Capitolo 26 - Il passato di Yun

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*Flashback Jimin pov*

Era appena terminata la lezione di storia, e avendo un'ora libera, decisi di andare nell'aula di studio, dove avrei potuto farmi aiutare in alcune materie in cui non sono molto bravo, l'inglese per esempio.
Quando entrai nell'aula, vidi che non c'era molta gente, ma notai la presenza di un gruppo di ragazzi ad un banco situato in un angolo della stanza.

"Che sfigata!" Urlò uno di essi. Mi avvicinai sempre di più, e notai che a quel tavolo era seduta una ragazza, ma non una qualunque, era la cugina di Hoseok.
"Andate via" dissi cercando di mostrarmi autoritario.
"Altrimenti?" Sbottò uno di loro.
"Ehi ma lui è bel faccino" ridacchiò il suo amico, se così possiamo definirlo.
"Andatevene, o chiamerò Namjoon" dissi per intimorirli.

Non so perché, ma Namjoon faceva un certo effetto. Ha sempre avuto un carattere forte che gli ha permesso di essere rispettato da tutti, anche dai bulli. Tuttavia, se lo conosci meglio, scopri una parte di lui che mostra a pochissime persone.

Effettivamente la mia tecnica funzionò, e uno dei ragazzi tirò per la felpa gli altri due in modo da andarsene via.

"G-grazie" disse la voce di Yun che stava balbettando a causa della situazione.

Non oso immaginare cosa le abbiano detto, e tantomeno cosa le abbiano fatto.

Yun è una ragazza molto timida, e al contrario del cugino, non riesce a farsi rispettare come meriterebbe.

Le sorrisi, quindi mi sedetti affianco a lei.
"Cosa stai studiando?" Domandai sbirciando tra i suoi libri.
"Ehi, smettila!" Urlò lei, togliendomi il suo quaderno dalle mani.
Scoppiai a ridere per l'audacia che aveva appena mostrato, ma poi compresi di aver fatto un errore: tre bulli avevamo appena finito di ridere di lei, non era il caso di compiere il loro stesso errore.

Mi scusai immediatamente con la ragazza, quindi le chiesi se avesse potuto aiutarmi con l'inglese.

"I-io" inziò, ma interruppi immediatamente la sua voce: "so che sei molto brava in quella materia, ma se non mi vuoi aiutare, me ne farò una ragione".
Yun scosse la testa e mi fece segno di aprire il libro.
Mi spiegò un mucchio di regole grammaticali, e stranamente mi entrarono in testa al primo colpo.

"Vedi, questo è l'ordine della proposizione" disse indicandomi un esempio sul libro.
Appoggiai la mia mano sulla sua, e gliel'accarezzai dolcemente.
Tuttavia, la ragazza si sentì in imbarazzo e tolse immediatamente la mano, per poi sistemarsi nervosamente gli occhiali sul naso.
I suoi occhi marroni erano lucenti, mentre i suoi capelli neri erano molto morbidi e profumati. Portava un caschetto, con una frangia che puntualmente le andava nella fessura tra gli occhiali e gli occhi.
Il suo timido sorriso era dovuto anche all'apparecchio che, però, io trovavo incredibilmente sexy.

Le sorrisi per cercare di farla calmare, e per me era incredibile pensare che fosse cugina di Hoseok: lui è una persona molto solare e allegra, oltre che estroversa; lei, invece, è totalmente l'opposto.

"Che ne dici di vederci in mensa?" Proposi per cercare di rompere il ghiaccio.
"Non credo che..." inziò, ma non le diedi tempo di finire la frase: "ehi, non ti devi preoccupare, la mia ragazza non sarà gelosa".
"Oh, no, non volevo..." riprese, ma la stoppai nuovamente dicendo: "a tra poco".

Afferrai i miei libri e li sistemai nuovamente nello zaino per poi uscire dall'aula.

Aspettai con pazienza che passassero le due ore di Coreano che avevo sull'orario, dopo di che, mi fiondai nel corridoio per raggiungere la mensa.

Sfortunatamente, Yun non era ancora arrivata, quindi decisi di riempire due vassoi per fare in modo che trovasse già il cibo pronto.
Tuttavia, non arrivò.

"Ciao amore!" Urlò la voce fastidiosa della mia ragazza.

Fastidiosa? Sì. So che non dovrei parlare così della mia fidanzata, ma è così che appare agli occhi degli altri: una ragazza viziata e antipatica. A me, invece, mostra un lato di sé molto dolce, per questo la amo.

"Ciao cucciola" dissi dandole un bacio sulle labbra.
"È per me?" Domandò lei guardando il vassoio accanto a me.
"Si" mentii.
Minso mi diede un grande bacio sulla guancia e iniziò a mangiare con gusto quelle schifezze che ci davano in mensa.

Quando terminarono le lezioni, la accompagnai a casa, scopammo, e poi tornai dai miei genitori.

Continuavo a pensare a Yun, a quanto fosse carina con quel suo sguardo timido; a quanto fossero morbide le sue candide mani; a com'era brava a fare la mia insegnate.

Chissà che un giorno avrei potuto insegnarle a scopare, con me.

Tuttavia, mi aveva deluso perché non si era presentata in mensa. Forse avrei dovuto farla parlare, magari aveva qualche impegno.

...

Il giorno dopo non la vidi, ma alla fine la beccai in mensa.
La raggiunsi e mi sedetti al tavolo di fronte a lei.

Per poco non le venne un infarto.

"Non sei riuscita a venire ieri" dissi abbassando lo sguardo come se fossi un cucciolo indifeso.
"Mi-mi dispiace" replicò semplicemente, arrossendo sempre di più.
"Non ti preoccupare" risposi per cercare di tranquillizzarla.

Mi faceva tenerezza: era così bassa che non riusciva a toccare il pavimento neanche con le punte dei piedi; continuava a mordersi le labbra dal nervoso, mentre con le mani continuava a torturarsi le dita.

Appoggiai entrambe le braccia sul tavolo per raggiungere le sue spalle; gliele scrollai un po' e la supplicai di calmarsi.

Si mise a ridere, anche se nervosamente, e fece spiccare il metallo che aveva sui denti.

"Finalmente ti ho trovato!" Urlò Minso nella mia direzione.
Sbuffai, e Yun lo notò.
"Cosa ci fai qui con lei?" Domandò immediatamente la mia fidanzata.
"Che problema c'è? È la cugina di Hoseok" le risposi scrollando le spalle.
"Come che problema c'è? Dovresti stare al tavolo con me, non con questo sgorbietto!" Esclamò Minso puntando il dito verso Yun.

Notai lo sguardo della cugina di Hoseok rattristarsi sempre di più.
Avrei voluto tirare un pungo in faccia a Minso, ma so che non sarebbe stato molto consono.
"Ti sembra il caso di fare una scenata?" Domandai cercando di mantenere la calma.
"Si Jimin, mi sembra il caso" rispose sempre più arrogante.

Diedi un'ultima occhiata a Yun, e notai il luccichio dei suoi occhi, questa volta, però, perché le lacrime le inglobarono la pupilla; il suo volto si era completamente arrossato; mentre le mani continuavano a roteare attorno alle stesse come se volesse rompersi le dita.

"Vaffanculo Minso, non vedi come la stai trattando?" Chiesi alzandomi in piedi per spingere la mia fronte contro la sua.
La ragazza non disse niente, afferrò la mia testa e se la spinse verso le labbra.
Lasciai immediatamente la presa da quel bacio e la spinsi in dietro.
"Che c'è? Ti sei innamorato di lei?" Domandò Minso con un ghigno stampato in faccia.

Arrossii, per una volta non sapevo come replicare.

Yᵒᵘ ᶜᵃⁿ ᶜᵃˡˡ ᵐᵉ Aʳᵗⁱˢᵗ || Kim TaehyungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora