Capitolo quattro.

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"Sono lontani quei momenti, dove uno sguardo provocava turbamenti."

Sento la campanella suonare, segno che l'intervallo è appena terminato.
Solo ora mi accorgo che Emma, la mia amica di una vita, è di fronte a me mentre mi scruta il viso con uno sguardo interrogativo.

Devo essere davvero orribile. Sicuramente la matita nera che avevo sotto gli occhi è colata sulle guance, mentre il maskara e l'eyeliner avranno fatto sì che i miei occhi somiglino a quelli di un panda.

La bionda davanti a me tossicchia, mentre si porta una ciocca di capelli ricci dietro l'orecchio.
"Cos'è successo?" mi chiede.
"Lui." singhiozzo.
"Oh. Quindi lo sai?" mi domanda, ancora.
Cosa dovrei sapere?
"So cosa, Emma?" la vedo sbarrare gli occhi per un attimo, prima di ricomporsi.
Tossicchia di nuovo.
"Io.." prova.
"Io.. L'ho visto con Alexia agli armadietti blu del primo piano. Si stavano baciando."

**
Le due ore successive sono passate velocemente, ed ora mi ritrovo su una sedia bianca nella grande mensa, a mangiare una mela.
Emma mi è accanto mentre di fronte a me c'è Rosie.
"Nina.." mi chiama, ed io alzo lo sguardo verso di lei.
Sta guardando qualcuno alle mie spalle, ma non faccio in tempo a girarmi perchè due mani sbattono con violenza sul nostro tavolo, proprio accanto a me.

"Adesso possiamo parlare, vero Nina?"
Lui.
Mi sta guardando dall'alto. Sembra più un ordine che una domanda.
Lo vedo allontanarsi, mentre mi alzo dal mio tavolo. Tutte le mie amiche mi fissano, e mi sento in imbarazzo.

Cammino dietro di lui, come se fossi la sua ombra.
Non si gira a vedere se lo seguo, mi conosce troppo bene, sa che lo sto facendo.

Usciamo fuori e lo vedo dirigersi verso il retro.
Si siede sull'erba, con la schiena poggiata sul Quercio.
Quello è il mio posto, stronzo. Non è più il tuo.
"Allora?" mi chiede.
"Non ho niente da dire." gli rispondo cercando di non scoppiare a piangere.
Mi siedo sull'erba anche io, ma distante da lui.
"Lo sai, vero?"  mi guarda attentamente il viso.
"Cosa?" chiedo con innocenza.
Guardo a terra e stacco i fili d'erba dal terreno, giusto per non sostenere il suo sguardo. Mi sta guardando, lo so.
"Sto con Alexia, ora."
Mi sta facendo male la testa, forte. Forse per le troppe lacrime.
"Complimenti, Niall. Sono felice per te." dico, palesemente ironica.
Sento una lacrima bagnarmi la guancia, ho ancora lo sguardo basso.
"Nina mi dispiace. Ma io non posso non continuare con la mia vita per una ragazza che non amo più."
Un colpo al cuore.
Una coltellata avrebbe fatto meno male.
Le numerose lacrime scendono sul mio viso e sul mio collo senza sosta, non riesco a smettere di piangere.
Dopo un silenzio che sembra interminabile alzo lo sguardo.
"È tutto quello che devi dirmi?" singhiozzo.
"Sì, è tutto." risponde.
"Dovresti provare ad andare avanti, come ho fatto io. Adesso sto bene senza di te." continua.
Voleva consolarmi, lo so, ma mi ha fatto solo male, ancora di più.
"Vedi Niall.." la mia voce è rotta.
"È vero che dovremmo imparare a dimenticare, che dovrei accettare che non esiste più un noi, che mi hai lasciato senza un apparente motivo valido.." mi fermo qualche secondo per pensare.
"..ma io non ce la faccio a scordare tutto."

**

"Come è andata ieri con Niall? Non ti ho più visto ieri.." mi chiede Emma, mentre insieme ci dirigiamo verso la scala A.
Sospiro. Più ci penso e più sto male.
"Mi ha detto che non può non avere storie d'amore per una che non ama più. Me l'ha detto chiaro e tondo, mi ha dimenticato. E questo è per sempre."
"Cosa?" urla.
"Ma che cazzo? Non doveva dirti questo!" dice e poi si tappa la bocca con le mani.
Non mi da neanche il tempo di assimilare il tutto che:"Okay Nina, vado nella mia classe, ci vediamo dopo!" scappa.
Sono molto confusa.
Entro in classe di letteratura inglese, ci sono gia alcuni alunni ma il professore non è ancora arrivato.
Saluto alcuni dei miei amici che non vedo dai primi giorni di vacanze estive e poi mi vado a sedere al terzo banco, la schiena poggiata al muro.
Tiro fuori un quaderno a righe e l'astuccio.
L'evidenziatore nero non manca mai nel mio zaino.
Lo prendo ed inizio a scarabocchiare qualcosa sul banco, come sempre quando mi annoio durante le lezioni.
Frasi di canzoni d'amore sono presenti nel mio banco, ora. E sotto ogni frase ci sono i nostri nomi.
"Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. -Niall&Nina."
Questa frase è la più calcata di tutte, è la mia preferita.
Perchè io ci spero sempre, dopo tutto.
Ci spero sempre in un suo ritorno, perchè mi mancano le sue labbra, i suoi baci e i suoi sorrisi.
Il professore entra in classe e per prima cosa ci augura un buon inizio anno scolastico.
Almeno è gentile.
La lezione inizia, ci chiede di scrivere un testo sulle emozioni che abbiamo provato ieri, a tornare a scuola. Cosa pensiamo del discorso che ha fatto la preside, cosa abbiamo provato a vedere le solite persone dopo tanto tempo.
Ma di solito, non si fa un tema su come è andata l'estate?
Inizio a scrivere, c'è molto da dire.
Verso metà foglio, inizio a scrivere di Niall.
Il professore gira per i banchi e legge ogni foglio. Arriva al mio banco e fissa il foglio con sguardo vuoto per un pò, poi mi sorride.
"È un pò fuori tema, ma lo adoro" sussurra.
La porta si apre, Niall e Louis entrano in classe.
"La lezione è iniziata 25 minuti fa, ragazzi. Vi sembra questa l'ora di arrivare? Non voglio ritardi."
Dice, scazzato.
"A quanto pare lui non ha ritardi con il ciclo, guarda com'è alterato." sussurra Niall ma lo sentiamo tutti, e scoppiamo a ridere.
"Si calmi, abbiamo il cartellino, eravamo a fare il meeting con i nuovi arrivati." continua.
Il professore diventa rosso in faccia e inizia ad urlare.
"Ditemi i vostri nomi, maleducati!"
"Siamo Louis Tomlinson e Niall Horan." Il castano pronuncia queste parole con un sorrisetto sul viso.
Il professore si avvicina al registro:"Tomlinson al terzo banco, lì c'è un posto libero. Horan al primo, coraggio!"
Sbuffano entrambi scocciati.
Oh, un attimo.
Il terzo banco è il posto accanto a me.
Louis deve mettersi qui, accanto a me. Il mio banco è pieno di scritte su me e Niall, con tanto di nomi. Non voglio che li veda, so che gli riferirà tutto.
Prendo velocemente lo zaino da terra e lo butto sul banco in modo violento, appoggiandomici sopra.
Il professore gira di scatto la testa verso di me, guardandomi male.
"Cosa fai?" mi chiede Louis, che intanto si è seduto.
"Niente, cosa faccio?" rido nervosa.
"Signorina, levi lo zaino dal banco e continui a scrivere il tema." il prof. ha uno sguardo scandalizzato.
"Uhm. Ho finito di scrivere il tema sul nostro primo giorno di scuola." mento.
"Ma come ha finito? Ha soltanto scritto di aver parlato col suo grande amore, scriva una conclusione, per lo meno!"
Sento lo sguardo di tutti su di me, anche quello del biondo. Tutti sanno di me e Niall, tutti sanno che non sono andata avanti.
"Uuh." Louis si fa sentire e Niall ridacchia.
Non c'è niente da ridere, idiota. È tutto così imbarazzante.
Il professore si accorge dell'atmosfera che si è appena creata e chiede:"ho detto qualcosa di male?"
"Sì." piagnucolo.
Mi guarda interrogativo. Penso di essere davvero diventata rossissima.
"Prof il fatto è che 'il suo amore grande' è Horan." fa le virgolette con le mani, Tomlinson. Scoppia a ridere.
"Professore, devo andare al bagno." dice Niall, apatico.
"Horan, è arrivato tardi e vuole anche andare al bagno. Non si scappa." dice il prof.
Louis mi guarda e leva il mio zaino dal banco, leggendo tutto.
Esco dalla classe senza chiedere il permesso a nessuno, voglio solo sotterrarmi.
Tutto questo fa così schifo.

Oh, Nina. || Niall Horan. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora