avrò una casa e una famiglia così voi non mi dovete più comandare!"

Poi arrivi ai tuoi 18 anni che "Papi mi stappi lo spumante che ho paura?" (piccoli problemi da "ragazza con la fobia di spari e palloncini").

Pensi di essere sempre grande, di poter far tutto da solo, ma quando arriva quel momento tanto atteso in cui devi affrontare cose più grandi di te, ti senti spiazzato e hai paura.

Tutti abbiamo paura.

Tutti siamo piccoli nel nostro profondo. Non si è mai troppo grandi.

Le nuove cose provocano un senso di smarrimento nel nostro cervello. Siamo abituati talmente tanto alla monotonia che, squilibrare il nostro equilibrio, ci rende più fragili.

In questo momento mi sto chiedendo: ma questa fragilità ci rende più onesti con noi stessi o più vulnerabili?

Fatto sta cheee.. mi mancava la mia casa dolce casa e soprattutto sedermi sul mio letto, dal momento che in quello irlandese mancava spazio anche solo per respirare.

Poi ho preso il foglio rosa, anche se è stata una sfida immensa. Sono stata bocciata la prima volta con 5 errori, ma poi mi sono rimboccata le maniche e sono riuscita a passarlo. Ora sfreccio con mamma che mi rompe le palle per ogni singola cosa, mentre papà è tranquillo e un ottimo istruttore.

Dal punto di vista scolastico, sono in quinta e ho la maturità. Ecco, uno degli ostacoli di cui parlavo prima. Diecimila argomenti da saper esporre e non so nemmeno cosa ho mangiato ieri a cena. Spero il ministro abbi pietà di noi. Amen.

-

In questo periodo sono felice, infatti non sento più la necessità di leggere o scrivere (tranne ora, perché mi mancavi davvero tanto). Oltre al COVID e varie quarantene, sono riuscita a vivermi quest'anno.

Ho lavorato, ho ballato, ho bevuto, ho conosciuto persone, ho viaggiato e ho dormito per la prima volta con un mio fidanzato (a Firenze, bellissimo).

Ma, nonostante questo, sono felice di una cosa in particolare: me stessa. Sono orgogliosa di ciò che ho fatto e di come i miei siano felici di me. Aver l'appoggio dei genitori è un tassello di vita importante.

Tra poco ci sarà la scelta dell'università e penso di proseguire con economia, anche se mi sembra una vita troppo monotona. Ho lavorato come stagista per tre settimane e penso che, se è questo l'ambiente dell'ufficio, non fa per me. Ho bisogno di dinamicità, rapportarmi con le persone e divertirmi. Ultimamente sto guardando una serie TV su un ragazzo autistico che riesce a diventare un bravissimo chirurgo e penso "Cazzo". Voglio essere determinata come lui, superare ogni pregiudizio e ostacolo.

Pensavo di iscrivermi a medicina, è un pensiero che mi ronza per la testa (fastidioso, come una zanzara in piena notte estiva) da qualche giorno.

Tanto poi cambio sempre idea.

La mia migliore amica Jaqueline tra poco compie 18 anni e non vedo l'ora di andare da lei in Germania. E' stata davvero l'unica che, nonostante tutto (ma davvero tutto), è rimasta e non scappata. Anche io sarei scappata dalla me di qualche anno fa. Voglio ringraziarla, anche se non riuscirò mai a farlo abbastanza.

E' proprio quando stai male che capisci le persone che ti circondano. A me piace dividerle in diverse categorie:

- "non mi faccio mai i cazzi miei": sono quella persona che vuole sapere che cosa hai fatto per pura curiosità personale, sono tra i peggiori secondo me, quando ottengono la risposta che volevano ti rispondono "Ah capito, mi dispiace" e non si fanno più sentire

- "falsi amici": come dice la parola, sono quelli che pensi siano amici, quando in realtà sono persone da perdere. A loro volta si dividono in "ti do aiuti sbagliati perché voglio il tuo male", che sono i peggiori in assoluto, e "ti ignoro" perché magari il cazzo del fidanzato è più importante

- "se vuoi ci vediamo": sono quelli che ti aiutano, però ogni conversazione finisce con quella frase e mi piace al messaggio.. e sono passati 5 anni ma non vi siete ancora visti, tutto nella norma.

- "Punani": una categoria a parte solo per lei, perché non c'è un'altra persona come lei. Chilometri e chilometri di distanza, però è come se fosse sempre accanto a te. Ti vedi più con lei che con le persone che abitano a 9 chilometri da te, sa come farti ridere e le cazzate da dirti.

-

Cara Nicoletta del futuro, ti scrivo questo messaggio il 30 dicembre 2021 alle 23.19 per dirti che sono fiera di te, che questo è solo il primo dei tanti anni in cui sei riuscita a riscattarti.

Verga, famoso poeta del Verismo, non credeva nel riscatto umano. La sua vita è destinata a fallire e non a decollare. Io credo che ognuno di noi è fatto per fallire, ma arrivato al fondale marino, risalire. Perderai ossigeno, ti sentirai morire, ma quando sarai arrivato in alto, tutto si troverà sotto di te e tu calpesterai quel mondo che ti ha fatta affogare.

Credi in te stessa, sempre. Che sia un momento difficile o bellissimo, sei a brillare e da invidiare. Insomma, sei diventata la persona che desideravo essere e che invidiavo.

Cazzo, invidiavo me stessa. Complimenti, buon lavoro.

Sono fiera di te stessa come tu dovresti esserlo.

Buonanotte, alla prossima.

Scusate il disordine, io ci ho provato.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora