Capitolo 2

180 15 12
                                    

Quella mattina mi svegliai prima del solito e leggermente stordita, forse per i fatti successi la sera prima. Il ballo di fine anno fin troppo affolatto per i miei gusti, Liam picchiato da quei ragazzi e poi lui. Lui che aveva contribuito all'agressione del mio migliore amico, ma nonostante ciò non riuscivo a togliermelo dalla testa. Forse quegli occhi di un semplice color caramello ma tanto profondi che avrei guardato all'infinito e la sua voce capace di terrorizzarti e tranquillizarti nello stesso momento. Non sapevo neanche il suo nome, non conoscevo niente di lui ma sentivo di aver già visto quei particolari prima d'ora, forse non volevo crederci ma quegli occhi e quella voce erano simili, se non uguali, a quelli dei miei incubi. Mi convinsi mentalmente che era solo una coincidenza e pregai di non dover vedere mai piú quel gruppo di ragazzi. Dopottutto tutte queste cose, feste e risse, non facevano per me. Preferivo maggiormente starmene per conto mio, ascoltare musica, leggere e uscire il pomeriggio al parco a fare foto alle persone e al paesaggio. Amavo fotografare, amavo immortalare i momenti che piú sono significativi per me, per avere un ricordo concreto con il quale poter ricordare nel tempo degli istanti felici. Anche se a mio parere le foto piú belle alla fine sono semplicemente quelle di persone estranee, dalla mamma che spinge il suo bambino sull'altalena o al gelataio che , sempre con il sorriso, serve il gelato ai clienti al parco.
Persa nei miei pensieri non mi accorsi neanche che si era fatto tardi allora inziai a prepararmi per affrontare l'ultima settimana scolastica prima delle vacanze estive e inutile dire che ero già eccitata all'idea di tre mesi di solo mare, spiaggia e amici.
Frequentavo un piccolo collage nella città di Bradford, studiavo psicologia, una delle cose che mi aveva sempre affascinato, principalmente dal fatto di poter aiutare le persone con i loro problemi.Vivo in una stanza all'interno del college che condivido con la mia migliore amica Allie. É una stanza abbastanza piccola nel complesso, ma per noi é perfetta. Questa camera é testimone della maggior parte dei nostri migliori ricordi insieme: dai pianti, alle tante risate, dalle mattine trascorse a scambiarci vestiti, alle notti passate a chiacchierare senza sosta. In sintesi questa camera era come il nostro rifugio d'amicizia.
~~~
Finito di prepararmi mi recai alla caffetteria del collage dove mi incontravo ogni mattina con Liam per poi andare a lezione insieme. In lontanza lo vidi era pieno di lividi in volto e non osavo immaginare il resto del corpo com'era ridotto, in quel momento provai un gran dispiacere nel vedere il mio amico ridotto cosí. Io e Liam eravamo come fratelli, ci conosciavamo da ormai 5 anni ed era una delle poche persone veramente importanti per me. C'era sempre stato sia nei momenti piú felici sia in quelli piú difficili e io per lui, non avevamo segreti era un rapporto fantastico nessuno avrebbe potuto separarci.
-hey Charlie- mi salutò Liam venendomi ad abbracciare. Amavo i suoi abbracci, era molto piú alto di me e per questo mi sentivo una bambina a confronto, mi dava un senso di protezione.
-Ciao Lee, come stai? Fanno ancora male le ferite?- risposi con aria preoccupata.
-Naah, solo leggermente l'addome ma nulla di preoccupante. Me lo aspettavo che sarebbe successo, dopotutto i tipi come loro se la prendono con i ragazzi come me.-
Liam era sempre stato uno di quei ragazzi calmi, senza troppi grilli per la testa. Ci eravamo conosciuti in biblioteca quando tutti e due stavamo cercando lo stesso libro per una ricerca. C'é subito stato feeling tra noi due, ci siamo subito capiti. Ma niente di piú che una bellissima amicizia.
-Mi dispiace, se me me sarei accorta prima magari tutto questo non sarebbe successo-
-Non é colpa tua Charlie, se non se la sarebbero presa con me lo avrebbero fatto con qualcun'altro quindi meglio cosí-
Non riuscivo proprio a capacitarmi del fatto che questi ragazzi si divertivano a picchiare altri indifesi, ma nonostante tutto lui non mi usciva dalla testa quegli occhi e quella voce mi tormentavano ancora, sentivo quasi la sensazione che non era la prima volta che lo vedevo. Troppo presa dal monento chiesi a Liam quello che non aspettavo altro di sapere:
-Lee, tu percaso sai chi erano, come si chiamavano quei ragazzi?-
-Si, chi non li conosce, sono i bulli piú popolari di tutto il collage, anche se in realtà, loro avrebbero dovuto già finirlo ma sono stati bocciati un paio di volte. Quelli che mi hanno aggredito ieri sono Harry, Louis e Zayn.-
Dovetti trattenermi nel chiederne di piú a Liam sull'argomento "bulli del collage" non volevo che lui venisse a conoscenza dei miei pensieri contorti sul ragazzo misterioso, cosí deviai il discorso e cercai di non pensarci piú.

Spazio autrice:
Scusatemi per l'enorme ritardo ma ho avuto problemi con la scrittura perché sono alle prime armi e la scorsa settimana ero in gita con la scuola e non avevo tempo

Instant [z.m]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora