La casa di Sakura è molto accogliente e ben curata. Me ne sto seduto ad ammirare la sala pranzo, mentre la padrona di casa sta rovistando nell'armadio in cerca di qualcosa per me.- grazie per l'ospitalità-
- Non mi ringraziare Sam-
- Beh, ci conosciamo da poco e mi hai sub.- vengo interrotto da Sakura che torna da me a mani vuote.
- Non mi ringraziare perché non ho nessun abito maschile, quindi a meno che tu non voglia i miei vestiti... Dovrai restare in pigiama- Le scappa una piccola risata -scusami-
- No tranquilla- lascio trasparire un filo di delusione -starò con il mio pigiama, non ti preoccupare- accenno una risata per tranquillizzarla.
-Peccato, sarebbe stato divertente vederti più al femminile-ride nuovamente -ti posso offrire qualcosa da mangiare?-
-no ti ringrazio Sakura, non vedo l'ora di incontrare l'Hokage- mi alzo.
-va bene, andiamo allora, tanto non é molto distante-usciamo di casa e in pochi minuti bussiamo alla porta di Tsunade.
Il cuore batte più velocemente: sono a Konoha, di fianco a Sakura e sto per conoscere una dei 3 ninja leggendari. Non so se riuscirò a mantenere l'autocontrollo e non impazzire per la troppa felicità.
-Avanti- dice l'inconfondibile voce autoritaria oltre la porta. Sakura apre la porta... E la visione é stata molto più straordinaria di quanto potessi immaginare.
L'Hokage è seduta a compilare dei fogli, e quando noi entriamo alza lo sguardo: già i capelli biondi e quegli occhi decisi mi hanno fatto perdere diversi battiti.
Io mi pietrifico appena superata la porta, mentre Sakura si avvicina alla scrivania, ma Tsunade non perde tempo.
-Chi è questo, Sakura?- senza staccarmi gli occhi di dosso
Lei fa un piccolo inchino con il busto -Si chiama Sam, l'ho trovato stamattina nel villaggio. Era in pigiama, ma io non ho vestiti adatti a lui-
L'Hokage si alza, é più alta delle aspettative. Abbasso la testa, stringo gli occhi cercando di tornare in me -S-salve... Sal... Salve Hokage- mentre cerco impacciatamente di porgere i saluti, sento i suoi tacchi rintoccare sul pavimento, si fermano davanti a me, apro timidamente gli occhi, tenendo la testa bassa.
Vedo le sue estremità, cerco di salire con lo sguardo lentamente: gli occhi salgono lungo le gambe perfette, per poi nuotare nel verde del suo vestito, per poi bloccarmi un paio di secondi, sbarrando gli occhi. Ho il suo abbondante seno vicinissimo al volto, e continuando a salire con gli occhi, vedo il suo sguardo che mi scruta dall'alto.
-ciao bamboccio-
Provo a parlare, ma la bocca si apre senza emette nessun suono. Sia Sakura che Tsunade si lasciano andare ad una risata.
- Beh, direi che è emozionato Tsunade, lo era ben prima di fare la tua conoscenza- avvicinandosi a noi.
Tsunade mi mette una mano sulla testa -Tranquillo, Sam giusto? Ti chiami così?-
-s-s-si-
-e dimmi- continua, stando sempre a pochissimi centimetri -perché sei con questo pigiama ridicolo?-
-Io, io... M-mi sono... A... Addo.- Samu cosa stai dicendo, non dire che vieni da un altro mondo? Sei impazzito? Torna in te.
-sta cercando di dire- interviene Sakura, come un angelo custode, che inconsapevolmente mi salva -che è rimasto fuori casa e non é riuscito a rientrare-
-e.e.esatto- mi affretto a dire, sperando che creda alla mia frottola, purtroppo non sono bravo a mentire e in queste situazioni mi sento molto a disagio. Non riesco a mantenere i nervi saldi, troppe emozioni tutte insieme.
Tsunade mi osserva un'altra volta, poi torna alla scrivania, facendo risuonare i suoi tacchi nella stanza -va bene, non mi sembri una minaccia. Cosa pensi di fare ora?-
Tiro un sospiro di sollievo -beh, potrei rompere la mia porta e tornare in casa- torno finalmente in me e noto che anche Tsunade non fa riferimento al villaggio deserto.
-vuoi una mano? Sono molto forte io- interviene Sakura, mostrandomi il suo magnifico sorriso.
-Davvero?- Samu attento, non la conosci -ma aspetta, non mi sembri forzuta- ottimo salvataggio.
O almeno così ho pensato.
Cala il silenzio nella stanza, entrambe mi guardano. Prima che me ne accorgessi, mi ritrovo a terra, con il piede di Sakura sul petto. La guardo da terra, aveva un espressione dura ma con un pizzico di sorriso appena accennato.
-abbastanza forte Sam?-dice a Sakura, mentre Tsunade torna a scrivere.
Muovo velocemente la testa in modo affermativo, per poi essere sollevato dalla stessa ragazza che mi ha buttato a terra.
-scusa lo scherzo, spero di non averti fatto male- ridacchia nuovamente e sorride.
-penso di essermela cercata, tutto bene- mi unisco a lei nella risata.
-si ok, ma ora fuori- interviene Tsunade con il suo modo arrogante. Salutiamo quindi l'Hokage e torniamo in strada.
-allora Sam, dove hai la casa?-
-Seguimi- Ora sono molto più tranquillo. A volte questo mio sogno oscilla su un filo molto sottile, e rischia di trasformarsi in un incubo. Non oso immaginare se mi avesse scoperto, se Sakura non fosse intervenuta. Ora sono molto rilassato, presumo che una casa vale l'altra e pare che nessuna delle due si sia accorta che Kohona è completamente deserta grazie al mio sogno.
-Eccoci arrivati, è questa- esclamo dopo un paio di strade. Mi avvicino alla porta, per mostrarle che è effettivamente chiusa. -che sciocco che sono, lasciami provare- tiro un paio di spallate, ma non riesco nel mio intento.
-Lascia provare me- Sakura si avvicina, mi scosta -forse è meglio se stai qualche passo indietro- e carica il pugno. Io prontamente faccio come mi ha detto e pochi secondi dopo la porta è distrutta, ma aperta. Il suo pugno è stato potente quanto dolce, ha saputo calibrare alla perfezione la potenza per non distruggere altre cose, o far volare pezzi di porta.
-wow, grazie mille e... ehm, la porta la aggiusto io in giornata- La ringrazio con un leggero inchino con il busto.
- Va bene, ti lascio cambiare allora, se mi cerchi sono a casa mia- si allontana, salutandomi con la mano.
-Grazie Sakura, ti devo un favore- Entro dentro casa. Se la sfortuna non mi perseguita, ci saranno da qualche parte del abiti maschili. Faccio un tour della casa: il salotto, la cucina, il bagno... Ecco! La camera da letto. Apro l'armadio e trovo ciò che cercavo. Tiro fuori un completo, sembra della mia taglia. Perfetto!
Mi fermo un attimo però, mi siedo sul letto.
Sono in una casa di chissà quale persona di Konoha, dopo aver fatto la conoscenza reale di Sakura e Tsunade mentre ero in pigiama. Ora sono solo... ma cosa voglio fare ora? Indipendentemente dai miei programmi, dubito di poter riuscire a fare al primo colpo un altro sogno onirico superiore, quindi penso che dovrò passare qualche giorno qua al villaggio. Spero solo di non combinare guai.
C'è anche la questione dello scorrere del tempo nel sogno, ma l'unica conoscenza riguardo a ciò è il film di Inception e non mi trovo nella stessa situazione, quindi al momento è inutile pensarci. Sono passate circa un paio d'ore dal mio arrivo, quindi è ancora pieno giorno fuori.
Mi metto subito a lavoro: mi tolgo il pigiama, e direi anche finalmente, e cerco di riparare la porta come meglio posso, ovvero mettendo un tavolo in verticale. Che ti aspettavi? Che ne creassi una nuova dal nulla?
Arriva l'ora di sera, il sole tramonta ma non sento la fame, probabilmente ennesima caratteristiche del sogno. Penso che uscirò lo stesso, per quanto rischiosa sia, una serata con Sakura e Tsunade non me la perderei.
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desideri pericolosi
FantasyLa storia di un ragazzo che, per raggiungere il suo sogno, é finito in un incubo distopico dei suoi stessi desideri.