Quell'abbraccio era stato come mille parole, pronunziate in un unico attimo.
Quella lacrima mi aveva fatto capire molte più cose di tutti i secoli passati nella mia vecchia casa. Il cielo.
Forse quella non era stata una casa, forse era stata una prigione per il mio essere. Io, ero sempre stato quello diverso, quello curioso. Quello che ad ogni risposta ovvia, doveva trovare una domanda più complessa; ad ogni avvenimento una spiegazione alternativa. E se il mio destino era già stato segnato da Lui, a che pro farmi nascere Bianco e puro, se la mia strada sarebbe comunque andata a divergere nell'oscurità..?
..No io non ero un Oscuro, non lo sarei mai stato. La mia casa, mi mancava, certo, eppure..
"Cris!"
I miei pensieri si dileguarono. Fuggirono dall'incredibile potenza del suono, di quella voce.
Anna e Giosuè erano ancora al piano di sotto con quel ragazzino.
Mattia mi guardò sorridendo come sempre. Adesso però notavo che dietro quel suo affascinante sorriso si teneva nascosto un tagliente raggio di tristezza.
"Dai scendiamo"
Ci dirigemmo verso il piano inferiore.
All'ingresso della sala grande trovammo Anna sorridente, anche se preoccupata che ci osservava.
"Quindi..?"
Chiese Mattia.
"Si è ripreso, fortunatamente il morso non ha toccato organi vitali..e sebbene abbia praticamente un'ala fuori uso..se la caverà."
Sorrisi anche io, ero abbastanza sollevato.
"Ma chi può fare qualcosa del genere..è un bambino..!" domandai.
Anna osservò Mattia indecisa sul da farsi, dopo che Mattia fece un cenno con la nuca lei mi porto in cucina.
"Devi sapere Cris, che la terra non è tutta rose e fiori..che, anzi, è un luogo molto pericoloso perché è casa anche dei demoni.."
Questo lo sapevo già, ma cristo, quello era un bambino!
"L'uomo è come una pedina, che in base al suo padrone può muoversi in diversi modi, può vincere l'avversario e arrivare alla felicità, come può invece "sconfiggere" l'altro e assaporare il gusto del male..non so se mi spiego..in sostanza ogni uomo ha sia un protettore Puro, che un oscuro..solitamente queste due potenze riescono ad equilibrarsi, molte volte anzi il demone cambia bersaglio e si attacca ad un altro essere, più debole..altre volte, invece, il demone è talmente attaccato, legato alla sua ombra da riuscire anche ad uccidere.."
Anna sorrise debolmente, alzandomi il volto dal mento.
Avevo in mente miriadi di domande da farle, ma l'unica cosa che mi venne in mente fu.. "io...io vado a fare un giro..scusa"
Molto probabilmente non riuscivo davvero a capire quell'assurda situazione.
Perché delle volte il male riesce a produrre così tanta felicità all'uomo che la genera ?
Mi sentivo fuori posto: in quella famiglia, in quella casa, in quella città, in questa dannatissima vita.
Ero stufo di tutto ciò, stufo di dover riflettere, di continuare quell'assurda guerra tra ciò che ero e ciò che stavo diventando.
Riflettere.
È sempre stato questo il mio difetto. Ragionavo troppo, mentre dovevo sempre affidarmi alla fede, rispettare le leggi, e aiutare il bene.
Le mie gambe si muovevano allo stesso modo, si muovevano allo stesso modo dei miei pensieri: veloci, doloranti e insicuri.
Non sapevo nemmeno il motivo di quella corsa.
Arrivai in città e con mia enorme sorpresa notai dell'umido nelle mie guance.
Perché stavo piangendo?
Mentre camminavo notavo gli sguardi fugaci degli sconosciuti, quelli innamorati delle coppie che si scambiavano parole dolci tra un sussurro ed un altro, quelli spazientiti di coloro che stavano tardando a tornare a casa, poi c'era il mio uno sguardo robotico, fisso ad osservare il tutto come dall'esterno, come se stessi osservando un quadro in una galleria d'arte.
Non sapevo dove mi stavo dirigendo. Le parole di Anna mi risuonavano nella mente, contro il mio volere, contro ogni criterio logico.
Qualcuno arrivò alle mie spalle scombinandomi i capelli.
"Ehi ciao biondino!!"
-Luce-
In qualche modo cercai di asciugare le lacrime.
"Ciao Luce"
Cercai di fare uno dei miei più convincenti sorrisi, ma non ero molto bravo a sorridere. Sembra semplice, ma è la cosa più complicata di questo mondo.
"Ehi tutto ok?"
"Si si, ma tu che ci fai qui?" Mi affrettai a dire io.
Lei alzò dei volantini e me ne porse uno
"Il colore dei sogni -lezioni di disegno- Luce Coppola, per eventuali informazioni contattare il numero..."
"Ma tu sei bravissimo a disegnare! Perché non partecipi?"
"Beh io-
"No meglio -mi interruppe, portandosi una mano sul mento e lo sguardo perso fra le nuvole- potresti aiutarmi a gestire il corso !!"
"Non credo sia proprio-"
"Bene allora abbiamo deciso !"
Sorrisi liberamente, quella ragazza era troppo strana, la adoravo. Mi prese per una mano e iniziò a correre, portandosi dietro pure me.
Indossava un'enorme maglione dello stesso colore dei suoi capelli. Le dava l'aria di una bambina con una maglia comprata di una taglia più grande, in modo da poter essere utilizzata anche negli anni seguenti.
"Dove stiamo andando?" Cercai di dire tra una boccata d'aria ed un'altra. -Era la seconda corsa del giorno, capitemi!-
"In biblioteca, dobbiamo modificare la locandina!" Urlò di rimando lei.
Era diversa dalla mattina, strana come sempre, certo, ma aveva una nuova felicità in quei suoi occhi scuri.
La gente che ci osservava era di due tipi: quelli che ci sorridevano e si scansavano scherzando, e i seri, quelli scorbutici che ci riempivano di parole ma non ci permettevano di fermarci. Facemmo cadere un robusto signore con la valigetta di pelle che ci squadrò dalla testa ai piedi.
"Mi scusi zio" le urlò Luce quando eravamo troppo lontani per essere sentiti.
"Manca molto-" accennai io piegato in due per la stanchezza.
"Siamo arrivati" sorrise lei è parlando come se non avesse appena fatto 100 m correndo come due ossessi.La biblioteca non era male, anzi era anche ben assortita. c'erano molti testi sacri, anche se meno della metà, era, per lo più, stracolma di libri di letteratura, fantasia, o opere a me ignote. Lí la signora d'ingresso era antipatica, cosa improbabile nelle biblioteche dei cieli.
"Non dovete emettere alcun suono!"
Noi ci piazzammo in un computer ed iniziammo il lavoro.
"Perché stavi piangendo?" Mi domandò lei in un soffio, io restai spiazzato. Ad un tratto i volumi di Harry Potter erano diventati piuttosto interessanti.
" Beh..non stavo piangendo, e solo che.."
"Si avevi un insetto nell'occhio e bla bla bla"
"FATE SILENZIO!" si intromise la signora baffuta di poco prima.
"No è che con questo fatto che ho cambiato famiglia- cercai di arrangiarmi io- sai..ehm..è difficile"
"Ti capisco, e so che può sembrare stupido, perché beh ci conosciamo appena, ma io ci tengo molto a te" mi sorrise. Finimmo il lavoro in una mezz'oretta, usciti di lì andammo a prendere un gelato.
"Il cioccolato è il gusto più buono di questa terra, l'adoro" disse lei tutta intenta a gustarsi quella nuvoletta cremosa.
Le sorrisi.
"Sai Cris, tu sei diverso dagli altri.."
"E chi te lo dice" feci io abbassando lo sguardo
Mi fece riflettere molto quella domanda, forse aveva capito ?
"Bu, o è istinto femminile, o quel tuo crocifisso sempre appeso al tuo collo" diede un'altra leccata al gelato e indicò l'oggetto.
L'osservai.
"Oh questo è un vecchio ricordo della mia vecchia casa.."
"Io non ci credo" sopraggiunse lei.
"A cosa?" Ero abbastanza confuso.
"Sai Dio, e compagnia varia.." restai di sasso
"Come scusa?" Lei sorrise
"Molto probabilmente non lo capirai, ma secondo me la religione è solo un punto d'arrivo, o d'andata, un qualcosa di stabile che si è creato l'uomo per non dover pensare all'inquietante mondo dell'infinito.."
Era affascinante il suo modo di spiegare la fede, era affascinante con quale difficoltà l'uomo doveva credere a qualcosa, senza avere la stabilità di nulla, la relatività finiva, e dava spazio al fantastico mondo dell'utopico.
"Hai presente quei libri che parlano di fantasia?" Le dissi
"Si certo ma che c'entra?"
"Ti sei mai concentrata sul fatto che anche la nostra vita possa essere come uno di quei libri?"
"Non credo abbiano qualche cosa in comune, non c'è magia.."
"La magia c'è eccome, solo che non riusciamo a vederla, perché ci siamo prefissati stereotipi su cosa sia e non sia la magia. Pensa all'amore, cosa c'è di più magico di quello, o alle stagioni che susseguendosi cambiano il corso degli eventi. Pensa al tempo! Quale cosa più assurda del tempo? Al nostro corso della vita..la religione e una di queste cose e una magia straordinaria, una fede inalienabile che plasma ogni desiderio in preghiera, che affida un bisogno nelle mani dell'altro"
Avevamo entrambi uno strano sorriso triste nelle labbra, prima che lei potesse aggiungere qualcosa io proposi di continuare ad appendere e distribuire volantini.
Con un vecchio trucchetto telepatico, riuscii a convincere due giovani a venire, ma alla maggior parte della gente non interessava.
Alla fine ci arrendemmo e ci sedemmo in una panchina mezza sgangherata.
Parlammo del più e del meno. Ad un certo punto del pomeriggio decidemmo di ritirarci.
"Ti accompagno ?" Le proposi.
"No dai vai pure" mi sorrise debolmente e stavolta fui io a arruffarle i capelli.
"No !" Rise. "Ci vediamo domani!"
"A domani Lux"
"No ti prego il latino anche nel mio nomignolo no!"
Risi e la salutai con una mano.
Il tragitto verso casa era abbastanza lungo, così affrettai il passo.
Ero così assorto nei miei pensieri che non feci caso alle due figure che lentamente mi si avvicinavano.Erano dannati, uomini costretti alla vita terrena per aver compiuto peccati indicibili e vantatisi di essere stati scelti da Dio. Si nutrivano di sangue, solitamente attaccavano i cupidi, poiché avevano un inconfondibile odore puro, e benevolo. Amavano soprattutto vederli morire sopraffatti dal loro odio, e disperdevano le loro piume tra le fiamme dell'oscurità.
Affrettai il passo c'erano troppi comuni che avrebbero potuto vedermi.
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ARCHANGEL
FantasyMOMENTANEAMENTE SOSPESA!! Non possiedo un padre, ne una madre. Sono il figlio del creatore. Difendo il mondo dal male, dal demonio e proteggo gli umani. Raramente scendiamo sulla terra. Solitamente sono gli angeli ad occuparsi di proteggere la gen...