Quando mi avvicino al lavandino non trovo Alice, bensì Luigi (tra l'altro già all'opera).
<<Lu', ma non era il turno mio e di Alice di lavare i piatti oggi?>> mi metto di fianco a lui iniziando comunque a fare ciò che devo.
<<Si, ma mi ha chiesto di fare a cambio, probabilmente aveva da fare>> mi sembra un po' strano vista la vergogna di Alice anche di chiedere di passarle l'acqua a tavola, ma faccio finta di niente.
Mentre laviamo le maniche della felpa continuano a scendere e a rischiare di bagnarsi, quindi mi asciugo per un secondo le mani e la tolgo. La poggio sullo sgabello restando col top che avevo sotto, il quale mi scopre la pancia.
<<Caldo? Troppo lavoro?>> mi prende in giro il moro ed io gli do un colpetto al fianco con l'anca avendo le mani impegnate.
<<Sono tecniche di sabotaggio queste? Credi che nessuno si sia accorto che qui sto facendo tutto io?>> continua a scherzare ed io rido.
<<Ma la smetti>> stavolta gli do una gomitata.
<<Guarda che ti denuncio, mi stai mettendo le mani addosso>> ride anche lui e mi fa un occhiolino, cosa che mi fa comprendere che sta continuando a scherzare.
<<Fino a prova contraria non mi sembra di aver utilizzato le mani, quindi la tua deposizione di fatto non sarebbe per nulla veritiera>> gli do filo da torcere.
<<Ma nessuno lo saprebbe>> passa dietro di me per allungarsi a prendere lo svelto dal mio lato. Sussurra la frase tra il mio orecchio e l'incavo del mio collo, mentre siamo completamente appiccicati.
Non essendo abituata a situazioni del genere, con un ragazzo per giunta, sento il battito del cuore accelerare un bel po' sentendo un calore verso il basso a me sconosciuto, ma cerco di non dare a vedere nulla di tutto ciò.
<<Ci sono le telecamere>> controbatto con voce un po' più flebile rispetto a prima, mentre lui ritorna al suo posto.
<<Questa volta mi hai incastrato, 1-0 per te. Te la do vinta>> sorridiamo entrambi continuando a lavare questi piatti che sembrano non finire.
In questi giorni io e Luigi ci stiamo molto avvicinando. Lui sta davvero cercando di farmi ambientare il meglio possibile ed è una cosa che davvero apprezzo. Il primo giorno in cui sono entrata mi sono aperta molto con lui, proprio perché avevo bisogno che qualcuno comprendesse la mia personalità e capisse come prendermi e come comportarsi con me in determinate situazioni. Lui è totalmente il mio opposto e questa cosa mi intriga molto, perché potrebbe davvero farmi acquisire qualità che forse non ho ancora del tutto sviluppato, come la socialità e l'auto ironia.
<<A che pensi?>> a risvegliarmi dai miei pensieri non è solo la sua voce, ma anche la sua mano fredda e bagnata che si posa sulla parte scoperta della parte bassa della schiena.
Praticamente salto.
<<Ma sei impazzito?!>>.
<<Sembravi in un altro mondo, dovevo darti una scossa per risvegliarti>> con ancora il freddo sulla schiena faccio finta di nulla e poi, dopo qualche secondo, mi prendo la mia rivincita.
<<Vuoi la guerra?>> risponde lui dopo che l'ho schizzato praticamente in faccia e su metà Busto.
Ci guardiamo entrambi negli occhi: io totalmente preoccupata ed ignara delle sue intenzioni, lui con grande sete di vendetta.
Lascio stare i piatti ed inizio a correre in gradinata, ma è inutile dire che non riesco per nulla a sfuggirgli.
<<No no no no no no no no no no>> urlo praticamente ad oltranza cosciente del fatto che perderò.
Non appena mi raggiunge, per di più sotto gli occhi di Albe e Serena, mi carica sulla sua spalla come fossi un sacco di patate e poggia di nuovo la sua mano (tutt'altro che asciutta) sulla parte bassa della mia schiena.
<<Luigi mettimi giù! Luigi! Non farmi urlare che stanno dormendo!>> mi dimeno con risultati che davvero farebbero pietà a chiunque.
<<Chiedimi scusa per ciò che hai fatto>> risponde lui fermandosi al centro della sala della gradinata, mentre la coppietta se la ride dal gradino più alto.
<<Guarda che io non ti ho fatto proprio niente. Ad ogni azione corrisponde una reazione, dovresti essere tu a chiedermi scusa>> affermo io.
<<Per me possiamo restare così fino a quando non fai ciò che ti ho detto>> si impone.
<<Mi arriva il sangue al cervello poi>> cerco di dissuaderlo.
<<Motivo in più per farti sbrigare. Su, forza. Ammetti le tue colpe>> non demorde tenendo ancora la sua mano fredda ed i suoi anelli a contatto con la mia pelle.
<<Non vorrei intromettermi nelle vostre faccende personali, ma quella poveretta tra un po' muore>> dice serena ridendo leggermente.
<<Grazie dell'aiuto>> le rispondo, ma Luigi non sembra intenzionato a cedere.
<<Lu', per favore, mi lasci andare?>> gli chiedo dolcemente allacciando le mie braccia suo busto, continuando ad avere la faccia rivolta alla sua schiena.
<<Sto aspettando che tu faccia ciò che ti ho chiesto>> mi toccherà cedere prima di ritrovarmi col sangue alla testa.
<<Si, ok scusa, ora mettimi giù>> fa come gli dico e non appena poggio i piedi a terra mi gira leggermente la testa.
<<Sei un'idiota>> commento, mentre lui sorride soddisfatto per la sua vittoria.
<<1-1 Vittoria, 1-1>>.
<<Chi diavolo ha lasciato l'acqua del rubinetto aperta?!>> sentiamo urlare Alex dalla cucina ed entrambi sbarriamo gli occhi.
<<Fossi in voi scapperei lontano, molto lontano>> commenta Alberto, ma in realtà io ed il cantante difronte a me subito andiamo da Alex, con espressioni alquanto colpevoli.
<<Perché la cosa non mi stupisce?>> commenta Rina non appena ritorniamo vicino al lavandino.
<<Scusa papà, è stata una dimenticanza>> scherza luigi, beccandosi una cinquina dall'amico.
<<Prima ti fai cambiare i turni e poi perdi tempo. Non farmi cambiare idea>> continua il cantante di "Sogni al cielo".
Vedo Luigi chiudere gli occhi e capisco che in realtà Alice non gli ha chiesto proprio niente. Quando Alex si rende conto della figuraccia fatta fare al compagno si dilegua con una stupida scusa banale e ci lascia di nuovo soli.
<<Addirittura farsi cambiare i turni per stare con me. Stai toccando il fondo strangis, cosa ti succede?>> lo prendo in giro asciugandomi le mani e poi successivamente asciugando le stoviglie lavate in precedenza.
<<Mi è solo più comodo questo giorno, tutto qui>>.
<<Certo, come no>> la cosa non mi dispiace in realtà...affatto.
<<Non mi credi?>> mi guarda fisso negli occhi ed io non ho intenzione di abbassare lo sguardo.
<<Neanche un po'>>.
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Come nelle canzoni -Luigi Strangis
FanficPer antonomasia "Gli opposti si attraggono". Due personalità diverse, quasi opposte, ma non per questo incompatibili, spesso si ritrovano ad aver bisogno l'una dell'altra per poter completare la propria parte mancante.