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@veronica hi☀️ *ciao*
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Dopo aver trascorso un intero pomeriggio stesa in giardino a prendere il sole poco battente di New York, capisco che è il momento di uscire. Scrivo alla mia cerchia di amici più stretta, dicendogli di incontrarci al 230 Fifth, uno dei Rooftop più belli della Grande Mela. Rispondono in men che non si dica, così filo dritta in doccia. Asciugo i capelli biondi, stranamente morbidi, e dopo essermi vestita, creo un trucco non troppo pesante, ma che metta in risalto i miei occhi marroni. Oggi stranamente a New York non fa tanto freddo, il che mi permette, finalmente, di poter sfruttare le mie minigonne e i miei top quasi invisibili. Per essere primavera inoltrata, direi che ci sta. Passo a prendere Grace, Emily ed Ella, che sono alcune delle poche persone che ritengo importanti nella mia vita. Esatto...non sono la tipa che quando fa amicizia con una persona la ritiene subito importante...devi dimostrare che a me ci tieni, e che faresti di tutto per vedermi felice. E loro lo hanno fatto, e gliene sarò per sempre grata. <<ciao Vero>> Dicono entrando in auto. <<ehilà ragazze, sembra essere passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo viste>> <<ma è stato ieri>> Dice Grace, facendo ridere tutte. <<appunto, è troppo>>
Nonostante sia originariamente italiana, mi sono ambientata molto bene qui. Ci vivo ormai da 19 anni, e ne ho 22. Cerco il più possibile di scendere in Italia, ho i miei nonni lì e sono la mia vita, ma ogni volta che mi allontano da casa, sento come se dentro di me ci fosse un vuoto. Allontanarmi da New York sarà forse una delle poche cose che non riuscirò mai a fare. Ho tutta la mia vita qui, anche se in Italia ho molti amici, parte della famiglia. Ma questo è il luogo in cui sono cresciuta, ed io lo amo.
Arriviamo a destinazione, e dopo aver parcheggiato la mia auto, saliamo in cima al grattacielo. Le persone sono tantissime, ma c'è molta tranquillità, cosa che a volte amo, e a volte no. Saluto Justin, Hugo e Tyler...sono letteralmente i ragazzi migliori che ci siano. Per qualsiasi cosa ci sono sempre stati, quando il mondo crollava, oltre alle ragazze mi sono appoggiata anche a loro per non cadere. Ci sono da una vita intera, tutti, e non solo da quando quasi il mondo intero mi conosce. Sono gli amici di una vita, quelli che ti conoscono perfettamente, che non hanno paura di sputarti merda addosso, perché sai che lo stanno facendo solo per non vederti star male. E io amo il loro modo di affrontare tutto nei miei riguardi, la loro schiettezza, mischiata alla loro voglia di proteggermi dai mostri che sono la personificazione delle mie paure. <<questo è il momento dell'anno in cui inizio ad amare New York>> Dice Hugo. Già...è spagnolo, ed è qui da più o meno 10 anni, ma nonostante ciò non è ancora abituato alla pioggia, alla neve, ai miliardi di giorni nuvolosi che ci sono durante l'anno e al sole che ti riscalda a stento. In Spagna queste cose esistono si, ma sono rare. Al sole non puoi starci per qualche ora, che subito senti di morire...lì è davvero forte. <<hey lascia stare il mio piccolo amore>> Dico mettendo un finto broncio. <<scusa, ma davvero, non mi ci abituerò mai>> <<non sei obbligato a farlo, devi solo conviverci>> <<fosse semplice per uno spagnolo>> <<lo è, forza e coraggio Hugo>> Dico ridendo.
Beviamo qualche drink, mentre parliamo e ridiamo per tanti stupidi racconti. Sono i momenti che più amo, quelli in cui sono con loro, e il mondo sembra scomparire. Quando il cellulare sembra non esistere, perché sto così bene che non ricordo neanche di averlo. Quando mi sento così sollevata che sembra di toccare le nuvole con le risate che mi provocano. Sono tutto, e non lo dico perché ne ho voglia, ma perché è così.
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