AZIRAPHALE'S POV
Mi trovavo in quella cella da non so quanto tempo. Io e Renesmee eravamo diventati grandi amici e per passare il tempo giocavamo insieme. Era una bambina veramente simpatica e allegra con un cuore grandissimo. Spesso mi divertivo a farle piccole trecce ai capelli e mi immaginavo la piccola Lily al suo posto. Chissà se le sarebbero piaciute. Mi ritrovavo a pensare.
Qualche volta, invece, facevo comparire delle bambole e inventavamo delle storie che parlavano di magie e incantesimi. Non sapevo che Aro ci stava osservando attento. Volevo tanto capire che cosa lo avesse spinto a intraprendere la strada del male. Mi sarebbe tanto piaciuto sapere la sua motivazione.
Quando non aveva voglia di giocare con le bambole le mostravo dei piccoli giochi di magia e lei rimaneva stupita.
Un altro dei nostri svaghi consisteva nel giocherellare con la piccola Lily: Renesmee faceva delle pernacchie alla mia pancia e quando compariva un gomito della piccola lo toccava dolcemente, Lily si spostava. Ormai lo spazio era veramente ridotto e sentivo la sua testolina premere verso il basso. Mi ricordai quando io e Crowley lo avevamo avvertito. Era stato un momento magico.
La notte mi piaceva raccontare delle belle storie a Renesmee e contemporaneamente Lily ascoltava: si faceva sentire attraverso dei piccoli pugnetti o calci. Renesmee rispondeva a ciò facendole le coccole. Quando il racconto finiva la bambina si addormentava sulla mia pancia abbracciandola teneramente.
Durante la notte mi svegliavo per calmare la piccola cantandole una ninna nanna e accarezzandomi il ventre. Dopo un po' si addormentava di sua spontanea volontà.
I giorni passarono a quel modo e non potevo chiedere di più.
Eravamo quasi alla fine del mese quando finalmente mio marito arrivò a salvarci.
Era il 23 luglio e stavo raccontando una bellissima storia alle due bambine, giocando qualche volta con Lily, quando vidi arrivare Aro. I suoi occhi, di un rosso lattiginoso, erano più rossi che mai ed era un segno che era estremamente furioso. Nel tempo le punizioni erano diminuite perché aveva notato che, sia io che la mia bambina, non avevamo cercato di contattare il Dottore e Crowley. Quel giorno invece comprese che in qualche modo era riuscito a trovarci.
«Tuo marito è riuscito a rintracciarci. Lo hai per caso attirato qui? Posso pure ucciderti tanto quello che mi interessa è la tua bambina, niente di più. Dimmelo! Se negherai ti punirò lo stesso.»
Fui indeciso ma tanto anche se avessi detto di sì mi avrebbe punito. Negai con la testa e lui andò a premere il pulsante per darmi la scossa. Venne fermato da Renesmee.
«Non lo fare, per favore! Perché sei così cattivo? Perché ti piace fare del male alle persone? Cosa ne ricavi? Ha già sofferto abbastanza, hanno già sofferto abbastanza.» Si corresse ricordandosi della piccola Lily. «Fare del male è ingiusto. Esistono anche vampiri buoni che non uccidono per divertimento. Perché tu non sei tra quelli?» domandò con le lacrime che stavano per uscire dagli occhi rossi lattiginosi.
Lo vidi fermarsi con la mano sopra il pulsante rosso. Era sovrappensiero. Io mi avvicinai per parlare.
«Aro, tu non sei realmente cattivo, vero? È qualcosa nel passato che ti ha reso così crudele, dico la verità?»
Lui si morse il labbro riflettendo sul raccontare o meno tutta la verità. Alla fine si decise e parlò sedendosi su una sedia lì accanto. Prese un piccolo microfono appoggiato sulla scrivania e cominciò a raccontare.
«Noi Volturi siamo stati sempre cattivi, ma lo facevamo per mantenere la nostra associazione segreta. Gli esseri umani che venivano a contatto con noi trovavano la morte. Dovevamo cibarci. Nel clan entrò anche una bellissima donna. Una vampira. Aveva lunghi capelli marroni, delle labbra rosse come il sangue e un viso delicato. Alle unghie portava spesso uno smalto nero che accentuava la delicatezza delle sue mani. Gli occhi erano come i nostri. Me ne innamorai perdutamente. Ci amavamo giorno e notte. Un giorno mi informò che era incinta.» Il suo tono di voce si incrinò e mi guardò dritto negli occhi. Mi sentii preso in causa.«Tu, quando sei arrivato alla fortezza, me la hai ricordata. Ero felicissimo. Stavo per diventare padre. Lei aveva sempre più bisogno di sangue. Stava sempre male. Feci di tutto per far stare bene entrambe. Era una bambina. Le volevo un bene dell'anima. Arrivò il mese del parto.» La sua voce stava per spezzarsi e avrei tanto voluto abbracciarlo.«Andò tutto a rotoli. La bambina era podalica. Chiamammo un medico umano. Durante tutto il travaglio Sulpicia perse una quantità enorme di sangue. Sporcò tutto il letto ma la bambina non voleva girarsi dalla parte giusta. Il medico provò in tutti i modi e le maniere ma fallì. Dopo delle ore infinite di terrore finalmente nacque. Sulpicia sussurrò la sua ultima parola prima di spirare...Renesmee.»
Finì il racconto in preda alle lacrime mentre la bambina accanto a me era sotto shock. Era più pallida del solito e fissava il vuoto.
«Renesmee, io sono tuo padre. Mi dispiace non esserci stato ma tu sei la copia perfetta di Sulpicia. Il dolore i primi mesi era stato insopportabile e indigeribile. Non riuscivo più a vivere. Uccidevo soltanto per il gusto di uccidere. Dimenticarmi della tua esistenza fu l'unico modo per continuare a governare. Qualche anno prima che tu arrivassi, Aziraphale, un essere umano era sopravvissuto e aveva detto a tutti a Volterra di non avvicinarsi al Palazzo dei Priori. Lo fecero e noi iniziammo a patire la fame. Le carcasse degli animali non ci bastavano più. Volevamo sangue umano. Quando tu sei arrivato per noi è stata una benedizione. Poi il fatto che sei in dolce attesa mi ha riportato alla memoria la mia dolce Sulpicia. Volevo farti provare il mio stesso dolore. Farti perdere la bambina era l'unico modo. Ora mi sento solo uno stronzo. Ma tanto che ne potete sapere voi! Non avete mai perso l'amore della vostra vita!» urlò in preda a una sofferenza interiore battendo il pungno sulla scrivania.
In un certo senso io lo potevo capire perfettamente. In un primo momento avevo pensato di aver perso Raphael ma poi si era rivelato il demone Crowley.
«Aro, ti posso capire perfettamente. Ti ricordi quando hai visto le mie memorie? Ecco, Raphael era Crowley. Quando Lucifero era caduto diventando Satana molti angeli lo hanno seguito a ruota. Tra questi c'era anche Raphael. Io e lui eravamo molti innamorati, al pari di te e Sulpicia, e passavamo tutti i giorni insieme. Quando era caduto io pensavo di aver perso tutto. Avrei voluto discoporarmi. Dio mi mise a tutelare l'Eden ma ero da solo e soffrivo la solitudine. Ella se ne accorse e il settimo giorno mandò un serpente a tentare i due esseri umani, Adamo ed Eva. Quel serpente prese le sembianze di un demone dai lunghi capelli rossi. Qualcosa mi diceva che il mio caro amico Raphael. Infatti era proprio lui. Pensavo che fosse morto ma non è stato così. Sulpicia non vorrebbe che ci facessi del male ma che continuassi a tutelare il segreto magari in sua memoria.» Terminai di raccontare e lui parve riprendersi.
Ci lasciò soli e io tirai un sospiro di sollievo.
Coccolai la piccola Lily che pareva molto spaventata.
«Ehi, piccolina, va tutto bene. Ora non ci capiterà più niente. Ma hai pure il singhiozzo, povera piccola.» affermai ridendo mentre vedevo, ma soprattutto sentivo, dei lievi sussulti verso la parte bassa dell'addome. Risi mentre la piccola si muoveva infastidita. Quanto volevo che ci fosse anche Crowley a godersi di quei momenti. Rimembrai quando era accaduto la prima volta. Eravamo stesi sul letto a farci le coccole, era ancora il quinto mese, quando avvertimmo dei piccoli sussulti e dei calci piuttosto infastiditi. Crowley era spaventato e preoccupato, pensò che si trattasse di lievi contrazioni, invece io ridevo come un matto intenerito da quelle manifestazioni di Lily. Finalmente avevo avvertito il suo primissimo singhiozzo. Durò solo trenta minuti ma furono i trenta minuti più belli di quel periodo.
Invece, ora che ero quasi alla fine, la mia pancia addirittura sobbalzava lievemente. Ero divertito. Stavo ridendo quando udii uno strano suono simile a una chiave che raschiava sulle corde di un pianoforte. Poi una cabina blu della polizia si materializzò nella stanza.
Da esso uscì Crowley e la mia gioia fu immensa.
«Crowley! Oddio, non ci stavo sperando più!» mi alzai e lui vide la mia pancia sobbalzare.
«Non dirmelo...Lily ha il singhiozzo. Voglio accarezzarvi entrambi.» Detto ciò con uno strano strumento con la punta che brillava di blu ci aprì la porta della cella.
Io lo baciai con passione mentre in mezzo a noi la piccola continuava a scalciare.
«Ehi, Lily, papà è finalmente arrivato! Non sai quanto mi sei mancata, cucciola!» le disse coccolandola.
Quel nostro breve momento di felicità venne però interrotto da un personaggio che conoscevo bene: Kilgrave.
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Multiverse of Ineffability ( COMPLETA)
FanfictionTutto nasce da un piccolo esperimento messo in pratica su un portale magico trovato in una biblioteca. Un portale che permette di viaggiare nel tempo e nello spazio. L'angelo Aziraphale, sposato e in dolce attesa di una bambina che nascerà a breve...