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"BLAIR SVEGLIATI!" sento mio fratello entrare nella mia stanza spalancando la porta "Papà ci vuole in ufficio esattamente tra..." si guarda l'orologio "quarantacinque minuti. Si tratta di una riunione in cui saranno presenti tutti i pezzi grossi del marketing e chiaramente sarà presente anche il nonno" dice lui venendo verso di me.

Queste riunioni improvvise alle otto del mattino di mio padre non le capirò mai, ma in quanto vice-direttori del settore marketing della Lawrence, io e mio fratello siamo obbligati ad essere presenti ad ognuno di essa.

"Se pensa che lavorerò come assistente per uno di quegli imprenditori si sbaglia di grosso" dico alzandomi in fretta. Per fortuna non ho mai avuto grossi problemi a svegliarmi presto.

Mi vesto velocemente mettendo un tailleur nero con una semplice camicia bianca sotto e un paio di tacchi neri.

Mio padre ha sempre preteso la massima serietà, anche nell'abbigliamento, per le riunioni di lavoro. Ritiene che con un completo nero e una camicia si diventa molto più credibili.

Dopo essermi truccata al volo, prendo la mia borsa preferita e scendo al piano di sotto dove trovo mio fratello, Grant, pronto ad andare, anche lui rigorosamente in smoking.

Uscendo da casa trovammo l'autista personale di nostro padre, Gilbert, già pronto a partire.

"oh cazzo ... non dirmi che ci dovrà accompagnare lui? Faremo sicuramente tardi!" dico io.

Sia io che mio fratello abbiamo una sorta di antipatia verso di lui. Il motivo? Beh è lento come una lumaca e ogni volta che ci accompagna lui a qualche appuntamento, arriviamo sempre in ritardo. Non so come fa mio padre a tenerlo ancora lì.

Grant allora si avvicina alla macchina, facendo abbassare il finestrino a Gilbert "Gilbert non prenderla sul personale, ma abbiamo una certa fretta, perciò prenderemo una delle macchine in garage e guiderò io fino all'ufficio" dice Grant all'autista, sperando non l'abbia presa male.

Una volta raggiunto il garage Grant prese le chiavi della sua macchina, salendo sul lato del passeggero e guardando verso me. Lo guardo con aria interrogativa "perché ti sei messo lì?" domando io. "So che mi avresti chiesto di guidare, inoltre, mi fa male ammetterlo ma guidi molto meglio di me e tra i due sei tu quella che conosce talmente bene le strade di Los Angeles da poterle fare a 200 chilometri all'ora perciò..." mi porse le chiavi della macchia "ecco a te"

Le presi al volo, inserendole e partendo.

Dopo quindici minuti eravamo già arrivati. Lasciai la macchina al parcheggio privato e da lì entrammo nel grattacielo di proprietà della Lawrence dove si trovava la sede centrale della casa di moda della nostra famiglia.

"Nome, cognome e pass prego" ci chiede la segretaria all'entrata. "Blair e Grant Lawrence, siamo i figli di Andrew Lawrence" spiega mio fratello porgendo i nostri pass per accedere a quegli uffici.

"Prego, potete andare" ci risponde la segretaria porgendoci i nostri pass.

Ci dirigiamo verso l'ascensore e una volta raggiunto il piano dove si trova l'ufficio di nostro padre entrammo.

"complimenti... siete in orario per una volta" dice mio padre ancora di spalle. "Ovvio, abbiamo detto a Gilbert che venivamo da soli con la mia macchina" spiega Grant con aria ironica "Dovresti licenziarlo".

Ad un tratto la porta si aprì lasciando entrare sei uomini e quattro donne, tutti rigorosamente in giacca e cravatta. Ognuno prese posto attorno al tavolo enorme che c'era nell'ufficio di mio padre e la riunione ebbe inizio.

La riunione stava andando avanti da più di un'ora e mezza ormai e sentirli parlare sempre delle stesse cose stava diventando estenuante.

Ad un certo punto non riuscì più a trattenermi. "Parlate tanto di come portare maggiori profitti e innovazione a questa azienda, eppure da quando questa inutile riunione è iniziata non fate altro che parlare delle solite cose" dico alzandomi in piedi e andando verso lo schermo che mostrava tutti i dati " vedete qui " indicai lo schermo " c'è un netto calo della popolarità e delle vendite, se si continua in questo modo, porterete questo Brand a fallire facendo salire gli incassi della concorrenza" spiego guardandoli in faccia.

"nessuno ti ha autorizzato a parlare ragazzina e fino a prova contraria, il marketing lo gestiamo noi, non di certo tu" sento dire a uno di quegli uomini.

" si da il caso, che fino a prova contraria, la ragazzina sia mia nipote e che io sia il proprietario, nonché il fondatore di tutto questo, quindi, se c'è qualcuno che può permettersi di intervenire, quel qualcuno sono io" dice mio nonno alzandosi anche lui "continua a parlare Blair" conclude sorridendomi e risedendosi.

"stavo dicendo che per riportare la Lawrence ai livelli che si merita bisogna rinnovare l'intero sistema finanziario" conclusi io risedendomi.

"Bene, entro una settimana voglio i nuovi piani finanziari proposti da Blair sulla mia scrivania" dice in tono severo mio nonno "La riunione è finita, potete andare" conclude invitando tutti ad uscire.

"Bah, imprenditori, pensano di sapere sempre tutto" sospira Grant seguito un "stai zitto" da parte di mio padre.

"questa situazione inizia a stancarmi" sento sussurrare in disparte mio nonno "Bene, ho deciso. La prossima settimana faremo una riunione di famiglia, devo comunicarvi alcune cose che necessitano di una immediata attenzione" ci guardò e uscì dall'ufficio di fretta.

Chissà cosa avrà da dirci con così tanta urgenza...



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