Capitolo Undici

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"Louis" ansima leggermente Harry, continuando a baciarlo con la bocca aperta, mentre si muove delicatamente sul suo grembo "Puoi- Puoi?"

In risposta, Louis ghigna tirandogli il labbro inferiore con i denti, iniziando a sollevare il suo golfino nero. Harry respira di sollievo ed alza le braccia, inarcandosi per poterlo aiutare, finché, proprio mentre l'indumento viene gettato altrove e le labbra del maggiore sono vicinissime alla sua clavicola, non bussano alla porta.

Harry sobbalza su di lui, e Louis lo sostiene con una mano sulla schiena, portando l'altra all'indietro, sul materasso. Qualcuno prova persino a girare la maniglia, fortunatamente chiusa a chiave, poi si sente la voce di Zayn:

"H, sei lì?"

Louis gli dà un colpetto sul petto, per dirgli di schiarirsi la voce e, anche se Harry lo fa, la risposta risulta comunque roca e affaticata: "Sì?"

"... Tutto bene, amico?"

"Mi sono" Harry guarda Louis, occhi sgranati, e l'altro indica velocemente il letto, mimando qualcosa "Appena svegliato, uhm. Dimmi."

"Oh. Mi accompagni in città prima di cena? Mi fa ancora male la caviglia e non riesco a guidare."

Louis aggrotta le sopracciglia, silenzioso, e anche Harry, mentre gli accarezza una spalla, sembra confuso: "Quando sei caduto?"

"Io- Err. Stavo- Parcheggiando la moto."

Louis ed Harry si guardano, ed Harry, facendosi passare un ricciolo dietro l'orecchio, scuote la testa, ma non dice nulla. Si preme dolcemente contro di lui, però, poggiandosi innocentemente alla sua figura. Risponde, ormai totalmente tranquillo: "Cinque minuti e arrivo."

"Grazie, bello."

Quando i passi si allontanano, Louis fa una leggera torsione per la quale finiscono a collidere sul letto, uno di fronte all'altro, stesi mentre Harry sbuffa e avvicina il naso al suo, le ciglia piegate di adorabile disappunto.

"Volevo davvero cavalcarti, sai?"

Louis gli lascia un colpetto delicato, giocando con il bracciale al suo polso mentre lo guarda: "Sì. Dato che tu non sai dire le bugie. Ne ho appena vista una prova fondamentale.''

''Non è vero'' borbotta Harry, tirandogli amorevolmente una ciocca di capelli. Si alza su un gomito, solo per poi mettersi a sedere e recuperare il suo golfino ''Solo tu senti come se ci stesse mentendo, comunque?''

''Uh, non lo so. Nasconde anche lui una relazione con te?'' domanda, ed Harry, di nuovo vestito e solo leggermente disordinato, si ristende per guardarlo male e poi prenderlo per la vita.

''Molto divertente. No, Louis, decisamente non nascondo un'altra relazione. Una è già abbastanza difficile. Ma Lou, non lo so. Anche quella mi sembrava una bugia detta male.''

''Sì, dato che avevate lo stesso tono'' Louis si vede una massa di riccioli premuta delicatamente sul viso quando Harry si volta per dargli le spalle, cosa per cui si sostiene su un braccio e trova la sua faccia offesa. Ne bacia una guancia ed Harry trattiene chiaramente un sorriso, anche se intravede una fossetta. Parla con le labbra poggiate lì ''Sto scherzando, piccolo. Sai che ti adoro. Solo, è vero'' Louis scende a baciargli una spalla, ed Harry si rilassa ''Credo che ci sia qualcosa che non ci sta dicendo. Ricordi l'altra sera?''

Harry annuisce, passandogli una mano tra i capelli con metodo. Louis sta accennando a quando, mentre erano in cucina a parlare, Zayn era rientrato dal retro con un casco in mano che non era il suo e, nel vederli, l'espressione imbarazzata. Fortunatamente avevano già finito di baciarsi, o ci sarebbero state un paio di cose da spiegare, ma almeno, per quel momento, avevano il coltello dalla parte del manico. Si erano fissati come tre persone colte sul fatto a fare chissà cosa, prima che Zayn augurasse loro la buonanotte e, rosso in faccia, si defilasse. Louis aveva guardato Harry, sbadigliando leggermente mentre lo riagguantava e sfiorava la sua spalla con il naso, stanco: ''Quello non era il suo casco.''

Kiss My Tired Soul ||L.S.||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora