Lui è il mio tutto

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Mahmood pov:
Passarono settimane dall'accaduto, mi dispiaceva un sacco di essere andato via così quella sera ma ero...non lo so, forse sono troppo orgoglioso, non mi piace quando gli altri mi insultano a gratis ma forse me lo meritavo...avevo letto qualcosa che doveva essere personale...

M: Mi scusero...

Uscii dalla stanza, entrai in salotto e vidi Riccardo in piedi con le cuffiette nelle orecchie.

M: Che ci fai in piedi?

Girò leggermente la testa verso di me per poi rigirarla.

M: Dai, volevo scusarmi con te...

Riky si tolse gli auricolari li lanciò sul divano e si mise il telefono in tasca.

R: Non ce l'ho con te, non ti devi scusare. Sono io che ho sbagliato, sono un cogli*ne...

Disse facendo un sorriso tirato

M: No, ho sbagliato io, non dovevo ficcare il naso nelle tue cose...

Il ragazzino mi si avvicinò

R: Mi vuoi...em...ancora bene?

Sorrisi.

M: Bene? No, io ti amo.

Riccarso mi abbracciò. Lo strinsi sempre più forte.
Si staccò dall'abbraccio, si avvicinò al mio viso

R: Posso...?

Non risposi, se avessi aspettato lui avremmo fatto notte. Non lo baciai subito, prima gli morsi il labbro e il resto venne da sé. Mi baciò lui, le nostre lingue si incrociavano, ogni tanto mi guardava negli occhi. Strinsi le mie mani alla sua vita. Le sue, si divisero, una mi strinse i capelli e l'altra finì sotto la mia maglia al fine di toccarmi gli addominali.
Era leggero, lo presi in braccio, non staccandomi da quel meraviglioso bacio e lo feci sedere sul tavolo. Non aveva nessuna pretesa, non voleva dominare a quanto pare e a me andava più che bene. Il bacio era così tanto intenso che dovetti staccarmi per non rischiare di andare in apnea.

R: Che c'è, sei stanco?

M: Stavi per farmi finire l'ossigeno

Ad entrambi scappò un sorrisetto

R: Non sei più abituato? Troppo vecchio?

Disse ridendo.
Mi avvicinai di nuovo alle sue labbra

M: Troppo vecchio eh?

Ritornai a baciarlo, con una foga maggiore. I suoi occhi sorridevano e lì capii che ero l'uomo più felice del mondo.
Lo feci scendere dal tavolo e pian piano lo portai in camera mia. Prima di entrare lo spinsi addosso al muro e gli tolsi la cintura, i pantaloni non caddero. Le sue mani afferrarono la mia maglia.

R: Posso?

M: Vuoi strapparla?

R: Si

M: Si, okey

Non pensavo lo facesse veramente e invece, lo fece, mi ritrovai i pezzi della mia maglia per terra

R: Così sei ancora più bello

M: Sono autorizzato a farlo anche io ades-

Non mi fece nemmeno finire, si precipitò addosso al mio collo. Sentivo dei piccoli morsi. Non mi muovevo, volevo vedere cosa riusciva a fare quella piccola bestia. Finì di mordicchiare il mio collo, e si mise a guardarmi.

M: Dai, cosa vuoi fare adesso? Fai tu

R: Ma io..non sono capace...non so cosa devo fare...

Gli diedi un bacio sulla fronte

M: Tranquillo, imparerai

Aprii la porta e lo portai dentro.

Lui è il mio tutto.

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