Viaggio nella psiche

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Mi addormento.
Di nuovo lì, nei meandri del mio subconscio.
Tutto fermo, tutto scuro... Solo una luce si fa strada nella visuale della mia iride troppo stanca dal pianto per vedere chiaramente, senza sfocatura.
Una luce rossa, forse una stanza che la mia coscienza custodisce segretamente.
Mi avvicino sentendo le mie anche pesanti, man mano più vicina si lacera sempre più il vuoto nel mio petto, sarà l'ansia? Oh no, conosco fin troppo bene la mia cara compagna fedele.
Sarà allora la paura, sì, senza dubbio è questa nuova conoscenza che ogni giorno si affaccia alla mia mente, mostrandosi un po' di più ogni notte che passa, essa però non somiglia al buio notturno come sempre ho pensato, somiglia più al sole quando apro gli occhi la mattina e mi costringe a uscire fuori, in un mondo in cui la voglia di entrare è sempre più distante da me.
Continuo ad avvicinarmi, ma la luce è distante sempre più ad ogni passo che faccio.
Continuo così, cercando irrefrenabilmente di giungere alla curiosa meta.
Ma realizzo solo il seguito che il mio subconscio mi ha portata a guardare il futuro, non riesco a raggiungerlo.
Sgrano gli occhi, li accarezzo violentemente con la mano ma nulla, il futuro si allontana ed io, che ormai vedo chiaramente paura e ansia a braccetto di fronte a me che danzano in un ballo di gioia e crudeltà, torno indietro...
Aspetto di crollare e non pensare più a ciò che ora mi inizierà a terrorizzare.
Torno nel mio letto, nella mia stanza, mi allontano dall'ignoto e torno in ciò che conosco e tanto detesto,  bentornato mio presente..
Aspettando ardentemente che il futuro si mostri a me, dandomi la speranza che in questo momento non mi dà il piacere di essere accarezzata

Poesie d'ansiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora