Mostro amico

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Sei il mio mostro al capezzale.
Si, proprio tu, insicurezza che invade il mio vivere.
Mi assilli con i pensieri più subdoli stancando il mio corpo, compromettendo la mia mente.
Sono abbastanza? 'Certo che no', rispondi come in un sibilo tu.
Che male ti ho fatto, mia mente? Mi torturi l'anima e mi calpesti il cuore stringendolo in un grido.
E in men che non si dica questo ammasso opprimente sul petto rende reale il tutto.
Non sarò mai all'altezza.
Non sarò mai abbastanza.
Non è colpa mia, non mi piace essere così, lo odio... Mi odio.
E se qualcuno mi ama? 'Lo farai stancare, sei paranoica, ossessiva, fissata' continua a ripetermi questo silenzio tanto assillante quanto muto.
Non sei forse tu, mio mostro, a rendermi così come tanto tendi in giudizio? Perché ti ostenti a ferirmi? Perché mi odi tanto?
La gente non è così.
Che disastro ineguagliabile, farei un viaggio nella mia psiche, sopprimerei il dolore.
Ma non è colpa mia.
Voglio amarmi e permettermi di essere amata senza stremare.
Senza stancare.
Sono stanca di me.
Sono stanca di te, mostro.
Mi ama? Sono abbastanza?
'No'
Sono io il problema?
'Chissá'
Dovrei amarmi?
'No.'
Io non voglio pensare per rovinarmi, non voglio piangere le salate lacrime che gonfiano lo specchio della mia anima, non devo.
Non voglio la pressione alle tempie che mi fanno sentire come se il mio capo fosse pieno di pensieri che non vanno via, non voglio la paura.
Non voglio.
Non devo essere così...
Ma tu, mostro, mi sotterri.
E così, mi sento soffocare. Vorrei tanto respirare.
Voglio vivermi la felicità, ma tu me lo impedisci. 'te lo impedisci da sola'.
Hai ragione.
Grazie, mostro al capezzale.

Poesie d'ansiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora