Quella bolla è stata con loro anche dopo decenni, e dentro era rimasta ancora un po' di quell' aria di 20 anni prima. Intatta come le bomboniere dei matrimoni o quelle delle comunioni messe nella cristalliera dalla nonna. Se ci pensate, ogni tanto quelle bomboniere a qualcosa servono.
Ad esempio, se le guardi e chiudi gli occhi ti fanno sorridere saltando con i ricordi nelle liete giornate dei banchetti e dei festeggiamenti. Fanno ricordare il solito zio ubriaco che balla al centro sala e tutti intorno a formare un cerchio; ricordano quel solito tavolo di pettegole pronte a criticare chiunque, quel brindisi fatto dopo aver richiamato l'attenzione di tutti suonando il bicchiere con la posata. E quel brindisi che diceva sempre: " Ciento di chisti giorni accussì!" e poi tanti applausi e risate.
Così quella bolla era diventata la bomboniera di una sera passata con un amico scomparso il giorno dopo. Quella bomboniera ricorda quando era ancora vivo, in una normale serata tra amici.
Non è stato facile capire certe cose. Non è stato facile salutarlo per sempre. Alcuni ancora non lo hanno fatto in realtà.
E quella bolla a bomboniera è rimasta così, intatta.
Durante l'anno, quando le foglie sugli alberi cambiano colore, quella bolla salta fuori ancora più forte. Più forte di tutti i momenti dell'anno.
La senti nel palmo della mano, quasi la tocchi e poi chiudi gli occhi. Come un flash senti la sua voce. Riapri gli occhi e la riguardi. Richiudi gli occhi e senti il caplestìo di quelle foglie sotto i piedi, il sole sulla testa, la bara che entra nella chiesa e una foglia cadere sulla spalla.
Certe cose non le spieghi. Certe cose non le dimentichi. Certe cose non le perdoni. È così.Ecco perché quella canzone ad accompagnare quella bara.
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Una Vita prima
Romanzi rosa / ChickLitTutti abbiamo perso una persona cara. Tutti abbiamo la sua voce, il suo sorriso e il suo volto impresso nella mente. Tutti noi cerchiamo un senso per quella perdita. Un senso che forse non esiste.