E c'hai quel non so che
Di chi ha tutti gli occhi su di sé
E ti vorrei parlare
Ma mi mangerei le parole
Continuo a bere vodka e schweppes
Magari il primo passo lo fai te
Magari ci hai visto qualcosa
Magari sali da meManuel se ne stava stravaccato sul divano della sua amica Monica. L'aveva conosciuta all'università e tra scambi di appunti e giornate in biblioteca passate a studiare erano diventati amici. In realtà, erano proprio inseparabili. Infatti, molte persone erano convinte che tra i due ci fosse qualcosa di più di un'amicizia, proprio perché stavano sempre insieme e condividevano tutto.
Manuel la stava aspettando mentre faceva zapping, lei si stava preparando per uscire, l'appuntamento sotto casa sua era alle 21, ma lei era una ritardataria cronica e Manuel era stato costretto a salire a casa sua e ad aspettarla mentre si preparava.
La mattina stessa lei lo aveva chiamato.
"Dobbiamo assolutamente festeggiare la fine della sessione!" Manuel in realtà voleva solo dormire per tutta la giornata, visto che aveva passato i tre giorni precedenti a studiare e a bere litri di caffè per passare quell'esame che aveva provato a dare già tre volte. Tutto quello studio e quella caffeina erano stati molto efficaci, infatti aveva preso il suo 28 e ora aveva solo bisogno di recuperare tutto le ore di sonno che aveva perso.Ma, a quanto pare, Monica non la pensava così.
"Venerdì scorso mia cugina mi ha portata in un locale strafigo, dobbiamo andarci stasera per festeggiare"
E Manuel non era riuscito a dirle di no. Quindi, eccolo là, seduto su quel divano ad aspettarla."Ammazza oh, si so fatte le dieci, se resto altri cinque minuti su 'sto divano mi addormento. Te voi da' 'na mossa?"
"Sì, sì, ho fatto!"
Monica era corsa verso il salotto mentre metteva gli orecchini.
"Pure i tacchi te sei messa, così se dopo stai tutta 'mbriaca te devo pure porta' in braccio"
"Non ho intenzione di ubriacarmi, tranquillo"
"Se, certo, poi te faccio vede'".Erano arrivati al locale che erano quasi le indici, anche perché non era proprio vicinissimo al posto in cui Monica abitava.
Erano entrati e si erano seduti ad un tavolo, c'era un caos assurdo e a Manuel già faceva male la testa."Ammazza che posto de merda, Mo'!"
"Dai, è pieno di gente"
"Appunto, già me so rotto"
Manuel si era guardato attorno e l'unica cosa che vedeva era gente già ubriaca su quei divanetti.
Che merda, me potevo sta a casa a dormi'."Ao, vado a prende da bere, che voi?"
"Boh, che ne so, quello che vuoi"
Così, Manuel si era alzato e si era fatto spazio tra la gente che ballava per prendere il suo drink.
Questo forse me po' salva' la serata.Arrivato al bancone l'unica cosa che aveva visto era stata una testa riccia china, concentrata a preparare un cocktail. Quando quel ragazzo aveva alzato la testa Manuel aveva creduto di aver visto un angelo.
Ma chi l'ha creato a questo?
Effettivamente quel ragazzo, era bello, molto bello."Che ti faccio?"
Impazzi', quello me fai.
"Due gin tonic, grazie"
Il ragazzo gli aveva rivolto un sorriso e aveva annuito, poi aveva iniziato a preparare i drink e Manuel era rimasto incantato a guardare le mani che si muovevano tra bottiglie, bicchieri e cubetti di ghiaccio.
Vedi tu se pure 'na bottiglia deve esse più fortunata de me.
Si era risvegliato solo quando quel dio greco gli aveva messo i bicchieri sul bancone ed era andato a servire altre persone.**
Tre. Tre erano i venerdì sera in cui aveva trascinato Monica in quel locale. Tutto questo solo per rivedere Simone - aveva scoperto il suo nome grazie ad un cameriere che lo aveva chiamato dall'altro lato del bancone - e Monica ci era andata, senza sapere nulla.
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