Pov Set
Cosa voleva dire quella frase?
Mi feci più piccolo dietro la grossa colonna, celando completamente la mia figura agli occhi dei due, dove Puk, probabilmente, tornò in depandace a cambiarsi per la giornata di lavoro, mentre Yang tornò dentro casa.
Guardai l'orologio, avevo ancora del tempo prima che Wisa scendesse a colazione, dovevo parlarle.
Yang non mi piaceva. Avevo sempre avuto il sospetto che nascondesse qualcosa, sin dal principio, sin dalla sua proposta di quel matrimonio di facciata.All'inizio, io e Wisa avevamo appunto pensato, che essendo di "altri gusti", aveva bisogno ovviamente di un'unione fasulla, per celare la sua relazione con Puk. Ma ovviamente avevo travisato ogni cosa e non c'era nessuno che potesse saperlo meglio di me.
Una volta che la via fu libera, mi sganciai dalla colonna prendendo passo verso la dimora. Entrai, e presi subito le scale con decisione andando verso la camera di Wisa.Nel tragitto, le parole di Puk, continuavano a ronzarmi in testa. Sembrava contento, sembrava che il rapporto tra i due fosse migliorato ed in un certo senso, sarebbe stata una cosa buona, ma, avevo un brutto presentimento a riguardo.
Essere coinvolti con quell'uomo a causa di un contratto,con tutte le tutele del caso, era un conto, essere coinvolti sentimentalmente parlando, era ciò che più temevo e ciò che non volevo che accadesse alla mia Wisa.
La conoscevo l'alta società, ero perfettamente consapevole di quali scheletri nell'armadio poteva avere, di quali mostruosità era capace.
L'avevo visto da piccolo, l'avevo provato sulla mia carne e l'avevo potuto vedere una volta entrato nella famiglia Saueng.In men che non si dica, mi ritrovai davanti alla porta della stanza di Wisa e bussai. Non ebbi risposta e ci riprovai, ma di nuovo, ciò che ricevetti indietro fu solo silenzio.
Decisi dunque d'aprire. Probabilmente era in doccia e non sentiva.
Piegai la maniglia ed entrai circospetto annunciandomi, poiché non volevo creare situazioni imbarazzanti stupide, anche se il nostro rapporto a riguardo era molto libero.<< Wisa, sono Set!>>
Entrai nella stanza, completamente intonsa. Il letto era ancora fatto e si vedeva perfettamente che non c'era nessuno e soprattutto, che nessuno aveva dormito lì per la notte.
Sentì la preoccupazione e l'ansia invadermi.
Non ero stupido, e feci due più due, abbastanza in fretta.Le parole di Puk, il rossore di Yang, il fatto che Wisa non avesse dormito nella sua stanza.
Quei due avevano passato la notte insieme, e non ci fu collegamento ed intuizione che mi fece stare più male di quella scoperta.
Cazzo.Feci dietro front, riaprì la porta della stanza ed alzando lo sguardo davanti a me, mi ritrovai Wisa di fronte.
Capelli sciolti, con i vestiti del giorno prima e l'espressione nel viso imbarazzata.
Lei sussultò quasi, sia per la sorpresa che probabilmente, per la mia espressione truce.La fissai esattamente come fa un padre quando sta per fare una lavata di testa alla propria figlia.
Portai entrambe le braccia conserte al petto e le dissi sarcasticamente,<< Fammi indovinare... fatto tardi ieri sera?>>
Alzai un sopracciglio, puntando lo sguardo sui suoi occhi schivi. Non aveva il coraggio di guardarmi in faccia perché sicuramente già immaginava il mio stato d'animo. Comunque mi rispose con un tono annoiato, scansandomi un po' con il braccio, mentre entrava nella stanza.
<< Set non sei mio padre...>>
Replicò spiccia agitando la mano mentre cominciò a svestirsi. Ovvio, non ero suo padre, ma ero pur sempre, ciò che più s'avvicinava al termine, ed in quel momento mi stavo sentendo in qualche modo respinto. Mi aveva sempre ascoltato in qualche modo, ma da quando aveva incrociato lo sguardo di Yang per la prima volta, sembrava fosse impazzita.
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Yang
Romance"Yang Prasuk, erede di una delle famiglie più potenti della Thailandia, in tenera età, a causa di due importanti eventi, fa una scelta che ha intenzione di perseguire per tutta la sua vita. Ma come sempre, non tutto fila liscio come l'olio e c'è se...