capitolo 41

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Erens pov
Era la quarta ora e avevamo italiano, me ne vado in presidenza quasi quasi, entrò il prof, solita faccia dimmerda, e ci alzammo tutti a salutarlo, si buongiorno un cazzo ma vaffanculo.

-oh vedo che è tornato il vostro compagno yeager, bentornato, spero tu sia al pari col progamma-
ma vaffanculo, doppiogiochista del cazzo voglio sapere cosa hai fatto a levi e giuro che poi ti ammazzo, presi un respiro profondo e risposi il più cordiale possibile

-si prof non si preoccupi sono al corrente di quel che è stato fatto nel mio periodo di assenza- dissi il più veloce possibile

-perfetto iniziamo la lezione-

volevo vedere assolutamente levi, non l'ho incrociato nemmeno all'intervallo, dovevo assolutamente vederlo, non sapevo nemmeno l'orario di oggi le materie erano una sorpresa ogni ora

-ehi, ehi armin, che materie abbiamo le ultime due ore?-
chiesi sussurrando certo che potevo farlo anche prima, so prorpio mongolo

-musica e poi scienze-
disse armin e disse proprio quello che speravo tra 20 minuti avrei visto levi, gli sussurrai un grazie e tornai a leggere sul libro.
Finalmente finì l'ora di italiano, il prof uscì dalla classe e subito dopo entro lui, levi era lì davanti a me, ma da tutt'altra parte con lo sguardo, volevo correre da lui e abbracciarlo ma non potevo.
Appena iniziò a spiegare notai che aveva una fascetta nera a coprirgli il collo e le labbra gonfie, era l'unica cosa che si notava o almeno io che lo conoscevo bene, però i suoi occhi erano assenti, mi dispiaceva un sacco quello che aveva passato, non oso immaginare come si senta.

Levi's pov

Ho fatto lezione in altre 4 classi, non volevo vedere eren mi avrebbe guardato con il suo solito sguardo di uno a cui dispiace quello che mi è successo perché sicuramente lo aveva capito, però dovevo, quindi entrai in classe senza nemmeno guardarlo, salutai la classe e a loro volta fecero la stessa cosa poi iniziai a spiegare, sentivo che eren continuava a fissarmi, cazzo che fastidio, quell'ora di lezione passo molto lentamente e eren cercava in tutti i modi di parlarmi ma ad ogni risposta chiamavo qualcun'altro non c'è l'avrei fatta a sentire la sua voce ora, finita la lezione uscì dalla classe e notai subito che eren mi seguì, che cretino, appena fuori dalla classe, io mi allontanai e dopo vidi che stava parlando col la prof di scienze, non so per cosa ma lo lasciò uscire dalla classe, cercavo di far finta di niente e allontanarmi il più possibile ma mi raggiunse, mi fermò prendendomi per la spalla

-levi-
disse soltanto, forse dovevo parlargli, così lo trascinai nel laboratorio di arte che il lunedì è sempre chiuso, per sicurezza chiusi a chiave dall'interno e eren mi piombò addosso ad abbracciarmi, io feci un lamento di dolore involontario visto che la gomitata sulla schiena di ieri sera mi aveva ucciso

-levi stai bene?eravamo tutti in pensiero per te-
disse eren, non sapevo cosa rispondere, non ne avevo la più pallida idea ero lì pietrificato non sapevo cosa fare, non sapevo come stavo

-n, non lo so-
per la prima volta balbettai di fronte ad eren, poi lui mi accarezzò la guancia abbracciandomi tenendomi con una mano dietro la mia testa, era un abbraccio tenero, di quelli confortanti, che dicevano sfogati, non ti giudico, e li non resistetti più scoppiai a piangere, lo allontanai un attimo per girarmi, non volevo mi vedesse così

eh beh sei patetico, sembri un bambino
nono non incominciare fatti i fatti tuoi
ma come posso?guardati stai piangendo come un bambino per colpa di un abbraccio? ma stai scherzando
zitta

-eren, vattene- è l'unica cosa che riuscì a dire

-no, col cazzo che me ne vado, sei il mio ragazzo, solo e soltanto mio, e stai piangendo di fronte a me secondo te me ne vado?-

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