Capitolo 3 - Capeggiare

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"Sei così seccante Granger. Mi stai facendo diventare i capelli bianchi dallo stress."

"Continuerò a seccarti solo per farti cadere tutti i capelli. Così almeno ti toglierai quell'aria da vanesio che ti ritrovi stampato sulla faccia. Sei così insopportabile."

"Ammettilo, mezzosangue. Dici così perché neanche tu mi resisti."

"Ti lascio credere a ciò che vuoi."

Hermione, più avanti di due passi rispetto a Draco, alzò gli occhi al cielo al modo in cui il ragazzo non le lasciava pace per nemmeno 10 minuti di fila.

Avevano finito da poco la riunione con i Prefetti e Hermione aveva deciso che per quella sera, ne avrebbe avuto abbastanza di piani e strategie per organizzare la prima serata di divertimento illegale.

Malfoy però, non era di quell'avviso. Anzi, le era corso dietro appena uscita dalla stanza delle riunioni per tormentarla anche al di fuori dell'orario stabilito dove si parlava solo delle feste.

Hermione era veramente stufa di sentirlo parlare e tormentarla con i peggio dispetti, ma in fondo, le piaceva la compagnia di Draco.

Era un ragazzo estremamente intelligente, quasi quanto lei, astuto e furbo a livelli inimmaginabili e dove lei mancava lui in qualche modo riempiva. E lo faceva con grande spigliatezza.

Hermione, in quei tre giorni a stretto contatto con il ragazzo, si era abituata a lui e a volte.. si, la divertiva.

Non si sarebbe mai immaginata di andare d'accordo con Draco Malfoy e di pensare addirittura che la sua compagnia non fosse proprio così fastidiosa.

Certo, era sempre un viziato del cazzo e Merlino solo sapeva quanto potesse essere odiabile quando ci si metteva.
Ma quando studiavano o parlavano delle feste, Draco Malfoy sembrava.. normale.

Non la trattava più male. A volte le ripeteva di stargli lontano perché c'era il rischio di infettarlo per il suo sangue a detta sua 'sporco', ma erano solo battutine di cui Hermione era abituata e a cui non dava più peso. L'ironia tagliente era parte di lui.

E si, Hermione doveva ammetterlo, era anche molto carino.
Ma questo le importava poco e niente.
Era molto entusiasta di lavorare con lui e per la prima volta in vita sua si sentì tranquilla di lasciare gli affari a un'altra persona che non fosse se stessa.

Sia chiaro, si fidava ciecamente di Harry e Ron ma loro erano sempre così superflui o sbadati, e un po' Harry lo capiva avendo dovuto preoccuparsi di cose più grandi di lui sin da bambino. E Ron..beh, lui era semplicemente Ron. Ancora non si capacitava di essersi presa una cotta per lui, ma fortunatamente aveva capito tempo fa che non faceva per lei.

In realtà Hermione non si era mai immaginata in quel contesto, fidanzata o innamorata che sia. Arrivò a credere che non era per lei, che non avrebbe mai trovato nessuno da amare alla follia come leggeva nei libri babbani di sua madre. Ma non perché non lo volesse, semplicemente era stata abituata a pensarsi sempre da sola. Lei e solo i suoi due migliori amici affianco. Quindi l'idea di un ragazzo le sembrava folle e inappropriata paragonata alla sua immagine.

E Draco Malfoy.. le piaceva. Solo la sua intelligenza e il suo cervello, non vedeva nient'altro in lui.

"Mezzosangue, dobbiamo lavorare."

Era pur sempre una scocciatura.

"Malfoy, ti avevo detto che sta sera avremmo preso un giorno di pausa. Da lunedì riinizieremo a studiare e a trovare luoghi."

Hermione aprì le porte della biblioteca, luogo in cui era diretta prima che Malfoy venisse a seccarla, e con un sorriso ironico, gliele chiuse sbattendole davanti la faccia.

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