Tristi verità

1K 30 0
                                        

Mi sveglio a causa dei rumori alla porta e vedo Sami vicino a me che fa lo stesso.Vado ad aprire tutta assonnata con Sami dietro di me che va in cucina a preparare il caffè.Naha entra sorridendo ma il suo sorriso scompare quando vede dalla cucina uscire Sami,senza maglietta
<<Nic,il caffè è finito?>>
Rimaniamo tutti e tre immobili
<<Mh no,deve essere nei cassetti di sopra,controlla>>
Annuisce e torna in cucina mentre Naha continua a guardarmi in modo cagnesco.Cosa vuole?
<<Che c'è?Perchè mi guardi così?>>
Batte le mani
<<Vedo che mi hai sostituito>>
Dio Santo quanto la fa tragica
<<Non è successo niente di quello che pensi semplic->>
Non mi lascia finire di parlare visto che m'interrompe
<<Non m'interessa ho di meglio da fare.Ciao Nicole>>
Sta scherzando?Ha fatto tutto lui.Vabbè,li passerà infondo non è colpa mia se fraintende le cose e poi se ne va senza farmi spiegare.Torno in cucina e vedo Sami intento a preparare il caffè con la macchinetta.Questa scena mi fa ridere,non riesce a capire come si accende la macchina.
<<Ma che combini Sa>>
Si gira e mi guarda strano
<<Ma come fai ad accendere questo mostro>>
Mi sbatto una mano in faccia
<<Non vedi il pulsante verde sopra?Sta scritto start,che significa inizia al paese mio.Se tu schiacci lì,inizia a prepararti il caffè>>
Mi guarda come se li avessi detto chissà che cosa
<<Tra un po' non so l'italiano,figuriamoci l'inglese>>
<<Ma è una questione di colori,che è sei pure daltonico?>>
Mi fa la linguaccia,è proprio un bimbo.

Dopo aver bevuto il caffè ci sistemiamo e lui mi lascia visto che deve andare in studio e allo stesso tempo suonano alla porta.È mamma che mi sorride come non mai ma quando vede Sami guardarla male sorride di meno
<<Nicole,ci sentiamo dopo>>
Mi lascia un bacio in fronte e va via,senza nemmeno guardare in faccia mia mamma.So che ci è rimasta male
<<Non fare caso a Sami è un po' scontroso stamattina>>
Entra in casa con il viso giù
<<No,capisco perchè è così con me.Ha ragione ad esserlo,so che andavi da lui quando-deglutisce-quando mi sfogavo su di te>>
Non solo per quello,vorrei dirle,ma non lo faccio.La vedo già molto provata per questo la faccio sedere sul divano
<<Vuoi dell'acqua?>>
Annuisce e la vado a prendere.Torno e la vedo persa nel guardare la casa ma quando mi nota,mi sorride e prende un sorso d'acqua
<<Questa casa,non-non é cambiata per niente.É sempre la stessa,vedo ancora te rannicchiata sul divano con tuo padre quando tornavo da lavoro.Ti ricordi che mi arrabbiavo sempre?>>
Sorrido a questo ricordo,rendendomi però conto che sarà sempre e rimarrà sempre tale
<<Non sono ricordi che girano nella mia testa,ne ho solo brutti>>
Sospira e si gira verso di me
<<Mi hanno detto al corso dove vado che il primo passo per accettare quello che hai fatto é sentirlo da chi ne ha subite le conseguenze,perciò parla,dimmi tutto ció che devi dirmi.Sono qui e ti ascolto>>
Sono ferite ancora aperte quelle ma se vuole che le venga sputata in faccia la verità,così sarà
<<Ero una bimba quando hanno portato via papà.Tu mi dicevi sempre che era al lavoro e che sarebbe tornato presto,beh ci ho creduto per un po' di tempo.Un giorno venni da te e ti chiesi quando tornava per non so,forse la millionesima volta,ma a me mancava papà,tanto.Quello é stato il primo giorno in cui mi sono spaventata di te.Eri sul tavolo,con le pupille dilatate e mi sputasti in faccia la triste verità,a una bambina di appena nove anni.Ricordo tutto come se fosse ieri,mi dicesti:"Nicole,tuo padre é in carcere"urlasti poi "é in carcere e non so quando tornerà,ma se voleva parlarti ti mandava una lettera e non l'ha fatto,questo vuol dire che non gliene frega un cazzo di sua figlia e ora vai via.Via"urlasti.Mi facesti spaventare,non ti avevo mai vista così,ma questo non è niente se paragonato a ciò che è successo dopo.Ti ricordi il giorno in cui mi hai spaccato una bottiglia di vetro sul braccio?Eh?E quando mi hai strattonata per i capelli in tutta casa solo perché ti avevo chiesto un'aiuto con i compiti?>>
Mi alzo e continuo seppur con le lacrime agli occhi.Deve sapere tutto il male che mi ha fatto e ora non mi fermo.Lei ha abbassato lo sguardo
<<Sei stata una madre di merda.Una madre che maltrattava la figlia solo perché non accettava il fatto che il padre mandava lettere a me e non a te>>
Alza la testa di scatto
<<Perchè? Pensavi che non lo venissi a sapere?Quando ti ho trovata quasi morta,a undici anni,undici,con un cazzo di ago conficcato nel braccio sono rimasta sola a casa.Non ho voluto aiuto da nessuno e ho messo sottosopra casa.Sottosopra,all'età di undici anni.Ho ribaltato tutti i cassetti di camera tua e le ho trovate,ho trovato le famose lettere dove PAPÀ CHIEDEVA DI ME e tu dicevi che non gli importava niente di me,voleva vedermi e tu non lo permettevi.Non lo facevi perché sapevi che se mi avesse visto con i lividi in faccia e sul corpo,che ho imparato a coprire sin da bambina,quando avrei dovuto giocare con le bambole non riparare i tuoi danni,avrebbe fatto domande e mi avrebbero portata via da te,che sarebbe stata la miglior cosa a quei tempi.Questo ti volevi sentir dire?Di come hai ridotto una bambina fin da piccola alla morte?Sai,ho pensato sempre alla morte perché stavo già morendo qui con te.Stare con te per me era la morte ma-ma per fortuna ci sono stati Peris e dopo Sami che mi hanno aiutata.Devi ringraziare loro se tua figlia é ancora viva perché se fosse per me,sarei già morta,da tanto>>
Sono una fontana ora,mi sono sfogata.Non potevo tenere tutto dentro,deve sapere cosa mi ha causato.Ma ció che mi destabilizza é quando si alza,mi stringe in un abbraccio che non riesco a ricambiare,mi sussurra un "scusa" e va via da casa piangendo.
Ah Mamma,avresti dovuto vedere me quante volte sono scappata da questa porta mentre piangevo a causa tua.
Non riesco a provare nulla,tutto si è spento.Pultroppo portare a galla questi ricordi causa ciò,indifferenza totale verso tutto e tutti.E le sorprese non sono ancora finite.

Stai con meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora