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Junhyung
⚠️: sono presenti alcune scene di bullismo/violenza

Quest'ora è passata fin troppo lentamente e non so se sia per il fatto che io fossi stanco di principio o perchè mi sentissi ogni due per tre gli occhi di qualcuno puntati sul collo.
Ho cercato di capire chi fosse ma, ogni volta che mi giravo per cercare questo essere sfuggente, la sensazione spariva in un attimo come fosse una sottile nebbia d'autunno; come se fino a pochi secondi prima non fosse successo nulla.
Nonostante mi desse fastidio essere osservato, in un qualche modo mi sentivo protetto. Gli occhi che mi osservavano non cercavano di giudicarmi o di schernirmi.. quello che sentivo continuamente alle mie spalle era uno sguardo protettivo, quello che può avere una madre nei confronti del proprio figlio. E, a pensarci bene, era proprio così che mi sentivo dopo tutto quello che mi è successo questa mattina: un bambino indifeso.
Avvertire questo sguardo dolce che cercava di proteggermi, che cercava di controllare se stessi bene.. mi ha fatto stare meglio.
Chi mai potrebbe fissarmi in quel modo? A parte Yongsoo, non conosco nessun altro del corso. E, in fondo, chi mai oltre a lui potrebbe controllarmi così? A chi è mai importato della mia esistenza?
Lo so, può sembrare strano, dato che frequento queste lezioni da quasi due anni, ma, come penso abbiate potuto capire tutti.. non è che sia una persona molto socievole, che fa amicizia con facilità, e, sicuramente, il mio comportamento non porta gli altri ad avvicinarsi a me. Ľunico che lo ha fatto è stato Yongsoo. Ha abbandonato tutti i suoi gruppi di amici per stare al mio fianco.. mi sento ancora in colpa per questo.
Da quando ha scoperto che alcuni compagni mi minacciavano, ha scelto di starmi accanto ventiquattr'ore su ventiquattro.

Amo la sua compagnia. È ľunica persona che riesce a tranquillizzarmi quando sono agitato, ad ascoltarmi quando non riesco più a ragionare, a rallegrarmi quando sono triste e a consolarmi quando sto piangendo.
Lui è ľunica persona che mi ha visto piangere per davvero.
Ľunica persona che mi ha teso la mano quando sono stato picchiato e l'unico che mi ha curato le ferite "che rovinano il mio bel volto" come dice lui.
Per chi non ci conosce, potrebbe sembrare che stiamo assieme, che siamo una bella coppietta tanto innamorata. Ma non è così.
La nostra amicizia va oltre tutto ciò e non si può descrivere con semplici parole.
Siamo fatti ľuno per ľaltro. Siamo due opposti, è vero, ma proprio per questo ci siamo avvicinati così tanto in soli due anni di conoscenza.
Lui non ha mai smesso di stare al mio fianco e io non ho mai smesso di ringraziarlo per questo. In fondo, è lui che mi ha sempre protetto.
Siamo come due poli magnetici opposti: continueremo sempre ad attirarci l'un l'altro.

E, come sempre, mi ritrovo una mano sventolante davanti agli occhi: mi sono perso nei miei pensieri ancora una volta.
<Tutto a posto?> mi chiede Yongsoo con un'espressione preoccupata. Ed effettivamente non ha tutti i torti: se ne sono già andati tutti dall'aula e siamo rimasti solo noi due al suo interno.
Prima che si preoccupi troppo, faccio un leggero segno con la testa per confermare che sto bene, dopodiché mi alzo e, con gli occhi un po' lucidi, compio un gesto totalmente inaspettato. Inaspettato sia per lui che per me.
Rivolgo il mio sguardo verso Yongsoo, che mi guarda stranito, e, d'istinto, appoggio la mia fronte sulla sua spalla.
Voglio un suo abbraccio. Mi manca quella sensazione, anche se è passato solo un giorno dall'ultimo che mi ha dato. Lui capisce subito a cosa sto mirando e mi stringe immediatamente tra le sue braccia calde e delicate.
<Sicuro che vada tutto bene, Junhyung? È da qualche giorno che ti vedo più strano del solito.. i tuoi lividi mi preoccupano. Non voglio che ti facciano del male, lo sai. Fosse per me sarebbero già in prigione quegli stronzi..> mi sussurra all'orecchio mentre mi massaggia delicatamente la cute.
<Sto... bene, Yongsoo. È solo che sono stanco.> una lacrima sfugge al mio controllo e solca il mio viso.
<Questa mattina è successo un casino e.. e.. poi ho incontrato Sana.. ed è stato strano. Mi guardava con uno sguardo che non sono riuscito a decifrare. Non riuscivo a capirla ma, d'altronde, quando mai ci sono riuscito? Morale della favola: questa mattina è stata un... casino.> mi ripeto, lasciandomi scappare una risata stanca che spezza il mio discorso.
<Ho così tanta paura di quei bastardi che non riesco nemmeno a parlarle. Mi sento così impotente e stupido, Yongsoo.. non so più che fare.>
In tutto questo lui è ancora qui. Nonostante tutto è ancora qui, a tenermi tra le sue braccia e a confortarmi.
<Oggi non starai a pranzo con me a lungo vero?> mi chiede con una voce flebile, nonostante sia io che lui sappiamo già la risposta. Per questo motivo decido di non parlare.
<Sai che anche il Silenzio è una risposta vero? Si dice che chi tace acconsenta..>
<Lo so.>
Non posso mentirgli, ma non riesco nemmeno a dirgli la verità. Sono troppo codardo.
<So di non poterti fermare. Ne sono consapevole. Però sono preoccupato, Jun. Ho paura che, prima o poi, ti spezzerai e farai una grande cazzata..>
<Non succederà, Soo. Ho resistito tutti questi anni, non cederò proprio ora.>
<Questo lo dici tu, ma a me sembra che tu stia già cedendo. Ti vedo più stanco, Jun. Ti vedo più.. spento. Sembri una lampadina scarica.> mi dice, cercando di tirarmi un po' su di morale.
<Lo so.. ma.. io.. non... non so nemmeno più cosa risponderti. So che sto facendo qualcosa di sbagliato, so che sono solo uno stupido e che tu hai perfettamente ragione, ma ho paura. Ho paura di dirlo a qualcuno. Che cosa risolverei? Li farei arrabbiare solo di più e mi prenderebbero sempre più di mira.>
<Jun.. ti prego. Permettimi di aiutarti in qualche modo.>
<Non voglio che tu venga coinvolto. Non lo sopporterei.>
<Allora pensa a come possa sentirmi io in questo momento, Jun!> ha alzato un po' la voce, ma non abbastanza da farsi sentire dalle persone che ogni tanto passano accanto alla porta dell'aula e guardano curiose cosa sta succedendo.
<Pensa a come possa sentirmi nel vedere il mio migliore amico soffrire e non poter fare nulla per cambiare le cose, solo perchè lui non vuole che io sia coinvolto.> sento la sua voce rompersi e questo mi fa male. Tanto male.

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