Il resto della giornata fu particolarmente stressante. Non riuscivo a capire perché Stark mi facesse prendere decine di appuntamenti, anche importanti, se tanto poi sapeva che la mattina me li avrebbe fatti disdire. Era tutto uno spreco di tempo. Per lo più alla sera arrivo in camera che sono irascibile, ma quel giorno sbattei la porta della camera con tanta forza che ebbi paura che avrei distrutto il muro.
Come se non bastasse, il mio capo venne a bussare per chiedermi se era tutto a posto. Certo, guarda, sto benissimo, non ho tutti i nervi a fior di pelle per la quantità di lavoro che mi dai da fare!! Lo pensai e basta, ma dissi: "Certo, signor Stark, un'improvvisa folata di vento ha prodotto il suono." "Ah, bene. Per favore, chiamami Tony". Mugugnai una risposta mentre stavo già chiudendo la porta, ma non mi sfuggì il suo ghigno nel dire l'ultima frase. Ah, e così hai intenzione di licenziare anche me, vero? Bene. Ti darò del filo da torcere, stanne certo. E scoppiai a ridere: il lavoro cominciava a piacermi. Avrei resistito solo per dargli fastidio.
Nonostante tutto, era stato più premuroso di quel che pensavo, venendo a chiedermi perché avessi sbattuto la porta. Agitai una mano come per scacciare una mosca. Oh, avanti, Virginia, lo ha fatto solo per infastidirti, e lo sai. Non riuscivo ad appassionarmi a lui e innamorarmi di Stark, per quanto il 90% di questo mondo lo avrebbe fatto. Se proprio, e so che tutti mi odierebbero solo per questo pensiero (per gli altri mi spedirebbero dritto in carcere), lo vedevo più come un padre che come un fidanzato. Sì, sono sempre stata una persona mooooolto particolare.
I miei pensieri furono interrotti dallo squillare del telefono. "Nick Fury", si leggeva sullo schermo. Il mio primo pensiero fu: "E che vuole, 'sto qua?" Risposi. "Pronto, signor Fury?" "Ricordati che io non ti conosco" rispose una voce profonda dall'altra parte. "Giusto. Di cosa ha bisogno, signore?" "Signorina, il suo capo (Stark), mi ha chiesto se possiamo allenarla. Lui dice che chi lavora alla Stark Tower deve essere pronto a tutto." "Signore, si rende conto di quello che potrebbe succedere?" "Sei ascoltata?" "No, ho chiesto una stanza insonorizzata". "Ottimo. Allora possiamo parlare. Ti allenerà Steve Rogers, Capitan America, e gli dirò di non proferire parola su quello che accadrà in palestra. Non saprà niente nessuno. Ok?" "Non mi convince... No, no, non ho intenzione di venire con te a fare shopping.. Oh, salve signor Stark, finisco la telefonata e arrivo. Può uscire un attimo??" Il genio annuì senza dire niente e si richiuse la porta alle spalle. "Ma scherzi? A fare shopping?" chiese lui. "Oh, ci siamo salvati per un pelo. Comunque va bene come hai detto tu, ma devi cucire la bocca a Rogers. Chiaro? Ciao" E misi giù. Stark non aveva sentito niente. Per fortuna.
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Spazio Autrice
Ciaooooo!!❤❤❤
Spero vi piaccia questa nuova storia. E' la prima che scrivo, per cui non so come verrà!! Per ora vi piacciono questi due capitoli? Oltretutto non so con quale frequenza riuscirò a pubblicare.
Ciaooo❤❤

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Chi sei davvero? // Avengers
FanfictionVirginia Frello, ragazza di 19 anni, sorella del famoso calciatore Jorginho, va ad abitare in America e, senza neanche una spiegazione per lui, si trova a lavorare per Tony Stark. Ma è davvero solo un'assistente??🤔🤔