Non amavo gli odori dolci, li ho sempre trovati nauseabondi e quello, non faceva assolutamente eccezione.
Osservai quelle spalle minute ricoperte da quella distesa setosa di capelli corvini con un certo fastidio.
Non mi aveva nemmeno chiesto scusa per avermi urtato, ma non dissi niente perché non avevo la certezza su chi era andato addosso a chi.
Quindi mi voltai spingendo la porta d'ingresso dell'hotel dalla maniglia, fermandomi improvvisamente di nuovo, poiché mi trovai due visi conosciuti davanti.
<< Signori Saeueng... Sa Wa dee.>>
Salutai educatamente congiungendo come sempre le mani davanti a me con riverenza e rispetto, ed il mio tono rivelava un certo stupore, non avrei mai pensato di trovarmeli davanti.
Le loro espressioni sembravano sorprese, forse quanto me, ma potevo leggervi anche un velo di nervosismo e preoccupazione.
<< Oh... Yang!>>
Disse solo la signora Saueng guardando sia me, che dietro di me. Sembrava che stesse cercando qualcuno. Avrei voluto chiedere se andava tutto bene, ed un po' mi scostai quando vidi che anche il signor Saueng guardava oltre l'entrata. Inconsciamente, continuai a spostare il mio corpo e lo feci per farli passare se la loro intenzione era quella d'andare via, ma poi mi bloccai sul posto quando incrociai lo sguardo di mia madre, altrettanto sorpreso ed imbarazzato,
<< Oh tesoro....sei qui>>
M'accigliai, ovvio che ero lì. Mi avevano chiamato loro, dove altro avrei dovuto essere? E quell'essere dov'era?
Cercai di calmare quella bestia che si dimenava dentro il mio petto.
Ero forse esagerato nel reagire così dentro di me, ma ero stanco e soprattutto, tutto quel mistero mi stava innervosendo, presi un bel respiro profondo e con un tono molto sforzato, cercando di mantenermi pacato ed educato, dissi
<< Mae...che succede?>>
Da lì in poi, capì che quella sera, non avrei dovuto presenziare alla firma di qualche contratto, bensì, ad un incontro pre-matrimoniale.
Più nello specifico, il mio.
Rimasi scioccato. Ovviamente me lo tenei per me, al di fuori non feci nemmeno una piega .
Ero consapevole e concorde, anche perché non me ne frega a assolutamente nulla della mia vita da quel punto di vista, che prima o poi, mi sarebbe toccato un matrimonio.
Ero il primogenito, dovevo affrontare quella sfida per primo, ed ero già abbastanza grandicello ormai, per cui ci stava che cominciassi a fare incontri.
Ma forse, non ero così pronto come immaginavo essere.
L'idea di levarmi dai piedi così in fretta non mi rassicurava. Volevo prima sistemare bene le cose per Chan e Lin, dato che sicuramente, dopo di me, sarebbe toccato a loro.
Già per la mia sorellina, al primo anno d'università, ero riuscito a rimandare i suoi incontri matrimoniali per tre volte, convincendo i miei che non sarebbe stato il caso, e soprattutto, dopo il disguido della festa di Jos, gli avevo fatto capire quanto acerba fosse ancora Lin, convincendoli, che fosse ancora presto.
Ma per conto mio, sarebbe stato sempre presto, sia per lei che per Chan.
Io invece non avevo problemi, purché il mio sacrificio sarebbe valso a qualcosa, mi sarei anche sposato l'indomani, a patto, che la mia futura sposa avesse dei requisiti per me fondamentali.
Solo che, questi requisiti, non erano sicuramente i più consueti.
Avrei dovuto cercare una compagna disinteressata quanto me, a cui poter garantire libertà e benessere.
In pratica una persona consapevole d'essere una moglie di facciata con cui ovviamente mi sarei sdebitato a dovere dandole ciò che chiedeva, anche perché, sapevo che nessuno avrebbe mai e poi mai, potuto amare un soggetto come me.
Questo perché, io non l'avrei mai permesso
Avevo seguito mia madre ed i signori Saeueng, in una sala molto elegante del bar dell'albergo, leggermente appartata, in cui potevamo avere un po' di privacy. A che cosa servisse l'essere appartati lo sapevano solo loro, ma li seguì comunque senza dire nulla.
Ero davvero poco interessato alla questione, ma purtroppo, prima o poi mi sarebbe toccato, quindi, meglio prima che poi.
Presi posto accanto a mia madre, mentre sentivo i brusii dietro di noi della coppia di cogniugi. Captai giusto qualche frase e parola come "quella spudorata", "come ha osato, a casa mi sentirà" a richieste d'abbassare il volume della donna, che ovviamente, non voleva che sentissi.
Interessante, il quadro cominciava a farsi più chiaro e ciò stuzzicò sia la mia curiosità che il mostro dentro di me.
Ci sedemmo tutti quanti ed io guardai dritto negli occhi i due soggetti, potenzialmente miei futuri soci. La famiglia Saueng era un ottima famiglia, con una posizione all'interno della società medio alta.
Non sapevo molto di loro in realtà, ma sapevo che il signor Saueng, era molto amico con mio padre ed ovviamente, non era la prima volta che ci vedevamo. Certamente, avevano anche degli affari in comune o comunque, ne avrebbero avuto in seguito al matrimonio.
Sorrisi affabile, apparentemente gentile e docile, indossando la mia solita maschera ipocrita, e chiesi curioso,
<< Perdonatemi zio e zia, a cosa devo la mia presenza qui? E mae, come mai papà non c'è?>>
I signori Saeueng, mi guardarono sorridenti ma un po' in imbarazzo, mentre mia madre disse mantenendo un tono di voce molto disteso,
<< Oh caro, tuo padre aveva da fare con qualche cliente, mentre riguardo te, ti ho invitato stasera con i nostri cari amici per darti una meravigliosa notizia!>>
La vidi entusiasta e quasi eccitata all'idea. Ovvio che lo fosse. Sicuramente, effettuare un matrimonio con questa famiglia, avrebbe portato tanti soldi alla nostra, ed in aggiunta, lei avrebbe potuto distrarsi dal fatto che suo marito andava con le ragazzine dicendole che era occupato "con qualche cliente".
Un falso sorriso tagliò il mio viso in due, mi stavo sforzando parecchio.
Il fatto di poter distruggere i loro piani con un mio rifiuto era sicuramente una possibilità che mi stuzzicava molto, e sapevo, che non mi avrebbero detto nulla.
Avevo in pugno l'azienda, la portavo avanti io da tempo, non avrebbero rischiato di farmi arrabbiare, e sapevo che ci sarebbero state altre candidate o altri piani oltre quello che avevo esposto davanti a me, ma ero curioso di vedere.
Per cui dissi,
<< Ditemi allora, è inutile girarci attorno, sono qui, qual'è questa meravigliosa notizia?>>
La domanda era più che altro rivolta ai due cogniugi davanti a me. Vidi il signor Saeueng abbassare lo sguardo leggermente irritato e la moglie, non perse tempo a stringergli la mano e prendere dalla borsa una foto, che subito mi porse con un enorme sorriso,
<< Yang, caro, siccome i tuoi genitori ci hanno detto che era tua intenzione cominciare a prendere in considerazione l'idea di sposarti...ecco, noi vorremmo che tu prendessi in considerazione nostra figlia.>>
Mi guardò con uno sguardo eloquente indicando la foto davanti a me in attesa che io la prendessi.
Alzai leggermente un sopracciglio diventando serio. Io veramente non avevo detto assolutamente nulla ai miei genitori, ed infatti lanciai un veloce sguardo a mia madre, che accanto a me, m'incoraggiò a prendere la foto ignorandomi totalmente, ma feci finta di nulla.
<< Oh, capisco ora. Ma zia, dov'è vostra figlia, non è ancora arrivata?>>
La donna mi guardò un po' stupita e l'atmosfera si fece un po' tesa, lo potevo percepire, ma la mia era una provocazione proprio volta ad appesantire l'aria circostante. L'uomo allora, finalmente, si espose,
<< Wanwisa purtroppo ha avuto un contrattempo, era qui, ma è dovuta andare via, è uscita praticamente pochi minuti prima che tu entrassi qui. Ecco perché qui,>> ed indicò di nuovo la foto sopra il tavolo spingendola verso di me, sotto il mio sguardo, << c'è una sua foto. Chiedo scusa per questa mancanza, la ragazza è giovane e piena d'impegni, ha una personalità frizzante, ma non mancherà la prossima volta. Lo posso assicurare.>>
Il tono di quell'uomo, si era rivelato un po' minaccioso verso la fine del discorso. Tutto quel teatrino voleva dire solo una cosa: la ragazza era scappata quando aveva capito che si trattava di un appuntamento con il suo futuro marito.
Mi rabbuiai poiché capì che la fanciulla era praticamente nella stessa situazione di mia sorella. Solo che sicuramente ,lei non aveva nessuno dalla sua parte, infatti dedussi che fosse figlia unica, e ciò era il peggio del peggio.
Spiccio e diretto, senza guardare la foto della suddetta, chiesi,
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Yang
Romance"Yang Prasuk, erede di una delle famiglie più potenti della Thailandia, in tenera età, a causa di due importanti eventi, fa una scelta che ha intenzione di perseguire per tutta la sua vita. Ma come sempre, non tutto fila liscio come l'olio e c'è se...