Non volevo andare a parlare con quel professore a parte il fatto che mi fa uno strano effetto stare di fianco a lui , avevo anche quell'appuntamento con i miei fratelli e pure se non ci volevo andare mi sembrava comunque bello vederli dopo tutto quel tempo. Mi chiedevo che cosa avesse di così interessante da dirmi. Era finita l'ora e mi diressi nell'aula del professore.
- Ditemi- Dissi mentre poggiavo la borsa per terra e avvicinando una sedia alla parte d'avanti della cattedra poggiandoci i gomiti da sopra.
- Allora ... Per adesso che non siamo in orario scolastico mi puoi dare del tu, e volevo parlarti di quello che hai scritto nel tema che ti avevo assegnato. AH . Emh...- disse le ultime lettere guardando sotto il mio collo . Abbassai di poco lo sguardo e notai che si vedeva una buona parte del mio seno. E quando me ne accorsi arrosii.
- Scusa- dissi alzando di poco il mio viso. A quel punto notai che i nostri visi erano troppo vicini e c'era molta tensione.
Eravamo troppo vicini ma non riuscivo ad allontanarmi . Si stava avvicinando e appena le sue labbra sfiorarono le mie e subito mille brividi mi invasero . Le nostre bocche giocavano insieme , e dopo poco la sua lingua andò a picchiettare sulle mie labbra per chiedere l'accesso che subito ottenne e, le nostre bocche iniziarono a giocare. Dopo un po lui si staccò per poi iniziare a baciare la mia mascella per poi scendere sul mio collo e soffermarsi in un punto indeterminato e iniziando a succhiare e mordere e li un gemito fuoriusci dalle mie labbra. Dopo aver finito il suo lavoro ci soffiò sopra. Poi si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi :" non te lo coprire, così tutti sapranno che sei di qualcuno precisamente mia però questo lo sapremo solo io e te ."
- Ma io non sono di nessuno- Dissi svegliandomi dal trans in cui ero caduta.
- Mia , scusa , in questi giorni mi stai facendo morire , non riesco a toglierti gli occhi di dosso, mi hai infatuato ragazzina-
- Ma io sono troppo piccola per te-
- La mia piccola-
-Ma sei il mio professore...-
-E chi ha detto che qualcuno debba sapere di questo ?-
Sorrisi.
- Vuoi essere la mia ragazza segreta ? -
- Mi sa di si- dissi senza aspettare altro e baciandolo.
Però a interrompere quel momento per me magico fu il mio cellulare che squillò.
Numero sconosciuto
- Pronto ? - Dissi
- Dove stai è da una vita che stiamo qui .-
- Non ho intenzione di venire -
Chiusi la chiamata. Non mi resi conto che alcune lacrima iniziarono a scendere dai miei occhi . Non sentivo quella voce da troppo tempo, mi mancava . La sua voce era così rauca adesso era una voce bellissima ma ancora riconoscibile.
- Piccola che succede ?-
- Era mio fratello ...-
-Ne dovresti essere felice -
- Non ci riesco-Uscii da quell'aula senza lasciare che mi rispondesse...
Arrivai con molta velocità a casa senza ricordarmi che Jerry e Patrick stavano ad aspettarmi lì davanti.
Credo di essere una stupida adesso sono costretta ad andare a parlargli perché non voglio tornare indietro.
-Sorellinaaaaa- disse Patrick.
-Ciao- dissi freddamente.
- Lo so che ci odi, ma tu ci ricordavi troppo la mamma e standoti accanto riaffioravano i ricordi... -
-Non continuare, i veri fratelli sarebbero rimasti.-
-Ma noi volevamo solo spiegarti quello che è successo davvero.-
Non risposi e cercai di entrare in casa ma ad intralciarmi la strada trovai Jerry. Era uguale a me. In questi anni si vedeva che era cresciuto.
-Bhe... Siamo venuti a trovare mia sorella.- sentii la voce di Jerry.
-È lei vostra sorella??- sentii la voce che avevo sentito poco prima ma già mi mancava. Michele.
-Eh già...-
-È una mia alunna. È molto brava in classe anche se scontrosa.-
Non volevo ascoltare altro ed entrai in casa.
STAI LEGGENDO
La stronza e il professore ...
ChickLitLei, Noemi Parks Lui , Michele Gefferson Lei, la più stronza della scuola. Lui, il suo nuovo professore di italiano Il loro un amore impossibile