Mi alzo e prendo mia sorella per un braccio "ciao, noi si va a casa" annuncio, quando siamo all'uscita dalla casa sento qualcuno che ci urla, "vi accompagniamo noi" mi giro è Benjamin, sbuffo "no ce la faccio a governare" lui mi prende il braccio "no, non ce la fai" sospiro e gli do le chiavi dell'auto. Alex mi prende per un braccio facendomi lasciare quello di Jennifer che però è sorretta da Meson.
"che vuoi Alex?" dico stufa "tu vieni con me" sono troppo ubriaca e stanca per controbattere, così lo seguo alla sua auto, appena la vedo mi brillano gli occhi e mi fermo un attimo ad osservarla "è una lamborghini aventador bianca?" Alex si gira verso di me, "sali o vieni a piedi?" mi manca il fiato, sto zitta ed entro nell'auto.
"ti piacciono le auto?" mi chiede curioso "cazzo si", "sei così sorpresa che io abbia una lamborghini?" ridacchio "non pensavo fossi così tanto ricco" seguiamo la mia mustang fino a casa, parcheggia e scendiamo. Prendiamo l'ascensore e arriviamo a casa, dove la porta è già aperta. Jennifer è vicino al frigo che cerca qualcosa da mangiare, e gli altri sono sul divano. "Jen andiamo su, devi dormire" la prendo per un braccio e la porto a letto, le sfilo il vestito e le metto il pigiama.
"perfavore non ti scopare Meson" dice prima che io chiuda la porta, torno in salotto e mi tolgo i tacchi "vivete da sole?" mi giro verso Meson "si" dico versandomi un po' d'acqua.
"i vostri genitori?" chiede Benjamin "vivi e vegeti per quanto io sappia" rispondo secca, "per questo fate le stripper?" sospiro finendo l'acqua poi vado verso la mia borsa e mi accendo una sigaretta "per diversi motivi"
"vi facciamo pena adesso? seriamente?" rido nervosa, "non lo sapevamo" si giustifica Benjamin "voi siete tutti e tre figli di papà?" chiedo irritata "siamo ricchi non figli di papà" si difende Alex
"chi te li ha dati quei soldi? mammina e papino ovviamente", sono stufa che la gente compatisca me e Jen, quando due minuti prima ci giudicava. "è ubriaca, andiamocene" gli rido in faccia e mi avvicino a lui fino a far scontrare i nostri nasi "ah sono ubriaca?" inalo il suo odore: erba e colonia di Dior, "si lo sei" continuo a ridere "e chi lo dice? mh? un figlio di papà che ha i soldi che gli escono dal culo?" lui mi guarda arrabbiato "tu non sai un cazzo" dice minaccioso "nemmeno tu" Alex va verso la porta e esce, i suoi amici ripetono il suo gesto "siete solo degli stronzi con i soldi" gli urlo prima di sbattere la porta.
Mi tolgo il vestito e vado a struccarmi, poi mi infilo il pigiama e vado a dormire.
Quando apro gli occhi la prima cosa che sento è un mal di testa fortissimo, e in secondo la voce strillante di mia sorella "che cazzo vuoi Jennifer?" dico quando le sento tirarmi giù le coperte "siamo in ritardo per la scuola, muoviti", sospiro e mi alzo lunghe controvoglia, afferro dall' armadio dei jeans e un top nero a maniche con solo la pancia scoperta, una felpa nera con il cappuccio aperta mi infilo le converce e vado in bagno, mi pettino i capelli e li lego in una coda e mi metto un po' di correttore e di mascara, mi do il deodorante, infilo due quaderni a caso nello zaino e una penna, poi vado in cucina. "sul tavolo c'è l'aspirina e gli occhiali da sole". butto giù l'aspirina e mi infilo gli occhiali.
Entriamo in macchina e mia sorella mi passa il caffè, mentre guido il più veloce possibile me lo bevo. Arriviamo a scuola e parcheggio alla cazzo, poi scendiamo e corriamo dentro i corridoi, ci separiamo: lei ha chimica avanzata, io ho meccanica. Trovo l'aula e busso, appena entro mi fissano tutti "signorina Jones è in ritardo, iniziamo l'anno bene" sospiro e vado a sedermi nell'unico banco libero cioè vicino a Meson, fantastico.
Appoggio la testa sul baco e mi metto a dormire, fino a quando qualcuno mi chiama "signorina Jones, vuole rispondere alla mia domanda o preferisce un bel 2 per iniziare l'anno" sbuffo "la può ripetere?" il combustore?" mi fa un male cane la testa, "ehm.." cosa cazzo ne so io? "signorina l'ho detto 5 minuti fa, se avesse ascoltato" sbuffo, qualcuno risponde al posto mio e tutti ancora a fissarmi io mi metto il cappuccio e appoggio la testa sul baco di nuovo.
Dopo non molto suona la campanella e finalmente mi alzo.
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RomanceEmily Jones: un nome mille problemi. Ecco quello che portava questa ragazza, solo problemi. Secondo molti era LEI il problema. Ma nessuno ha mai capito quello che passava per la testa di quella ragazza, a nessuno fregava davvero qualcosa. Per i raga...