Il fuoco di Pyras - La Dama del fuoco

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Per la fine dell'estate la guerra era ripresa più cruenta che mai. Le forze fedeli all'elaion avevano ricominciato la loro avanzata ma erano state fermate sulla sponda destra del Chiarofiume, mentre le forze imperiali dilagavano nelle Terre Tra i Fiumi tenendo sotto assedio Fortefiume e Città di Ponte, le due principali roccaforti dei Del Ponte.

Nell'Altaterra la situazione era più tranquilla. Edwyn da Triaris aveva viaggiato per i castelli del sud a cercare alleati fra i nobili della regione. Molto spesso ad attenderlo c'erano castellani, mogli in attesa dei mariti in guerra, o nobili tornati menomati dai campi di battaglia. In tutti riscontrò una grande insofferenza verso quella guerra, molte persone credevano che combattere contro l'elaion li rendesse in qualche modo dei dannati e la loro fedeltà cieca verso l'imperatore vacillava sempre di più.

Quando passò da Banzi decise di fare una visita al suo vecchio monastero di saloasiani. Non fu affatto stupito di venire a sapere che anche fratello Garryn era morto. Adesso sembrava che tutte le sue conoscenze della vita passata fossero sparite assieme al vecchio Ed. Non riusciva affatto a rammaricarsene ma provò comunque un senso di malinconia osservando di nuovo quelle vecchie pareti in cui, paradossalmente, nulla sembrava essere cambiato.

Sembravano tempi più felici, però, quelli in cui un altro imperatore e un altro esercito se ne stavano fuori dalle mura di Banzi e Threbor Holm portava l'Altaterra nella pace del re accettando l'atto di sottomissione di Alwyn d'Altaterra. In quei tempi Ed aveva veramente sperato di poter diventare un soldato. Pensandoci rise della propria ingenuità di ragazzino.

Ripercorse la stessa strada che venti anni prima lui, fratello Rath, fratello Arwyn e fratello Garryn avevano percorso per arrivare a Baia, e in un paio di decadi fu di nuovo a casa. Neanche il Crocevia era cambiato molto dall'ultima volta che l'aveva vista, circa un anno prima. Per tutto il viaggio di ritorno si era chiesto che cosa potessero aver pensato i cittadini non vedendo il priore per un anno; ma quando varcò i confini della città fu felice di vedere come tutti lo accogliessero con larghi sorrisi e tanta curiosità. Chiunque lo salutava cordialmente o si diceva addirittura felice che fosse tornato. Ed sentiva di non meritare tutto quel calore, voleva quasi scrollarselo di dosso dicendo a tutta quella gente che la loro fiducia e la loro amicizia erano malriposte. Ma forse era troppo vile anche per quello. Dopotutto, aveva mentito a se stesso per anni, non vedeva motivo di non continuare a farlo anche con gli altri.

Il priorato era ancora il grande edificio che si ricordava. Il tempio del Crocevia sembrava ancora più maestoso dopo tanto tempo passato senza averlo visto. Ed si diresse verso il chiostro centrale dove sapeva avrebbe trovato la maggioranza degli altri frati.

Come si era aspettato il vetusto frate Remiro stava dirigendo un gruppo di coristi per insegnare loro i canti delle funzioni. La loro voce era così delicata che Edwyn avrebbe trovato quasi ingiusto interromperli. Si avvicinò lentamente a occhi chiusi assaporando la melodia come fosse il profumo dei fiori. Per un attimo si dimenticò della guerra e del grigiore del mondo fuori e dentro di lui e apprezzò i canti angelici.

Remiro aveva ormai più di sessant'anni. Muoveva le mani per dare il tempo ai coristi e guardava per aria con i suoi occhi opachi. A cantare erano soprattutto ragazzi giovani, anche se alcuni si trovavano nel coro da quando Ed era stato eletto priore o prima.

Mentre li osservava vide altri passare per il chiostro. Riconobbe il vice-priore, frate Oglio, che aveva pochi più anni più di lui. Il bibliotecario aveva gestito il priorato nell'ultimo anno e adesso il suo compito era terminato dal momento che il priore era tornato. Lo vide passare a passo svelto, aveva un'aria particolarmente preoccupata. Di fianco a lui frate Berio gli stava dicendo qualcosa all'orecchio, anche lui sembrava preoccupato. Frate Berio era stato nominato da Ed nuovo sagrestano dopo la morte di frate Viano cinque anni prima. Ormai quasi tutti i più anziani frati del monastero stavano per essere rimpiazzati da quelli che un tempo erano i più giovani, e il loro numero era addirittura cresciuto negli ultimi nove anni.

Lunga vita al reDove le storie prendono vita. Scoprilo ora