12 aprile

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L'aria fresca e la brezza marina accarezzavano il viso ai due ragazzi mentre camminavamo fianco a fianco.

"Vivo per conto mio da quando avevo 15 anni, da quando i miei genitori.. Si insomma mi hanno cacciato di casa, non avevo fratelli, sorelle o parenti stretti dove andare a vivere, così mi sono dato al vagabondaggio. Beh, fino ad ora.
Quando mio padre ha avuto tra le mani un biglietto di sola andata per l'America mi ha detto 'E ora vai a fare qualcosa di utile!' -Si lasciò scappare una risatina, per poi continuare -Potrei essere definito, una piuma nel vento."

Louis era ammirato dal suo coraggio, era ammirato dal suo spirito, era ammirato da tanta bellezza.

I suoi occhi, alla luce del sole, si mostravano più chiari del solito facendolo così apparire ancora più desiderabile, i boccoli scuri ricadevano morbidi sulle sue spalle larghe e alcuni, più ribelli, gli andavano a solleticare gli angoli della bocca.
Rossa, morbida, da baciare.

"Bene, Lou- disse facendolo tornare alla realtà- abbiamo camminato per circa un miglio avanti e indietro su questo ponte, ho parlato e straparlato del tempo, di come sono cresciuto mentre tu hai tenuto quelle adorabili labbra chiuse per tutto il tempo.."

Sorpreso da quella affermazione arrossì, per poi cercare di ricomporsi rispondendo alla sua precedentemente domanda "Harry io, volevo ringraziarti per quello che hai fatto, non solo per avermi salvato ma, per avermi dato una nuova possibilità."

"Lou,- lo interruppe Harry -l'ho fatto perché tu sei importante per me."

Louis rimase un po' sconvolto a quelle parole, nessuno gli aveva mai detto in un modo così chiaro 'io tengo a te' era frastornato, ci doveva essere un motivo per il quale un ragazzo tanto bello volesse aiutare uno come lui.

"Lo so a cosa stai pensando Haz, Tra i tanti, perché proprio un pazzo depresso.."

"No, non stavo affatto pensando a questo, mi stavo solo chiedendo, cosa sia potuto succedere ad un ragazzo tanto bello per arrivare a credere che non esista via d'uscita."

"Beh- cercò le parole più adeguate per formulare una frase che riassumesse tutti i suoi pensieri -praticamente tutto.. Non so se sto facendo la cosa giusta, ho abbandonato mio Zio nel momento del bisogno, avrei voluto viaggiare ma non ho un minimo di coraggio per farlo, Harry. Sono giovane ma mi sento vecchio, stanco. E sto provando nuove emozioni che non dovrei provare, IO NON POSSO." si prese la testa tra le mani.

"Mi ami?" chiese Harry facendosi sempre più vicino a Louis e prendendogli la mano, scostandola così dal suo bel viso.

I due sguardi si scontrarono, e Louis non poté che sentire una certa elettricità viaggiare tra di loro.

"Questa conversazione è inopportuna. Tu sei maleducato rozzo e presuntuoso!" disse il liscio guardandosi intorno, vedendo su di se molti sguardi sorpresi, e alcuni disgustati dal gesto appena compiuto dal più giovane. Tolse così, la mano da quella grande e calda di Harry per poi notare che nell'altra teneva un quaderno, o così sembrava.

"Che cos'è?" domandò, indicandogli il quaderno.

"Vieni, te lo volevo appunto mostrare."

Si sederono su una panchina non molto distante da loro.
Quando il riccio mostrò  il quaderno dalla pregiata copertina di pelle.

"Me l'ha donata l'artigiano, uno dei tanti per cui ho lavorato, era vecchia e malandata, ma io la trovavo estremamente affascinante, così al posto di buttarla me l'ha regalata."

Iniziò così a sfogliare le pagine con estrema cura, scoprendo che su queste vi erano dei disegni molto belli, riprendevano sopratutto donne scoperte da ogni velo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 02, 2015 ⏰

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