Così l'uomo che l'aveva intimata poco prima, un vero e proprio misogino, la sollevò lesto da terra, mettendola ritta in piedi e sorreggendo la sua esile figura tendendo un braccio, forte e muscoloso, coperto di bianche cicatrici raggrinzite e pessime suture infette, che pulsavano in maniera conturbante.
Lui serrò duro la mascella, una volta incontrati gli occhi sbigottiti della giovane, ed osservandole con fierezza sfoggiò in un perfido ghigno i suoi disgustosi denti gialli e marci, piegandosi in una bislacca tonante risata.Dopodiché ordinò, con fare austero e minaccioso, ad un altro mercante dall'aria riprovevole di procurargli una spessa fune, e la immobilizzò legandole i sottili polsi dietro le spalle e le minute gambe una vicina all'altra.
Infine, con un fazzoletto di stoffa imbrattato di sangue le bendò gli occhi, sghignazzando indifferente.La agguantò dalla schiena, con un rapido movimento sgarbato della mano, lasciando un'impronta di sudiciume sui suoi indumenti, e la scortò spintonandola fino ad una stretta passerella di legno, che ella raggiunse con fatica, a piccoli passi, un'andatura irrigidita dalla corda stretta attorno ai suoi piedi, e falcate lunghe meno di una decina di centimetri, quanto il groviglio attorno alle sue spoglie caviglie le consentiva.
Venne costretta a percorrerla mentre il resto della ciurma, ostile e maliziosa, sbraitava sfacciata volgarità a pieni polmoni.
E sebbene avesse una lama stoccata contro il dorso, che la sollecitava a non indugiare e a non voltare il capo nella direzione opposta, Gwen avanzava piano, con pacatezza, senza riuscire a contenere, in alcun modo, lo sgomento di una morte imminente.Il terrore la pervadeva, le riempiva le iridi color ghiaccio e le rigava, trasparente e funesto, le guance rosate, mentre brancolava nel buio tastando l'aria.
Il vento freddo le scompigliava i capelli, le vezzeggiava il viso pallido con il suo tocco gelido, e le onde si infrangevano rumorosamente contro le pareti dello scafo, spumeggiando in una soave schiuma bianca piacevolmente orecchiabile.Il sonno eterno era un macigno troppo pesante per il suo fragile animo, e la soffocava costantemente: non la abbandonava mai, bensì la seguiva ovunque si recasse.
Era un destino così crudele, così difficile da accettare, quello della fine, che inveiva contro il cielo senza alcun ritegno.
Poi si scusava e si arrendeva al fato, che beffardo si giocava di lei.
Vagabondando sospesa a mezz'aria, sopra l'alta marea, avvertì improvvisamente la calda pressione di due soffici labbra familiari che si schiudevano in un tenero bacio sulle sue gote rinsecchite e spigolose, bagnate dalle lacrime.
La sua fervida immaginazione da fanciulla la stava sottraendo alla paura, con la villania di una profonda reminiscenza smorzata, ovattata dal tempo, che non ricordava, ma percepiva come un contatto intimo e vellutato, quanto estremamente conflittuale.
Si trattava infatti di un gesto proibito, un portamento scorretto, per un individuo di tale criterio come il soggetto nebuloso della sua illusione.
«Ti salverò», aveva sussurrato con voce amichevole e tranquilla una parvenza al suo orecchio destro, teso ed agghindato di piccoli brillanti, di minuscoli diamanti, nonostante in viso fosse ancora una piccola bambina, avvampata di puerile imbarazzo.
Il ponte di legno, tutto a un tratto, era diventato una angusta feritoia, dietro la quale, nascosta, ancheggiava impaurita, con le ginocchia che le tremavano come foglie inaridite, marroni di autunno.
Da Ovest proveniva una forte corrente che soffiava impetuosa, che scaraventava giù dai cavalli i prodi cavalieri armati di lunghe lance e che divulgava avvertimenti di guerra, grida di dolore e pianti strazianti.
Colpi di fuoco cadevano fischiando a qualche metro di distanza dalle mura di pietra dell'enorme castello, protetto da un profondo fossato torbido e da torreggianti spuntoni di ghiaccio.
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IL CUORE DEL CACCIATORE
Fantasy"Si diceva che il suo cuore fosse fatto di ghiaccio, di un ghiaccio che non si scioglie mai, e che valesse più di mille monete. Ma i cacciatori si sbagliavano: il suo cuore, per Daniel, valeva più di tutte le monete coniate, più di tutti gli ori e g...