Capitolo 32

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-FINALMENTE!!!- esclamo come una bambina.

-Tu sei Emmanuela giusto?- le porgo la foto e l'ultima pietra si illumina, che sollievo!

-Solo Emma- guarda la foto e poi me -Fammi capire, noi siamo...gemelle?- annuisco euforica.

Emma è, ovviamente in confusione, ma annuisce anche lei, come per autoconvincersi di un fatto surreale...

-A questo c'è una spiegazione di sicuro...- mi guarda con aria vendicativa, lasciando però la frase in sospeso, avviandosi poi verso il lato opposto della tavolata, verso Dam.

Dio mio sta succedendo tutto cosi velocemente, non ho un momento di normalità...di adolescenza!

-Sam tutto bene?-mi giro verso Asky annuendo.
-Solo...è tutto cosi veloce, tutto così strano e...surreale!- sussurro guardandola mentre addenta un pezzo di pane.

-Io credo che tu sia solo stanca- può essere, non lo so...accidenti! basta è tutto cosi confusionario, non ho mezza idea precisa nella mia mente, che quasi dimentico il mio nome

-So cosa puoi fare per distrarti- guardo Emma
-va a prendere l'acqua dalla parte del tuo fidanzatino, qua è finita- e mi sventola davanti la bottiglia vuota, al che l'afferro di scatto.

Mi alzo bruscamente, un momento...quando mi sono seduta?

Faccio un lamento di frustrazione per poi buttare la bottiglia.

Raggiungo Dam, prendo l'oggetto desiderato e faccio per tornare al mio posto.

Vedo dall'altro lato delle ragazzine fissarlo, il mio cervello come di conseguenza si spegne e ritorno da Damon:

gli prendo le guance e faccio scontrare le nostre labbra in un rapito, semplice e quasi impercettibile bacio a stampo, per poi sussurrare uno "scusa".

Ma cosa mi è saltato in mente!

Finisco la mia opera e faccio l'occhiolino alle ragazzine che mi guardano con aria gelosa ed infastidita.

Torno tranquillamente al mio posto, fermandomi a metà strada e lanciando la bottiglia che arriva, ancora, dove previsto.

Per la seconda volta in giornata inizio a fluttuare
-Dam lasciami!- continuo ad urlare ma non tocco terra fin quando non arrivo davanti a Willy.

-Ciao- dico in modo timido e con un po' in imbarazzo, dopo essermi accorta degli occhi di tutti su di noi.

Dam mi fa accomodare sulle sue ginocchia e, nonostante io sappia di aver un bel fisico, le insicurezze sul mio peso si fanno sentire.

-Hey bello, giu le mani dalla nostra sorellina!-

Dam ricomincia a parlarmi nella mente:

"Non mi faranno nulla, giusto?"
-Farò io qualcosa a quelle gallinelle se non la smettono di fissarti

"Gelosa?"
-No, sono solo infastidita

decido di interrompere la conversazione con Dam e rispondo a Tian:
-Andiamo in due anni che stiamo insieme questa è la normalità- e sorrido.

Intanto le galline dal collo tirato smettono di fissarci ed io, con aria soddisfatta, mi appoggio alla spalla di Dam, perdendomi nei pensieri...

Magari se mi faccio vedere a mio agio non sembra che pesi piu di tanto no?

Direi anche che nonostante io e Dam non stiamo veramente insieme il senso di gelosia e FORSE le farfalle nello stomaco si presentano comunque.

E tutto questo è strano.
Okay che dobbiamo fingere ma a lui permetto di fare molte azioni, come per esempio entrare in casa mia senza ricevere padellate in testa.

Sarà perchè sono sfinita ed andare contro di lui sarebbe solo una perdita di tempo oppure inizia a interessarmi come persona...

NO!!! NO, ASSOLUTAMENTE NO!!!

mai e poi mai, siamo troppo diversi ma anche troppo uguali per stare insieme, a meno che non fingiamo come adesso, anche se so che, almeno da parte mia, dietro a questa finzione, un minimo di verità c'è.

Improvvisamente mi ricordo dell'esistenza dei miei compagni di classe che, senza che me ne accorgessi, hanno scattato un sacco di foto inoltrandole nel gruppo di classe.

Li saluto tutti, ma senza smuovermi di un millimetro.

-Sam, la tua gemella, Emma credo...ti sta chiamando- guardo Cole ringraziandolo, per poi voltarmi.

-ci conosciamo da così poco e gia devi venire a rompere- sa che sto scherzando, infatti ignora la frase con un sorriso e mi dice che vuole presentarmi sua "madre" che è appena arrivata, in modo da sorprenderla e chiederle spiegazioni.

Mi alzo, a malincuore, promettendo che sarei tornata a breve.

Emma, una volta che ci siamo allontanati, mi spiega dove si trova sua mamma.
In alto, sugli spalti e dall'altra parte del campo, ottimo!

Nonostante la sua dettagliata spiegazione e la mia ottima vista, non riesco prorpio a capire chi sia.

Giustamente, da parte di mia...sorella vengono porte molte domande come:
"la tua di madre?"

Non lo so, ormai non sono più sicura di niente ed ad ogni passo che faccio c'è un pezzo di ricordo:

l'esplulsione, i gemelli, l'abbandono.

poi cominciano gli scalini e la mia scalata fin qui:
Città,
il libro,
Dam, Etty, Alex, Alaska, Willy,
Il prof, Stephy,

poi ancora:
Los Angeles,
il finto fidanzamento,
gli allenamenti...

poi l'arrivo dei gemelli:
Max, Chiara, Noemi, Dany
e anche papà...

e infine:
di nuovo Città,
Dam,
i miei compagni di classe

e gli ultimi due gemelli:
Edo ed Emma.

Tutto incasicato, tutte le domande senza risposte, tutte le risposte...ma a quali domande?

Tutto surreale, incredibile e impossibile.

La sotto c'è il mio primo tutto, la certezza di essere al sicuro e la sicurezza di non essere da sola.

A qualche metro da me, invece, la fonte delle mie domande e la probabile fonte di risposte.

A qualche metro da noi c'è un'ennesima insicurezza e la diga si sta per rompere, lasciando sfrecciare il mio fiume di domande.

Oltrepassiamo di tutto: patatine, pop corn, bibite e schifezze buonissime, fino ad arrivare davanti ad una donna.

Alzo la testa, mi sporgo oltre la spalla di Emma e subito le lacrime si fanno spazio nel mio viso, tanto che l'unica cosa che riesco a sussurrare è:

-Mamma...-

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