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Respirai profondamente e aprii la mia porta. Trovai Tony appoggiato al muro da cui, appena mi vide, si staccò. "Signor Stark, ha bisogno di dirmi qualcosa o posso chiamare mio fratello?" "Ti ho già detto che devi chiamarmi Tony. Volevo solo dirti che domani mattina alle 8 dobbiamo andare allo SHIELD per farti allenare. Vedi, le persone vicino a me tendono a non finire molto bene, per cui è meglio stare pronti. Se non ti va, puoi sempre licenziarti..." Quel tono era troppo insinuante per i miei gusti ed ero particolarmente infastidita, ma dissi: "No, no, Tony," e sottolineai quella parola con tutta la mia forza di volontà, tanto da fargli inarcare le sopracciglia, "va benissimo per me. Domattina alle 7 sarò completamente operativa." Lui disse, diventando d'un tratto impassibile: "Fantastico. A domani." E se ne andò. Io chiusi la porta. Mamma mia...

Mi ributtai sul letto e presi il mio telefono, guardando fuori dalla finestra il meraviglioso panorama serale di New York. Andai a cercare nei contatti mio fratello, il calciatore del Chelsea Jorginho. L'unica persona che mi conosceva al 100%. Eccolo. Best brother. Preferii la videochiamata. Cominciò a squillare. Subito vidi la faccia di Jorgi e sorrisi. "Ciao sorellina, come va? Ti piace il lavoro?" "Ciao fratellone, come ti va? Qui in America tutto bene, anche se il lavoro è stremante e Stark mi mette davvero alla prova." "Mi dispiace da matti, cucciola. Perché non sei venuta a lavorare qui a Londra o in Italia? Ci saremmo potuti vedere più spesso..." Fece una faccia talmente triste che mi toccò il cuore. "Dai, non fare così, lo sai che non l'ho voluto io. Ti prometto che ti verrò a trovare..." "E poi, perché non puoi dire al tuo capo chi sei davvero?" "Perché il mio comandante me lo ha vietato e abbiamo fatto una scommessa che non avrei resistito un mese. Se vinco, ho un posto assicurato nella squadra." "Beh, contenta tu... Qui tutto bene, non c'è niente di nuovo. Gli allenamenti sono sempre uguali. Mi manchi tanto..." "Anche tu, cucciolo. Ci sentiamo domani." "Ok. Ah, non permettere a Stark di portarti a letto, eh? Se no vengo lì e lo rovino!" Risi. "D'accordo, Jorge, ma non lo farei mai e poi mai. Ciaoo" E misi giù. Quelle chiamate mi rendevano sempre felice, perché spesso mi sentivo sola. E sentire mio fratello mi rassicurava che non ero completamente abbandonata al mondo, ma che c'era qualcuno che teneva a me. Al contrario della persona che mi aveva fissato un appuntamento allo SHIELD solo per testare il mio livello di sopportazione.

Mi misi il pigiama (reggiseno, canottiera e pantaloncini corti, dato che c'era un caldo tremendo, anche se era solo Maggio) e presi il libro sul mio comodino. "Meccanica". Mi piace molto leggere, soprattutto le cose che mi possono servire. Mi sono laureata in Design avanzato e Meccanica, e quest'ultima mi sarebbe servita molto, essendo l'aiutante di un genio. Però non sapeva che la matematica era il mio forte. Davvero il mio forte. Sorrisi.

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