Arrivo a londra

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Hallie era in aereo, in viaggio verso Londra ed  era emozionata più che mai al singolo pensiero di incontrare la sua mamma per la prima volta, dato che fino a quel momento, aveva saputo qualche cenno di lei solo attraverso una vecchia foto spiegazzata di molti anni addietro che non serviva di certo a farsi un'idea ben chiara su chi era veramente la sua mamma e se le avrebbe voluto bene come ne voleva ad Annie, sua figlia legittima.
E più Hallie vedeva dal finestrino dell'aereo Londra vicina, più le saliva l'ansia e l'emozione, la frenesia. Era un momento nuovo, un momento mai vissuto prima, il momento tanto atteso, conoscere la figura materna, una figura indispensabile nella vita di una persona specie di una preadolescente come Hallie che aveva bisogno di una figura femminile come punto di riferimento con cui confrontarsi e scontrarsi , alla vigilia di quella critica età chiamata adolescenza. E ora che per 11 anni era stata privata di quella figura così indispensabile adesso l'avrebbe conosciuta assaporata e approfondita. Avrebbe finalmente potuto dire chi è sua mamma farsi un'idea di lei , attraverso la realtà dei fatti, gli sguardi, il contatto fisico, le carezze, gli abbracci, le chiacchiere. Tutto ciò che le era mancato in quegli undici anni e che non vedeva l'ora di scoprire e assaporare. Capire come sia avere una mamma cosa per lei ignota  prima di allora.
"Ok manca poco... spero tanto di piacerle ti prego fa che le piaccia" disse Hallie fra se è se in aereo incrociando le dita speranzosa di piacere alla mamma e di fare una buona impressione.
Poco dopo Hallie arrivò in aereo porto ma era abbastanza spaesata e non riconobbe subito martin ma come biasimarla  non lo conosceva, non sapeva bene come era fatto  inoltre era la sua prima volta in un paese straniero che non conosceva, una vita diversa con persone e familiari diversi mai conosciuti, ci avrebbe messo un po' ad abituarsi ed ambientarsi.
Per quanto si sforzassero era inevitabile che non sarebbero riuscite ad adattarsi appieno ad una nuova vita e ad un cambiamento così repentino  e improvviso, fingendo di essere un'altra persona e di vivere la sua vita ma ci avrebbero provato pur di riunire la famiglia.
Di li si sentì chiamare da martin con il nome di Annie ovviamente, e lo riconobbe.
"Martin" disse Hallie con finto tono felice. Doveva fingere non poteva essere sinceramente felice come lo sarebbe stata Annie. Lei non era così legata a Martin lo era invece con Cassie la bambinaia di casa sua, come una zia che viveva con lei e il padre.
Strano pensare che dall'altra parte del mondo avrebbe reagito in questo modo con Cassie, la sorella gemella Annie, che per un po' avrebbe vissuto la sua vita. Vite distinte eppure  sorelle gemelle, nate dagli stessi genitori, ma separate a causa del loro divorzio.  Ma ora stavano cercando di riunire la famiglia. Piano piano a piccoli passi.
"Che hai fatto ai capelli?" Le disse lui notando il suo taglio di capelli
"Tagliati , ti piacciono?" Gli disse lei
"Altroché un look tutto nuovo"   Disse lui entusiasto e contento di rivederla sotto una nuova luce
"E hai fatto anche i buchi alle orecchie" constato lui
"Mi sei mancata vecchia mia" le disse poi affettuosamente
Aveva un profondo affetto per Annie, si poteva dire che l'aveva vista crescere. Ne avrebbe avuto allo stesso modo per Hallie? Staremo a vedere
"Anche tu" gli disse Hallie con finto entusiasmo. Poteva esserne felice ma fino a un certo punto. La vera emozione sarebbe stata incontrare il nonno  ma sopratutto la sua mamma.
I due fecero il loro saluto speciale che evidentemente ed ovviamente Annie  aveva insegnato ad Hallie e lei lo aveva imparato benissimo.
In taxi
Hallie osservava con stupore Londra non si perdeva nessun minuscolo particolare e dettaglio di quella città che in piccola parte le apparteneva.
Il ponte sul fiume tamigi, il big bang, i negozi, la gente, le statue ed i monumenti. Tutto.
Piano piano si avvicinavano verso casa James che si trovava in un complesso di villette, e più si avvicinavano verso casa più ad Hallie saliva l'ansia e l'emozione, per questa nuova e entusiasmante vita assieme alla sua mamma. Tendeva le braccia sulle gambe agitata ed emozionata al contempo, le gambe tremavano, gli occhi brillavano di emozione,
Poco dopo il tassi parcheggiò di fronte a casa James.
"È questa pembrook ley 7" disse Hallie lèggendo la via di casa ed il numero civico.
Poco dopo con cautela mista ad ansia ed emozione, apri la porta di casa.
Appena entrata vidde che la grande casa era vuota . Non c'era nessuno. Solo in sala un cartellone con su scritto "Bentornata Annie". Nessuno si era accorto del suo arrivo.
Ma entrando nello studio vidde una delle persone che desiderava molto conoscere.
Non la mamma
Non ancora
Ma il nonno
"Nonno" lo chiamò con la voce tremolante dell' emozione
"Sono tornata" gli disse poi sempre con tono emozionato
"È proprio la mia bambina? Questa bella spilungona biliforme?" Le disse il nonno contento di rivederla e stupito di vederla cresciuta
"Si, sono io" gli rispose Hallie emozionata più che mai
"Bentornata a casa!" Esclamò il nonno andandole incontro e abbracciandola
"Ti sei divertita fagiolina?" Le chiese poi
"A am, tanto" rispose Hallie immergendosi in quell'abbraccio
Improvvisamente Hallie comincio ad annusarlo e a respirare il suo profumo inebriante di menta peperita e tabacco da pipa così da tenere vivo il ricordo del nonno dato che poteva essere il primo ed ultimo.
"Che cosa fai?" Le chiese il nonno
"Ti annuso" rispose Hallie
"Mi annusi?" Le chiese il nonno confuso non capendo perché lo facesse
"Sto costruendo un ricordo così tra molti anni quando sarò grande.. mi ricorderò sempre di mio nonno è di come profumava di menta peperita e tabacco da pipa" disse Hallie
Il nonno rise divertito abbracciando la nipote
"È bello riaverti qui" disse poi contento di riaverla a casa
Ed ecco che in quel momento Hallie si sentí chiamare dalla voce più dolce e angelica che c'era: la voce materna che purtroppo lei non aveva mai sentito ma che in quel momento stava sentendo viva nelle sue orecchie e nel suo cuore.
Hallie al sentir chiamare "Annie" corse subito ad ammirare la sua bellissima mamma, finalmente dopo 11 anni e per la prima volta dal vivo e non attraverso una foto.  Correva gioiosa come un bambino all'apertura dei regali di Natale.
"Annie!" La chiamo la madre vedendola arrivare con emozione e contentezza
"Mamma" la chiamo lei con voce flebile e tremante dall'emozione, stavolta un' emozione più forte, viva, pura. Il cuore che esplode e fuoriesce dal petto, gli occhi che a momenti piangono.
"Sei tornata!" Esclamò la madre emozionata e contenta di rivederla dopo otto lunghe settimane che per Hallie però erano stati 11 anni.
Un eternità senza conoscerla.
Hallie le corse incontro abbracciandola nel suo primo contatto fisico con la mamma dove poteva sentire la sua pelle contro la sua, il battit dei loro cuori all'unisono.
"Non riesco a crederci sei tu!" Disse Hallie emozionata più che mai con gli occhi lucidi che le brillavano dall'emozione
"Ah non sai quanto mi sei mancata, ma hai i capelli corti? Chi te li ha tagliati?" Le disse la madre con dolcezza e amore
"Una compagna conosciuta al campo, non ti piacciono?" Le chiese Hallie dubbiosa per paura che non le piacessero o non approvasse
"No stai benissimo invece!" Le disse la madre rassicurandola
"Hai fatto anche i buchi alle orecchie? C'è qualche altra sorpresa, anelli all'ombelico, tatuaggi" le disse la madre facendola sentire a suo agio
"Oh tesoro che cosa c'è?" Le chiese la madre con la dolce voce che risuonava angelica per le orecchie umane, preoccupata nel vedere Hallie piangere commossa
"Scusami è che mi sei mancata così tanto" le disse Hallie riaffondando la testa nell'abbraccio, nell'incavo della mamma.
"Lo so cara a me sembra sia passata una vita" le disse la madre
"Lo dici a me" le disse Hallie emozionata e commossa
La madre con la tenerezza materna riusciva a rassicurarla e farla sentire a suo agio

Genitori in trappola Where stories live. Discover now