III

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"AO"
Sollevo distratto gli occhi dal bicchiere di gin e incontro lo sguardo furbo di Giulio che mi osserva.
"Maestà! Che onore!" esclamo quando mi accorgo del copricapo regale con piccoli falli sulle punte ad adornargli la testa.

"Mio giovane suddit-" un singhiozzo lo interrompe "sai- sai cosa dice Shakespeare?"
"Lo ignoro, Sire!"
"Pesante è la corona che indossa la testa..." cita compiaciuto "no aspe- forse era diversa... Dio sono ubriachissimo Simò!" ammette poi appoggiandosi sulla mia spalla e alitandomi una folata di alcol addosso.
"Ma ci sta Giù!" lo consolo carezzandogli i capelli "se non bevi alla tua stessa laurea che cazzo fai?"

"E se non balli?" chiede poggiandomi le labbra sul collo.
Ridacchio per il solletico che provoca e cerco di distanziarlo un minimo.
"Se non balli, non fa nulla... io pure non lo faccio mai..."

"COME LI INVIDIO!!" urla dopo qualche secondo di silenzio facendomi spaventare.
"Ma chi?"
"Loro!" accenna con la testa agli altri intenti a dimenarsi al centro della sala "guardali come ballano disnivolti... dinvisolti... SENZA PENSIERI, ecco!"

"Ma puoi andare anche tu se vuoi" faccio notare.
"Nooooo... e tu??"
"E io resto qua"
"Ma non va beneee! Tu pure devi ballare ogni tanto!!"
Sorrido appena "no, no preferisco guardare"
"Ma percheeee" lamenta quasi disperato contro la mia clavicola.
"Perché è tutto quello che so fare" ammetto con una punta di amarezza nella voce "dai vai tu" lo spintono con una spalla "C'è pure Monica che ci fissa... secondo me ti sta aspettando!"
Spalanca gli occhi come se avessi detto una parola magica e "Monica?" mormora.

"Certo! La tua Monica... la vedi li?" indico con la mano impegnata dal bicchiere un punto preciso della stanza "salutala che ti sta facendo segno!"
"Ciao amoreeee" grida fortissimo.
"Ecco. Adesso che mi hai lesionato un timpano direi che puoi andare, no?"
"No!" accoppa la mano contro il mio collo e nascondendo la faccia dietro il palmo "non ce l'hai un orecchio tu?" chiede inorridito.

Alzo gli occhi al cielo "magari sali un po' più su" ribatto inclinando però la testa per arrivare al suo livello.
"Aaaah eccolo qua! Bello! Ti faccio l'orecchino un giorno" borbotta prima di avvicinarsi di nuovo con le labbra al lobo e sussurrare "ti dico un segreto..."
"Spara"
"Manuel ci fissa..."
Uh?

Scruto verso il divano su cui l'avevo visto spaparanzato pochi minuti prima ed infatti è ancora lì, circondato da un sacco di persone e proprio con lo sguardo rivolto a noi.
Anche con le luci soffuse noto il gonfiore tra zigomo e occhio che da ieri adorna il suo bellissimo viso.
Il flashback del momento in cui è rientrato a casa in quelle condizioni si fa strada prepotente nella mia testa.



«mi spieghi come hai fatto?»
«ma niente... un cretino in università c'aveva voglia di litigare»
«e tu dovevi per forza metterti in mezzo?»
«'o sai come so fatto... Non resisto ad una bella scazzottata in pieno stile saloon dei film western»
«ma cosa ridi? Cosa? io te li brucio quei dvd di John Wayne!»
«non lo faresti mai!»
«sfidami!»
«Simone...»
«Manuel... oddio ma pure la maglietta di sangue hai macchiato! Maglietta che è la mia per altro!»
«Vabe se lava oh!»
«E premilo bene il ghiaccio sennò si gonfia la guancia!»
«sono broccoli surgelati questi...»
«scusami tanto! Non abbiamo altro in casa! Sai, non ero preparato a te che torni conciato come Rocky Balboa dopo un incontro...»
«Quindi tu saresti la mia Adriana?»
«Ti piacerebbe, ah? Purtroppo sono solo un povero disperato che ti sta appresso... Ma come devo fare con te?»
«te tocca sopportarmi...»
«si ma che palle però! E guarda sta poveretta com'è ridotta! Proprio da buttare...»
«mi- mi dispiace...»
«ma che sei scemo? Ma ti pare che ti fai venire gli occhi lucidi per una maglietta di merda?!»
«non è per quello, cioè non solo...»
«e allora? Che c'è?»
«Niente Simò, lascia stà che già mi scoppia la testa»
«posso- posso fare qualcosa?»
«mh... ti va di accarezzarmi i capelli come quando ho la febbre?»
«Certo»



"Era questo il segreto Giù?" ritorno con lo sguardo su di lui.
"No!" scuote forte la testa tanto da far traballare la coroncina di piselli.
"E qual è?"
"Tu lo sai perché Manuel ha un occhio nero?"
"Beh, perché ha preso un pugno da un colle-"
"Simò!" sbotta improvvisamente "Io sarò pure ubriaco ma tu sei tutto scemo!!"
"Oh!"
"Eh! Svegliati!" cantilena "Ha menato quello là! Mario... Matteo... Ma-"
"Mattia?!" pronuncio il nome corretto con lui sgranando gli occhi "Manuel ha fatto a botte con Mattia?"
"Sshhh!" sbatte una mano sulla mia bocca "ti ho detto che è un segreto!!! Non devi dirtelo!!"

"Mhhh"
"Come?"
Mi divincolo dalla sua presa e "ma perché si so presi a pugni? Ha fatto qualcosa a Manuel?" domando allarmato.
Lo sapevo che non prometteva nulla di buono questo, troppo perfetto per essere vero.
"Non me lo ricordo più..." mormora mortificato "ti giuro che mi sto sforzando ma proprio non me lo ricordo che l'ha menato perché ci voleva provare con te... uffa! puoi perdonarmi?"

E' il «clap» delle sue mani che si uniscono a mo di preghiera a richiamarmi all'attenzione e bloccare lo scenario romantico e utopico di un Manuel geloso che la mia mente stava già elaborando.
«ma geloso di che?»
E per una volta la voce antipatica c'ha ragione: geloso di che?

"Allora" Giulio nel frattempo sta letteralmente per piangere "mi perdoni?? Ti preeeeeego"
"Io- si! Ovvio!" lo tranquillizzo passandogli una mano fra i capelli "ti perdono e ti accompagno pure da Monica che dici? Sta ancora lì ad aspettar-"
"Siiii! Monicaaaa" si sbraccia per farsi notare da lei che subito "vieni a ballare amore" lo chiama divertita.
Non se lo fa ripetere due volte: in un attimo è più attivo che mai e, dopo avermi stampato un bacio appiccicosissimo sulla bocca seguito da un "ops! Ho sbagliato guancia!", raggiunge con passo incerto la fidanzata.

Un senso di confusione e angoscia dopo questa sua involontaria confidenza mi opprime il petto rendendo difficile anche respirare.
Così, nella speranza che almeno l'aria aperta mi schiarisca le idee, prendo praticamente a correre verso l'uscita della villa.

A drama of jealousy (and other things).Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora