Capitolo 1

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Stiles sa di essere sveglio, anche se si sente così indolenzito da non essere così sicuro di essere capace di muoversi. Ed è anche sicuro di avere un peso appoggiato sul petto. Cerca di muoversi e il peso scompare, poi arriva una voce. 

"Ehi, ti sei svegliato?" 

Stiles riesce ad aprire gli occhi, guardando Cora e il suo sguardo preoccupato. 

"Come stai? Ti sei ripresa?" chiede, allarmato, ricevendo un sorriso in cambio. 

"Sto benissimo, grazie a te e a Derek. Ma a te cosa è successo?" 

Stiles ci pensa, ma proprio non lo sa. 

"Gli altri?" chiede, invece 

"Sono di là, non muoverti, vado a chiamarli." 

Cora non gli dà nemmeno modo di rispondere e poco dopo tirna in camera con Derek, Scott e Isaac. 

"Come stai?" chiede Scott, mettendogli una mano sulla fronte. 

"Non credo di avere la febbre, Scottino, Ma Sto bene. Mi sento solo un po' frastornato." 

Scott gli si siede di fianco, sul letto, poi Stiles guarda Derek. 

"Sbaglio o i tuoi occhi sono diventati rossi, mentre svenivo?" chiede. 

Derek annuisce. 

"E perché sono svenuto?" 

"Deaton sta facendo delle ricerche, non lo sappiamo" risponde Isaac. "Tu riesci ad alzarti?" 

Stiles prova a mettersi seduto e sembra andare tutto liscio, appoggia i piedi sul pavimento, poi si alza piano. 

"Okay, sì. Cosa dobbiamo fare? Cora, tu ricordi chi ti ha lanciato il maleficio?" 

Cora abbassa lo sguardo, poi guarda Derek. Stiles pensa di non averla mai vista così triste. 

"E' stata Kate." 

Due ore dopo, Stiles sta urlando contro Derek. Non che sia una novità che si stiano urlndo contro, così come non è una novità il motivo. 

"Sei la solita testa di cazzo!" urla, appunto, Stiles, puntandogli il dito contro. "Quella viene, rapisce tua sorella, te la rispedisce maledetta, quasi in fin di vita e tu che vuoi fare? Vuole andare ad incontrarla! Sei proprio cretino!" 

Sa di star esagerando, glielo dicono anche gli occhi di Scott che gli intimano di calmarsi, ma che cazzo. Combattono insieme da anni e ancora è così difficile fare un gioco di squadra? Che, tra l'altro è sempre servito. 

"Devo starmene qua aspettando che magari venga direttamente ad ucciderla, la prossima volta?" Derek non urla, ma è ugualmente furioso, gli tremano le mani. 

"No, ma puoi fidarti di noi, del tuo branco! ci siamo sempre aiutati l'uno con l'altro, siamo qui per te, per Cora. Derek, devi accettare il fatto che facciamo parte della tua vita e non ce ne andremo, che tu voglia o no!" 

Derek appoggia i palmi delle mani sul tavolo, abbassando la testa e chiudendo gli occhi. A Stiles sembra una bestia in gabbia, pronta all'attacco, ma che sta cercando di non arrabbiarsi, di contenersi. 

"Nessuno vi sta chiedendo di combattere per me. Kate è un problema mio" dice tra i denti. 

"NO! KATE ORMAI è UN PROBLEMA DI TUTTI SE VIENE A ROMPERCI LE SCATOLE!" grida Stiles. Isaac gli si avvicina, forse per bloccarlo, ma non serve. "Sì, ha ucciso la tua famiglia, sì, ce l'ha con te, ma tu non sei da solo, Derek. E, soprattutto, non è colpa tua. Non lo è stata anni fa, non lo è ora. Può anche venie qui, può ammazzarci tutti, ma non sarebbe colpa tua! Se quella...donna è fuori di testa, non è colpa tua!"

Il rumore del legno che scricchiola sotto i palmi delle mani di Derek zittisce Stiles, ma ferma anche il respiro di tutti gli altri presenti. il legno si crepa, sotto la forza mannara. 

"STAI ZITTO!" grida Derek, alzando lo sguardo diritto in quello di Stiles che, però, si sente come colpito da un pugno diritto nello stomaco. 

Gli occhi rossi di Derek lo attraggono come una falena con la luce e Stiles non riesce a distogliere lo sguardo da lui, dalla sua espressione prima furiosa, poi sconvolta. 

Stiles sente una stretta allo stomaco, come se il centro del suo universo fosse completamente cambiato e i palmi delle mani gli fremono, come se fossero attraversati da piccole scosse di elettricità. 

"cosa sta succedendo? Stiles ti luccicano le mani!" Scott, allarmato, fa un passo in sua direzione, ma Stiles alza un braccio per fermarlo, senza distogliere lo sguardo da quello di Derek. 

Scott si ferma e Stiles fa i passi che lo separano dall'alpha, andandogli di fronte. 

"Tu sei in questa storia perché ti senti responsabile. Cora lo è in quanto membro della tua famiglia sopravvissuto. E ora, testa di cazzo, ci sono dentro anch'io, perché sono il tuo fottuto emissario. Okay?" gli urla in faccia. 

Derek chiude gli occhi, quando li riapre sono di nuovo verdi. Stiles sa che anche i suoi hanno cambiato colore, erano viola, ora sono di nuovo castani.

"Ti sei trasformato in un essere magico pur di avere ragione?" chiede sarcastico Derek. 

"Hai seriamente fatto la tua prima battuta in questo momento?" Stiles stenta a crederci. 

"Sta' zitto" lo ammonisce Derek, afferrandogli un polso. "Vieni con me da Deaton e cerchiamo di annullare questa follia." 

Stiles lo strattona, liberandosi. 

"Stai zitto tu!" dice. "Sono il tuo emissario, sei il mio alpha e questo non cambia e mai cambierà. Prima lo accetti, prima ci concentriamo su altro." 

Derek si ferma, fissandolo. 

"Lo sapevi già, vero?" 

Stiles abbassa lo sguardo, colpevole. 

Hale's Emissary | SterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora