Ovunque sarai

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.spazio autrice.

Ciao a tutt*, mi scuso immensamente per il tempo che ci ho messo per partorire questa cosa, ma ero in sessione e non sono riuscita a trovare nemmeno due minuti liberi per scrivere.
Detto questo non so nemmeno se ciò che ho scritto mi convince a pieno ma questo lo lascio decidere a voi, io sono fin troppo autocritica.

***

«Stasera pizza e Sanremo Simó?» Simone sorride dall'altra parte del telefono. Ricorda quando la prima serata aveva chiesto a Manuel di guardare il festival insieme e lui aveva storto il naso come se stesse giudicando tutte le scelte di vita del più piccolo.

«Guardi Sanremo?» gli aveva detto il maggiore un po' scettico, forse stranito. Simone aveva scosso la testa ed aveva annuito ridendo, poi gli aveva dato una pacca sulla spalla e gli aveva detto «Dai guardalo con me, ti assicuro che è bello» e allora Manuel si era fatto convincere. 

Lui alle richieste di Simone non sapeva dire di no, a quegli occhi da bambi non sapeva dire di no, al suo sorriso non sapeva dire di no.

Poi, si erano scambiati un bacio veloce sulle labbra e Manuel aveva sussurrato un «va bene, ma solo perché sei te» ed era sfrecciato via sulla sua moto verso casa, lasciando Simone tutto sorridente davanti ai cancelli del campo in cui si svolgono gli allenamenti di rugby.

«Ao Simó ce sei?» lo richiama il più grande dall'altro capo, Simone stenta a credere che questa cosa sia partita proprio dal suo ragazzo, non è assolutamente da lui.

Il suo ragazzo, fa ancora così strano anche solo pensarlo.

«Si scusa, ero solo un pò sovrappensiero» penso a te e al fatto che non ci credo ancora che stiamo insieme, ma non te lo dico, altrimenti ti monti la testa, si dice.

«Allora ce stai?» Manuel pone quella domanda con un tono fin troppo elettrizzato e Simone non può fare a meno di sorridere, annuisce persino, nonostante sappia perfettamente che l'altro ragazzo non possa vederlo, e poi dice «Certo che ce sto»

***

Manuel fa capolino quella sera in villa Balestra, non troppo in anticipo, con due pizze e un sacchetto della spesa contenente due birre.

«Sto qua!» urla per farsi sentire da Simone che, di fretta e furia, lo raggiunge al piano di sotto per aiutarlo a sistemare le cose.

«Sei tutto bagnato» afferma il più piccolo quando Manuel compare nella sua visuale.

Piove più o meno da un'oretta, non è una pioggia incessante che provoca fastidio ma abbastanza battente da aver comunque fatto la doccia a Manuel, che adesso ha i vestiti completamente zuppi. I ricci sono coperti dal cappuccio del giacchetto che indossa, che comunque non ha impedito all'acqua di insinuarsi tra i suoi capelli. 

«Tanto ti piaccio anche bagnato» Simone si rende subito conto di quanto quella frase sia carica di un doppio senso e arrossisce violentemente per poi tirargli uno scappellotto.

Manuel intanto si toglie le scarpe per evitare di infangare il pavimento e poi si sporge verso di lui per stampargli un bacio veloce sulle labbra, ovviamente celando il suo solito sorrisetto. Simone gli strappa con violenza le cose appena portate dalle mani fingendosi irritato e le poggia sul tavolo in cucina.

«Vai ad asciugarti almeno i capelli coglione che un altro giorno con te che hai la febbre io non ce lo passo» e così dicendo il minore lo spinge su per le scale con tanto di pacca sul culo mentre Manuel ride prontamente sotto i baffi.

SIMUEL one shotsWhere stories live. Discover now