caroline's pov
Sono appoggiata al petto di stefan, siamo tutti nella stanza di Abby mentre aspettiamo il suo ritorno e con un kai morente nel suo letto.
Ad un certo punto sento un rumore familiare.
L'essiccazione."Cazzo" , sta morendo.
Mi sono staccata velocemente da Stefan e mi sono diretta verso di lui mentre di gli altri stavano a guardare con gli occhi spalancati.ha ancora gli occhi aperti, a fissare il vuoto, come 10, 20, 30 minuti fa.
Forse è già morto da un po, non sembra soffrire.
Gli ho preso la mano mentre si faceva grigio dal collo in su.
Chissà cosa ha provato, spero almeno che non abbia sofferto.
si, sicuramente tra la maggior parte dei presenti in questa stanza non è una persona molto gradita e poco gli importa della sua morte"mi dispiace" ho detto con la voce spezzata.
"se puoi ancora sentirmi voglio che tu sappia che io, ti perdono"ho concluso mentre si faceva completamente grigio, segno che è ormai morto.
Una lacrima mi è scesa con la testa bassa, mentre ho sentito la mano di stefan appoggiarsi sulla mia spalla, ho passato la mano sugli occhi ancora aperti di kai per farglieli chiudere.
Non pensavo che sarebbe successo eppure eccola qua, che riga sul mio viso, per pena?, per tristezza?, per senso di colpa? , non lo so.
È strano perché non lo conosco bene, ci ho parlato solo quest'oggi, ma è bastato per farmi capire che non si merita tutto questo male.
È morto per Abby, per salvarla.
E se non fosse stato per me, probabilmente sarebbe ancora vivo, e Abby arriverebbe in tempo con la cura.
Abby aveva finalmente trovato qualcosa per cui essere felice, e io gliel'ho tolto.
Mi sento terribilmente in colpa.Non so se avrò il coraggio di dirglielo, e non so se lei sarà in grado di perdonarmi, ma so che è la cosa giusta da fare.
Lei deve saperlo
"È morto." ho detto io
"è colpa mia" ho continuato piangendo mentre mi buttavo tra le braccia di Bonnie.
"no carol non è colpa tua, Abby non sarebbe comunque arrivata in tempo"
Mi ha detto accarezzandomi la testa cercando di farmi sentire meno in colpa.Proprio in quel momento abbiamo sentito la porta sbattere.
Abby.
ABBY'S POV
Ho aperto con un calcio la porta di casa mia.
Sapevo cosa dovevo dirgli, sapevo le parole esatte, gli dirò tutto quello che ho sempre negato, quello che ho sempre cercato di nascondere ed evitare.
I miei sentimenti.
È arrivato il momento, non posso più aspettare.
Mi sono fondata in camera mia con il barattolo in mano.
Ho dato un veloce sguardo a tutti i presenti nella mia stanza, che mi hanno guardato con gli occhi spalancati, tra cui caroline tra le braccia di Bonnie con le lacrime a gli occhi.
Ho girato lo sguardo e appena l'ho visto sono rimasta pietrificata, senza fiato sento come un martello sul petto che mi impedisce di respirare
Era li sdraiato sul mio letto, proprio come l'ultima volta che l'ho visto vivo.
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