Erano giornate come le altre, le monotone settimane da adolescente in preda con la vita scolastica. E' successo proprio a scuola, nel luogo in cui si concentra il fulcro della mia vita. Ancora non capisco come possa essere iniziato, forse è normale non riuscire a comprenderlo. Si parte da un sorriso contagioso, da una battuta divertente, da uno sguardo interessante oppure da un semplice interesse condiviso: In qualunque modo sia iniziato, ora è quello che è.
Ciò che colpisce di piu' è la difficoltà con cui si deve affrontare, la paura di apparire sbagliati ti gela le ossa, ti intorpidisce le gambe. Il terrore di venir giudicati blocca pezzi della tua personalità che potrebbero non riemergere mai piu'. L'ansia di non essere all'altezza ti destabilizza facendoti rabbrividire dallo stress e calare le energie dalla stanchezza. Tutto questo ti rende debole e incapace di ragionare raziocinamente. La solitudine percepita quando nessuno comprende il tuo bisogno di supporto fa riflettere, si, ma solo su fatti di cui eri già a conoscenza. Si ha davvero bisogno di pensare e di valutare ciò a cui dare priorità ma il tuo corpo ha dimenticato l'uso della ragione.
Passano i giorni e ciò che senti inizia pian piano a prendere un significato, si aggregano i pensieri, si collegano i fatti e i desideri reconditi. "Una persona che non sa nemmeno prendersi cura pienamente di se stessa non può pretendere di potersi occupare di qualcun altro." Inizi a pensare. Sei tintinnante, hai paura di te perché non sai come la tua mente potrebbe reagire in situazioni che non hai mai vissuto, esperienze che non hai mai fatto, momenti della tua vita che devono ancora accadere o che forse non accadranno mai.