11/02/22

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Non so se non scrivere sia un buon segno, penso di sì in realtà. Però c'è da dire che almeno negli ultimi due giorni non ho scritto perché ero oltre il limite della negatività. Ho avuto un mental breakdown in classe, nel pieno della lezione di latino e scaturito dalla partecipazione in classe durante l'ora di greco e storia.
Ecco com'è andata: durante greco la prof interroga e dice delle cose riferite alla lettura, agli accenti ecc. Alzo la mano e chiedo il perché dello studio degli accenti se poi la lingua non si parla, la risposta è che il greco è presente nell'italiano anche se non ce ne accorgiamo e che non ha nessun senso storpiare una lingua e la sua pronuncia. Ok, domanda sensata, risposta soddisfacente, eppure mi sono sentita una cretina e ho cominciato a dirmi che devo ragionare di più prima di fare domande stupide. Successivamente ora di storia, spiegazione sulla nascita del cristianesimo, fondamentalmente la gente non si sentiva considerata dagli dei pagani e aveva bisogno di illudersi che qualcuno volesse solo il meglio per loro (spiegazione molto approssimativa e soggettiva). La prof mi chiede se sono d'accordo (un po' come per dire "stai seguendo?"). Accenno un "sì" poco convinto e lei continua a guardarmi con faccia interrogativa, continuo:" cioè io non sono credente, credo ci siano altri modi di pensare oggi" lei mi guarda come per dire che non c'era bisogno, che fosse irrilevante ciò che avevo detto e dice "beh sì però per l'epoca" (grazie al cazzo aggiungerei). Mi ripeto che sono una stupida, che non frega niente a nessuno di ciò che dico a meno che dica cose fuori luogo e ciò accade troppo spesso. Mi zittisco e mi estranio totalmente dal resto della classe, pensando che avrei solo detto il minimo indispensabile da ora in poi. Suono della campanella, alleluia, ora latino, un po' di tranquillità. Certo Ros, credici. Entra la prof, spiegazione, continuo a stare per fatti miei, tutto apposto. Correggiamo la versione per quel giorno, all'inizio tutto ok, stavo ascoltando ma continuavo a pensare ai miei problemi, la prof mi chiama chiedendomi "Ok continua tu, ma c'è qualche problema? Ti vedo mogia in questi ultimi giorni...". "No prof, nessun problema" e stavo morendo dentro. Leggo il pezzo di versione, la traduzione, tutto perfetto. No. Mi rendo conto che si vede dall'esterno che non sto bene, e anche tanto se l'ha notato la prof di latino, con cui non ho un gran rapporto. Comincio a dirmi che devo cambiare atteggiamento, un pensiero tira l'altro e gli occhi mi diventano lucidi. Bel casino. La mia migliore amica mi chiede se è tutto ok, mi ha guardata negli occhi e ha capito tutto.
Tutto questo per dire che ci sono alti e bassi, soprattutto bassi però, perché dopo 12 giorni di lavoro su me stessa ancora non ci sono quasi cambiamenti. È difficile, lo so, devo avere tanta pazienza, ma sono stanca di stare così. Oggi una di loro ha fatto un pezzo di strada con me e la mia migliora amica, non l'ho guardata nemmeno in faccia. Quando siamo andate davanti alla sua classe un suo compagno uscendo mi ha salutata e mi ha toccato il braccio, l'ho ritratto subito, non sopporto il contatto fisico, però se ci fosse stata lei probabilmente lui avrebbe evitato, ma ho deciso di non parlarci e quindi amen.
Domani invece alla prima ora verrà una psicologa in classe, ho davvero paura per quello che potrei dire perché non voglio aprirmi con i miei compagni di classe. Non so come sarà e se potessi eviterei domani, ma forse mi sarà d'aiuto. Non lo so, lo spero.

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