27. Tutta la dolcezza del mondo

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Pov Yang

<< M-MA INSOMMA! Chi se lo aspettava che finalmente ti fossi deciso ad adempiere ai tuoi doveri cognugali!>>

Il suo tono un po' balbettante, anche se pur sempre piccato e quelle sue guance rosse, mi fecero salire un sorriso sincero, che però svanì subito quando portai ad osservare meglio la sua figura.
Talasciando quell'espressione imbarazzata, il suo atteggiamento confuso e nervoso, quanto smarrito, mi fece davvero preoccupare come non mai.

I capelli scompigliati, i vestiti ancora da notte addosso ed il fatto che fosse venuto da me così presto,mi fecero suonare un campanellino d'allarme.
Non era venuto da me per lavoro, si vedeva, inoltre continuava a non guardarmi direttamente negli occhi.
Ciò che avevo intuito in macchina era sicuramente solo la punta dell'iceberg.
Notavo dal suo sguardo sfuggente, che c'era qualcosa che appesantiva il suo cuore, per cui non ebbi nemmeno un minuto d'esirazione.
Puk aveva bisogno di me.

<<Tu. Non muoverti da qui, torno subito. Dobbiamo parlare.>>

<<Ma no figurati! Torna dent->>

<<Stai qui. O al massimo, aspettami in ufficio. Se non ti trovo, sei licenziato.>

Fui categorico e lo guardai fermamenre dritto negli occhi. Sapevo già cosa stava pensando ma non me ne poteva fregare di meno. Veloce, rientrai in camera trovando Wisa in piedi di fianco al letto con la mia camicia addosso e mentalmente mi maledissi e maledissi pure Puk, assieme al suo tempismo.
Ancora una volta, dovetti contenere l'istinto di saltare addosso a quella creatura dall'aspetto così angelico, ma dall'anima decisamente più focosa e mi avvicinai a lei.

I capelli sciolti, quelle lunghe ciocche nere e setose che le ricadevano addosso scomposte e la frangetta un po' divisa che lasciava intravedere a pieno il viso ancora in po' addormentato. Le labbra e le guance rosse e l'espressione tra l'imbarazzato, il curioso ed il preoccupato.
La cinsi tra le mie braccia sorridendole dolcemente,

<< Buongiorno mogliettina...>>

Vidi quegli occhioni allargarsi e le guance colorarsi ancora di più di quel leggero rosato, ricambiando il mio saluto, consapevole quanto me, che qualcosa tra di noi, era decisamente cambiato.
In meglio.

<< B-buongiorno...!>>

Strinsi di più le braccia sui suoi fianchi lasciandole poi un leggero bacio. Non avrei potuto resistere oltre e le dissi,

<< Ho bisogno di parlare un attimo con Puk, credo che...abbia bisogno di me per qualcosa. Ci vediamo dopo in sala da pranzo per la colazione? >>

Lei mi guardò con quelle pozze nere, portando le sue braccia attorno al mio collo rispondendomi a fior di labbra con quel tono ancora un po' addormentato,

<< Certamente maritino caro, ma poi, per il resto del giorno sei tutto mio. Gradirei chiarire un paio di cose con te....>>

Potevo udire perfettamente quella nota dubbiosa ed impaurita. Forse aveva paura che io potessi di nuovo fare marcia indietro o comunque comportarmi in modo sbagliato come avevo fatto in passato. Così prima d'andare, la rassicurai di nuovo, baciandola ancora, stavolta in maniera più profonda ed intensa, tanto che fu difficile poi, dovermi staccare da lei.

<< Non ti preoccupare, risponderò a tutte le domande che vorrai pormi e staremo insieme tutto il giorno. Ora però mi cambio, tu rimani a letto, è presto.>>

Mi allontanai andando verso il comò, aprendo giusto un cassetto per prendere una maglietta ed un paio di pantaloncini, e presi ad indossarli velocemente. Avevo paura che Puk potesse in qualche modo andarsene.

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