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POV Bright

Come diamine mi ero ritrovato in quella situazione? Stavo strimpellando a caso da quasi un'ora mentre ascoltavo Win parlare a macchinetta di tutto quello che gli frullava in testa per la canzone e altro ancora. Non perdevo neanche una singola parola. Del resto come avrei potuto? Trovavo interessanti le sue idee e il suo entusiasmo nell'esprimerle. Come faceva a non prendere fiato? Io sarei morto al suo posto. C'era da qualche parte un interruttore che serviva per metterlo in pausa? Dove prendeva tutta quell'energia? Però il coniglietto era veramente carino...avrei tanto voluto pizzicargli quelle guance e riempirle di baci. Oddio! A cosa stavo pensando?! Sembravo mia nonna! Win si sarebbe subito dato alla fuga e non lo avrei biasimato se lo avesse fatto. Mi sarei spaventato pure io. Dovevo concentrarmi su qualcos'altro. Le sue labbra erano sempre state così carnose? Se mi allungavo soltanto un poco avrei potuto tastarle per sentirne la morbidezza...basta! Sembravo un maniaco! Cosa diamine mi stava succedendo? Da quanto tempo non andavo a letto con qualcuno? Da troppo, le esigenze del mio corpo si stavano facendo sentire. Sarebbe stato meglio scaricare la tensione il prima possibile altrimenti sarei saltato addosso al Nong. Non ero mai stato così arrapato come in quel momento. Stavo diventando un caso patologico.

"P'Bai tutto bene? Ho qualcosa di strano sulle labbra?" Mi chiese lui all'improvviso facendomi prendere un colpo.
"Cosa?"
"È che il tuo sguardo sulle mie labbra è strano. Se non sapessi della presenza di Gulf penserei che prima mi volevi baciare, ma questo non può essere. Non è vero?"
"Io... già. Hai ragione. Gulf." Perché avevo iniziato a balbettare come un cretino?
"Non lo tradiresti mai. Ho visto quanto siete affiatati. Siete carini insieme." Dopo questa frase stavo quasi per strozzarmi con la mia stessa saliva.
"Non userei proprio quel termine. Mi mette i brividi." Commentai suonando un'altra nota a caso.
"E che termine dovrei usare? Sposini?" Stavo per sentirmi male.
"Mi viene da vomitare..."
"P'Bai hai mal di stomaco? Hai bisogno di qualche medicinale?" Mi chiese lui con fare apprensivo mettendomi una mano sulla spalla. Stava pericolosamente invadendo il mio spazio
"No! Va bene così, grazie."
"Sei sicuro? Non mi costa nulla fare un salto in farmacia. Dovresti prenderti più cura dei tuoi problemi gastrici e mangiare più sano. Questa è la base di tutto."
"Mi sembra di ascoltare un talk show sull'alimentazione."
"Mia madre li guardava spesso, ne era quasi ossessionata." Il suo sorriso aveva un qualcosa di nostalgico che mi colpì nel profondo. Avevo quasi paura di approfondire quell'argomento, non volevo fargli male.
"Era?" Chiesi titubante pronto a rimangiarmi quella domanda.
"Si, ci ha lasciati l'hanno scorso. Cancro allo stadio terminale, il suo corpo non ha mai sopportato la chemio." La serenità con la quale mi riferí quell'informazione era strana.
"Mi dispiace. Non volevo..."
"Tranquillo. Sapevamo che sarebbe successo, ci eravamo già preparati da molto tempo all'inevitabile. È rimasta forte fino all'ultimo per mio fratello e me. Voleva lasciarci con un sorriso, questo è il nostro ultimo ricordo di lei. Diceva che dovevamo sempre sorridere alla vita e che non dovevamo lasciarci sfuggire nulla, di vivere una vita piena e intensa senza rimpianti. Lei ci avrebbe guardati e protetti da lassù." Fece un cenno al cielo fuori dalla finestra e sorrise. Dove prendeva tutta quella forza dopo aver subito un lutto del genere? Io ne sarei uscito annientato.
"Era una bella persona tua madre." Mormorai accennando un tiepido sorriso nella sua direzione. Aveva preso molto da quella donna.
"Sai, le saresti piaciuto. Avrebbe insistito per farti sorridere ogni giorno."
"Mi sarebbe piaciuto conoscerla. Le piaceva anche P'Mew?"
"Oh, lo adorava. Stravedeva per lui come se fosse un altro dei suoi figli. Anche a P'Mew manca, le era molto affezionato." Erano così intimi quei due da averlo presentato in famiglia e aver fatto una così buona impressione alla madre di Win? Un attacco di gelosia insensata mi travolse in pieno. Non avevo nessun diritto di provarla nei suoi confronti. Perché mi sentivo così? Dovevo calmarmi.
"Dov'è tuo fratello?"
"Mick si è trasferito con mio padre all'estero dopo la morte della mamma. Ci facciamo spesso delle videochiamate ma non è lo stesso. Avrei voluto che venisse a vivere con me ma lui ha scelto diversamente. Spero di potergli fare visita alle prossime vacanze ma sarà difficile. I tuoi genitori invece? Hai sorelle o fratelli?" Sapevo che mi stava facendo quelle domande per cambiare argomento. Quando aveva parlato di Mick il suo sguardo si eranontristito per un attimo, offuscando il suo meraviglioso sorriso. Gli mancava suo fratello. Avrei tanto voluto fare qualcosa per lui, per alleggerirgli quella pena.
"I miei genitori hanno divorziato quando ero piccolo, sono cresciuto con mia madre. Mio padre lo vedevo soltanto nei weekend, adesso sempre di meno. Si è rifatto una famiglia. Io sono figlio unico...se non contiamo il gatto. A volte penso che mia madre apprezzi più lui che il figlio legittimo." Cercai di sdrammatizzare facendolo ridacchiare. Era un bel suono la sua risata.
"Non potrai mai battere un gatto P'Bai. Lui è più coccoloso."
"Anch'io sono coccoloso!"
"Naaaa! Non ti ci faccio un tipo da voglia di coccole, nemmeno con Gulf. Forse con la tua chitarra."
"Io e la mia chitarra abbiamo un rapporto speciale." Mormorai accarezzando dolcemente la mia fedele piccolina.
"E con P'Gulf?"
"Non credo di doverti rispondere."
"Scusa, forse mi sono spinto un po' oltre. Non volevo essere invadente. Volevo soltanto conoscerti di più. Mi incuriosisci." Era strano essere al centro dell'interesse di qualcuno senza nemmeno sapere dove avrebbe portato.
"Non c'è molto da scoprire su di me. Non sono così cool come tu credi. Sono solo un ragazzo noioso con la fissa per il calcio e la musica. Niente di speciale."
"Fallo decidere a me. Così come sono sicuro che tireremo fuori una bella canzone sono più che convinto che ne varrà la pena conoscerti meglio. Sono pronto a tutto Phi." Mi sorrise sempre più convinto delle sue parole.
"Forse non lo sono io."
"Di cosa hai paura? Non ti mangio mica...forse." Ridacchiò lui con fare sornione.
"Comunque non siamo nemmeno riusciti a scrivere una strofa di questa fantastica e immaginaria canzone che non esiste."
"Tutto a suo tempo P'Bai. Non mettere fretta al tuo lato creativo. Credo in te."
"Sei fuori di testa Nong. Non vorrei deludere le tue aspettative."
"Non lo farai."
"Parli troppo." Borbottai imbarazzato tornando a concentrarmi sulla chitarra tra le mie mani.
"A proposito...volevi baciarmi prima?" A quell'uscita improvvisa ruppi maldestramente una corda facendomi male alle dita. Non poteva farmi una domanda del genere in quel momento. Cosa gli avrei dovuto rispondere? Iniziai a sudare freddo.
"Bright dobbiamo andare agli allenamenti...ops. Non pensavo ci fossi anche tu. Disturbo?" L'entrata in scena del mio migliore amico mi riportò con i piedi per terra e ringraziai chiunque mi aveva graziato dall'ennesima figuraccia. Colsi la palla al balzo e raggiunsi in due passi Gulf dopo aver frettolosamente messo la chitarra nella propria custodia e messo la borsa a tracolla con gli appunti della giornata. Il mio amico mi guardò con un sopracciglio alzato come se volesse chiedermi delucidazioni sulla situazione ma io scossi lievemente la testa per fargli capire di rimandare quella conversazione a dopo.
"Assolutamente no! Gli allenamenti sono importanti! Dobbiamo sbrigarci prima che il coach si arrabbi con noi. Nong ci vediamo la prossima volta. Andiamo tesoro." Salutai a mala pena Win mentre spingevo Gulf fuori da quella maledetta aula come se avessi il diavolo alle calcagne. Ero un codardo!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 20, 2022 ⏰

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