Onere sul petto,
Affanno quando espiro.
La mia tormentata mente nuovamente oscurata dalle nubi della coscienza. Cuore ardente, mi brucia dentro.
Ansia amica, mi gela.
E inesorabilmente mi ritrovo in quel posto da me tanto temuto, quel luogo nero, isolato se non con la mia ombra, luogo tetro e nuvoloso, tempestoso oserei dire.
Quell'ombra...
-Sono io?-
No, impossibile poiché io non sono a terra, bensì mi reggo sulle mie gambe benché tremanti.
Volto le spalle, scruto me stessa insospettita. -Questo specchio... da dove sbuca?-
Mi osservo attentamente notando i miei occhi offuscati dalle lacrime.
-Impossibile, non sto piangendo-, nonostante lo vorrei tanto, ma mi trattengo, 'non essere così' mi dico.
Mi adocchio ancora, provo a sorridere, questo riflesso non accenna felicità, contrariamente piange.
-Non sono io.-
'Sei più tu di quanto realmente pensi'.
-Chi ha parlato?-
L'ombra alle mie spalle si eleva scoprendo la sua sagoma dietro di me allo specchio.
'Te, io sono te, lo specchio riflette te.
In questa stanza sei sola.
Ero sdraiata poiché caduta, tu hai ceduto, sei a terra nonostante tu ti regga in piedi falsamente.
Il riflesso versa lacrime, tu vorresti farlo'.
-Non comprendo...-
'Non comprendi? Continua a nasconderti, e mai ti comprenderai'.
Sarà mai possibile? Sono io l'ombra caduta, sono io il riflesso piangente...
-Ma dove mi trovo? Sono tornata nei meandri della mia mente?-
Ebbene sì, nuovamente mi ritrovo faccia a faccia con la mia crudele coscienza.
Io lo sapevo... Sapevo di rispecchiare fedelmente ciò che ora mi appare nel buio fondo dell'inconscio, allora perché consciamente non sapevo?
Mi conosco tanto bene da non conoscere me medesima.
-voglio uscire da qui-
'Rialzati, risveglia te stessa del terrore che possiedi di vederti, comprenditi, amati e in seguito soltanto potrai riaverti.'
Dannata, mi addolora doverlo ammettere alla mia persona ma devo, sono io quella dannata ombra.
Grazie ombra, grazie riflesso.
Scusa ombra, scusa riflesso, non era mio intento ferirvi, non era mio intento ferirmi...
Onere sul petto,
Affanno nel respiro...
Torno a me, quella me che non comprendo.
Ogni viaggio nell'inconscio mi sfinisce, mi butta giù senza fiato, sarà l'amica ansia che mi consegue...
Sarò io, che l'amica ansia invito.
'Avrei voluto salutarti povera ombra, arrivederci povero riflesso.
Il cuore decelera il suo rintuonare, la mente si annebbia,
Strano in effetti, mi ritrovo pentita, avrei preferito restare lì, forse.
Avrei voluto capirmi, forse.
Respiro affannoso...
ciao amica.
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Poesie d'ansia
PoesíaPoesie scritte da una persona ansiosa. Lo scopo è quello di non far sentire sole le persone che inevitabilmente credono di essere sole con le proprie paure e ansie.