Mi sveglio sentendo un peso sul braccio.
C'è Baji che mi sta dormendo addosso.
Cerco di allungarmi verso il cellulare per vedere che ora fosse provando a non svegliare la balenottera che mi si era spiaggiata addosso.
Inizia a muoversi mugugnando qualcosa.
«Mhmh buongiorno...» sbadiglia stiracchiandosi verso di me.
«Scusa ti ho svegliato»
«Macchè tranquillo, che ore sono?»
Controllo il telefono.
«Le dieci...»
«Com'è possibile-»
«Si ieri siamo andati a letto tardi...»
«Allora oggi dove si va?»
«Non so...dove vuoi tu..»
«Allora andiamo ad un parco pubblico verde e grande»
«D'accordo»
Mi guarda le labbra e mi dà un altro buongiorno con un bacio.«Ho fame»
«Possiamo andare a fare colazione fuori»
«Oh yes» si alza scattante e inizia a cambiarsi.
Ho troppo sonno non riesco ad alzarmi.
Baji mi porge la mano e mi aiuta a tirarmi su.
Avvicina le mani alla mia maglia per aiutarmi a vestirmi.
Mi viene in mente quello che ha detto l'idiota di classe mia e mi viene istintivamente di allontanarmi.
Baji per favore non essere così avventato, non posso reggere la pressione.
«Oh scusa fai da solo, vado a lavarmi il viso intanto»
Aspetto che esca e inizio a cambiarmi, poi lo raggiungo in bagno e mi sciacquo la faccia con l'acqua gelida per svegliarmi meglio.
Prendo i soldi e li infilo in tasca.
«Bene possiamo andare»Ci avviamo fuori e cerchiamo un caffè per fare colazione.
Ne troviamo uno e ordiniamo una colazione tipica da bar, cappuccino e brioches.
Finita la colazione, ci incamminiamo verso la fermata di un bus che ci porta fino ad un bellissimo parco pieno di grandi alberi rigogliosi. Gruppi e comitive vanno avanti e indietro mentre altre persone stanno semplicemente a sedere, sopra dei teli, a leggere o rilassarsi all'ombra.
Con quella folla di gente è difficile trovare posti comodi appartati, infatti l'unica area coperta dall'ombra è in mezzo ad un sacco di persone. Ma decidiamo di metterci lì lo stesso per cercare un po' di fresco.Iniziamo a parlare del più e del meno, a ridere e scherzare e Baji mi sta attaccato sempre di più, almeno così mi pare.
Sempre sempre più vicino che arriva a baciarmi, come sempre, senza preavviso.
Portando una mano dietro la mia schiena mi tiene vicino a sé.
Stavolta si lascia trasportare un po' troppo rispetto al solito...sento la sua lingua sfiorare la mia.
«Aspetta ferm...» Mi allontano ma lui mi riporta verso di sé. Baciandomi sempre di più, con la lingua inizia a vagare per la mia bocca senza lasciami andare.
Però il mio consenso non l'ha mai ricevuto per fare ciò. Nemmeno mi ha chiesto se potesse farlo. Mi ha creato le farfalle nello stomaco e non posso dire che non mi è piaciuto, però avrei preferito me lo domandasse.
Infastidito e leggermente a corto di fiato, cerco di allontanarmi a lui.
Sembra non mollare la presa allora lo spingo un po'.
Prima di riuscire a guardarlo negli occhi, vediamo una grossa figura in piedi accanto a noi.
No.
Non ci voleva.
Il preside che ci fissa.
«Sconsiderati! Saltate scuola per fare certe cose?!» urla come un matto.
«Anche lei allora sta saltando scuola se per questo! E poi viene a farci la predica a noi! Grasson-»
Trascino via Baji correndo prima che potesse fare o dire qualsiasi cosa di avventato.
Mentre scappiamo sentiamo il preside che urla in lontananza e questo mi dà una ragione in più per non smettere di correre.«Baji hai esagerato...»
«Per il bacio? O per il preside?»
Avrei voluto dire entrambi. Però meglio se non mi accanisco troppo contro di lui. Non vorrei rovinare l'amicizia...anche se continua ad essere così invadente potrei rischiare di allontanarmi un po'...
«È una persona che ha più potere di te, potrebbe espellerti, non dovresti dirgli certe cose»
«Quindi non è per il bacio?»
Se non rispondo ci sarà un motivo, non trovi?
«Ma no...andiamo a casa»
Ci riavviamo in silenzio verso le nostre abitazioni e prima di dividerci mi dà un altro bacio che mi fa rabbrividire pensando a quello successo prima.
«A domani allora»
Provo un leggero senso di malinconia.
«Si...a domani...»
Vorrei stranamente che finisse ora la settimana...
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𝐒𝐨𝐥𝐨 𝐔𝐧 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐨? // 𝐁𝐚𝐣𝐢𝐤𝐚𝐳𝐮
Fanfiction𝐈𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐜'𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐨 𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐧𝐞𝐬𝐬𝐮𝐧𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐫𝐚𝐫𝐬𝐢. 𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞...