Capitolo 5 - Cambiamenti

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Quella sera, i ragazzi tornarono ai dormitori senza dire una parola.

Hermione si rifugiò nel suo letto a baldacchino con i colori della sua Casa dove Grattastinchi l'aspettava appollaiato all'angolo delle coperte infondo al letto.

Non poteva credere di aver trovato il luogo perfetto per inaugurare la prima festa.

Già aveva in mente come abbellire e allestire il posto, fare incantesimi di allargamento, incantare la cascata colorandola con i colori delle 4 case di Hogwarts e posizionare l'angolo bar proprio nel mezzo della vasca, trasfigurando pezzi di stoffa in lastre di vetro in modo da poggiare direttamente i piedi sull'acqua.

Il punto era, che non era stata lei a trovare il luogo.

Ma Malfoy.

La ragazza era rimasta così piacevolmente sorpresa alla vista del luogo che non riuscì a parlare al ritorno nel suo dormitorio con il compagno, tante erano le idee che le frullavano in testa.

D'altro canto, Malfoy, seduto sulla solita poltrona davanti al bel camino in marmo della sua sala comunque, si scolò un intero bicchiere di Firewisky.

Perché la Granger non gli aveva parlato?

Sembrava così persa, così sconvolta.

Era per il gesto dettato dall'istinto di poco prima?

Maledizione, era veramente un coglione.

Pensava e ripensava agli attimi trascorsi appiccicato alla Granger e non riusciva a convincersi che tutto quello, tutta la vicinanza e la complicità dei loro occhi fosse sbagliato.

La Granger era estremamente carina e piccola, e i suoi ricci profumavano di vaniglia nera.
Il suo piccolo corpo premuto contro il suo. Draco non riuscì a togliersi quelle immagini dalla testa.
Aveva avuto voglia di proteggerla in quel momento, abbracciarla con il suo corpo possente e farle capire che in qualche modo c'era lui, lì con lei.

E la sua bocca, premuta sul suo collo in un morso così delicato ma allo stesso tempo così istintivo, gli fece venire la pelle d'oca solo a ripensarci.

A Draco non piaceva la Granger, ma in un qualche modo strano, gli piaceva il suo contatto, il suo profumo e il solo contemplarlo gli mandava scariche di adrenalina in tutto il corpo.
E ora che l'aveva avuta così vicina, non pensava di poterne fare più a meno.

Appellò più whisky e si versò un altro bicchiere, bevendo fino all'ultima goccia per cercare in qualche modo di scordarsi l'idea della Granger così attaccata a lui.

Ma Draco mentiva, perché il suo attuale umore era dovuto solo in parte alle sensazioni che provava pensando a lei e al suo corpo.

Lui non riusciva a capacitarsi del suo strano comportamento.

Le aveva fatto schifo?

Così tanto da non rivolgergli nemmeno una parola?
Da nemmeno guardarlo in faccia?

Ma certo, non c'era da stupirsi. La Granger lo reputava solo un compagno in gamba pronto ad assecondarla e aiutarla nella realizzazione di queste feste. Niente di più.

Non lo pensava in quel modo e a Draco in realtà non faceva piacere.
Perché non era attaccata a lui tanto quanto lui lo stesse diventando con lei?

Sicuramente era per la sua reputazione. Hermione lo avrebbe sempre visto come un Mangiamorte. Uno schifoso alleato di un uomo con pregiudizi sul sangue.

Non aveva tutti i torti. Anche se avesse dimostrato all'infinito di essere cambiato, la gente lo avrebbe visto solamente per quello.

Draco sbuffò frustrato. Doveva togliersi la Granger dalla testa.

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