Prologo

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Spense la radio, era noiosa. Le solite notizie di cronaca: incidenti di ogni genere, attacchi terroristici, ecc...
Lei era obbligata a sentirle tutte per rimanere aggiornata ...
Ahhh lo S.H.I.E.L.D. era un'organizzazione così impegnativa e lei teneva il ritmo per miracolo.
Tra l'altro ultimamente c'era stato un po' di trambusto per via di una cittadina attaccata da "unità aliene" in New Mexico e un sacco di squadre si erano mosse lasciando New York piuttosto sprovvista di agenti.
Avevano chiamato anche lei.
Ma non si doveva preoccupare degli alieni, ma di qualcosa di simile.
Infatti Fury l'aveva personalmente convocata e le aveva illustrato la sua missione : isola in mezzo al nulla, strani detriti, controllare e fare rapporto.
Nulla di particolare o di pericoloso, ma le avrebbe comunque affidato una squadra di ragazzi nuovi nell'organizzazione, tanto per iniziarli alle missioni ... un mese nel nulla con una decina di reclute inette dal grilletto facile: cosa mai poteva capitare di peggio ?

Sorrise sarcastica mentre si avviava alla macchina: i bagagli li aveva fatti scivolare in malo modo per le scale alle cinque del mattino solo per il gusto di svegliare tutto il condominio, almeno qualcun altro avrebbe avuto una pessima giornata come lei.
L'orientale del secondo piano le aveva inveito addosso in coreano ... lei era riuscita solo a capire un paio di epiteti poco carini e quello le era bastato .
Allora aveva tirato fuori un sorriso falso e si era scusata dicendo che le erano caduti per sbaglio .

Il resto del viaggio fino al porto era andato abbastanza tranquillo.
Era arrivata con un quarto d'ora d'anticipo e si era permessa di guardarsi intorno: un posto anonimo scelto per non attirare l'attenzione. In teoria una barchetta li avrebbe caricati e portati in mare aperto dove avrebbero chiesto un passaggio a un sottomarino dell'organizzazione.
Lei non amava i viaggi per mare tantomeno in quelle lattine pressurizzate: la innervosivano. Per fortuna il viaggio non sarebbe durato più che un paio di giorni...

Poi arrivarono i militari.
Li aveva sentiti arrivare da chilometri di distanza musica a palla, risate e camioncino poco appariscente .
Questa volta avevano esagerato: affidargli delle simili bestie ah, ma una volta tornata a New York gliene avrebbe cantate a Fury e a Coulson...
-Cretini vi sembra il modo? È una missione importante e non mi sembra il caso di attirare l'attenzione in questo modo!
E poi siete in ritardo di mezz'ora! Ma vedrete in questo mese come vi metterò in riga ...- aveva urlato loro appena scesi dal veicolo.
Aveva visto soddisfatta alcuni soldati riconoscerla, zittirsi e abbassare il capo, mentre altri guardarla allibiti.

Uno piuttosto coraggioso, e probabilmente sbronzo, le si era avvicinato con aria strafottente : - Ma non stavamo facendo nulla di male, ci stavamo solo divertendo un po'... e poi con chi ho il piacere di parlare?-
Allora le si era avvicinato e le aveva avvolto un braccio attorno al collo. A quel punto la rabbia l'aveva accecata: mai nessuno aveva mai osato tanto.
-Carissimo -gli aveva detto allora, soffocando gli istinti omicidi - io sono a capo di questa squadra, sempre che si possa definire tale, e tu hai già un richiamo formale per uso di alcool prima di una missione.
Inoltre ci tengo a informare tutti che odio il contatto fisico: niente strette di mano, quando mi porgete qualcosa state bene attenti a non sfiorarmi o avrete il suo stesso trattamento-
Intanto, confidando nel fatto che l'equilibrio del soldato fosse già pessimo per il suo stato, era scivolata sotto il suo braccio mentre gli afferrava il suo polso e glielo girava dietro la schiena .
Lui intanto perdendo l'equilibrio era scivolato faccia a terra e era rimasto ad ammirare da vicino il suo riflesso in una pozza d'acqua salata.

Ma lei, non essendo ancora soddisfatta di averlo umiliato davanti ai suoi compagni (che la guardavano abbastanza spaventati) decise di dargli una lezione che sapeva non avrebbe dimenticato.
Quindi, messo un piede sulla scapola era pronta a rompergli il braccio e aveva alzato il proprio pronta per il colpo.
-Tu sarai d'esempio... - aveva mormorato.
-Non sono convinto che sia un bene iniziare una missione con un soldato infortunato, non credi anche tu?- Le aveva detto una voce scherzosa bloccandole il polso.
Lei allora si era fermata, aveva allentato leggermente la presa e si era girata verso quella calda voce familiare.

La noia regna sovranaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora