Capitolo 2 - Isole del Destino - Inizio

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Tum... Tum.. Tum-tum-tum...
Sentiva chiaramente quel suono provenire dal suo petto. Non si ricordava quanto fosse bello sentire quei battiti che come un tamburo accompagnavano la vita di ogni essere umano. I suoi occhi smeraldo scrutarono la zona intorno a sé. Una foresta...? Sentiva chiaramente il suono delle onde, ma non capiva da dove provenisse. Si alzò e si sentì gli occhi inumiditi: mille emozioni represse gli stavano attraversando la mente. Felicità di avere di nuovo una vita, tristezza per aver perso tutto ciò che gli era caro, solitudine sapendo che non avrebbe mai più rivisto il volto dei suoi amici. Le lacrime scendevano silenziosamente sul suo volto e pian piano si rese conto di quanto dolore aveva sopportato e che adesso stava sfogando...
Smise di piangere e prese una decisione: non avrebbe lasciato vano il suo sacrificio e quello del suo migliore amico. Avrebbe raggiunto il Regno e... e cosa? Lui era stato sempre considerato un nemico e con quale faccia tosta si sarebbe presentato davanti al Re? Non importava come sarebbe stato trattato, come l'avrebbero accolto. Lui avrebbe fatto di tutto per un solo motivo...
...
...
...
"Per seguire quello che mi dice il cuore..."
Si guardò intorno velocemente e senza essere visto da nessuno avanzò senza sapere da dove incominciare per andare via dia lì. Doveva solo trovare un modo di entrare nel Castello.

Il sole splendeva sul limpido mare e su quella bianca sabbia, il rumore delle onde che si infrangevano sulla costa era molto soave. Una figura osservava il mare con un sorriso sulle labbra: aveva i capelli castani arruffati, i suoi capelli erano così dritti che sembrava violassero le leggi di gravità, un bianco sorriso, gli occhi azzurri e la pelle abbronzata. Stava ricordando tutti i bei momenti passati su quell'isola e con i suoi amici in giro per i mondi. Immagini di lotte, battaglie, nemici sconfitti, amici sempre pronti ad aiutarti si trovavano nella sua mente.
"SORA!!!"
Il ragazzo si voltò e vedendo chi lo stava chiamando alzò la mano per salutarla.

L'amica che aveva chiamato Sora, questo era il nome del ragazzo, aveva i capelli rossicci, gli occhi azzurro scuro (non completamente blu scuro per intenderci) e una pelle abbastanza chiara. Il nome della ragazza era Kairi: indossava un vestito bianco con un soprabito rosa e una gonna dello stesso colore. Sora aveva sin da piccolo una cotta per lei e i suoi sentimenti erano ricambiati solo che lei aveva paura di non essere accettata. Vicino a lei c'era l'altro migliore amico di Sora, Riku: il ragazzo aveva i capelli argentei lunghi, gli occhi smeraldini ed era abbastanza muscoloso a differenza di Sora. Indossava una maglietta gialla con una croce nera sopra, dei pantaloni blu scuro e delle scarpe dello stesso colore.
"Heilà, che succede?" chiese Sora con un gran sorriso.
Kairi mostrò una bottiglia di vetro con dentro un biglietto.
"E' appena arrivata! Sono proprio curiosa di sapere chi ce l'ha mandata!" disse la ragazza, entusiasta.
"La leggeremo dopo!" disse Riku "Ora dobbiamo prima cercare un po' di legna secca, avevo intenzione di fare un piccolo falò."
"E allora perché stiamo ancora qui? Andiamo!" disse Sora, avviandosi verso la foresta.
I due amici sorrisero.
"Non perderà mai tutto quell'entusiasmo, eh?"
"Sai come è fatto! Su, andiamo ad aiutarlo."

"AAAARGH!"
White era appena caduta sopra un ramo di un albero che, però, era troppo sottile e l'aveva fatta cadere per terra.
"Ahiahiahi... Dove sono?"
Si guardò intorno e si accorse di essere sola.
"FANTASTICO! Non solo vengo trasportata e scopro di avere le capacità di controllare un'arma, ma adesso sono anche rimasta sola come un cane!"
Sentì dei rumori sospetti e diventò silenziosissima. Non si mosse di un millimetro e il suo respiro divenne molto lento. Pensando di aver passato il pericolo, tirò un sospiro di sollievo, ma risentì qualcosa alle sue spalle. Senza sapere come evocò il suo Keyblade e lo puntò in quella direzione, ma poi riposò l'arma perché si trattava di un gabbiano.
"Stupido uccello, mi hai fatto prendere uno spavento!" Sbraitò lei, infuriata.
In tutta risposta il volatile aprì le ali e andò via.
"Chissà se c'è qualcuno sull'isola... devo anche cercare gli altri."
Così incominciò a incamminarsi alla ricerca d'aiuto. Mentre camminava notò che non indossava i suoi soliti vestiti, ma degli abiti molto fuori dal comune: una maglietta con le maniche strappate metà verde e metà gialla che lasciava scoperto l'ombelico, una gonna rossa e dei sandali bianchi.
"Il mio aspetto deve essere cambiato quando sono arrivata in questo mondo..."
All'improvviso vide qualcuno con una tunica nera molto simile a quella che vestiva quella ragazza quando aveva ricevuto il suo Keyblade e cercò di raggiungerlo di soppiatto.

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