zero.

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Ding ding –

Il suono della notifica lo ridestò dal fissare il piatto di pasta che aveva davanti. Stava facendo pausa pranzo dopo una mattinata a dir poco faticosa in facoltà. Decise di recuperare il cellulare dall'altra parte del tavolo e controllare un po' le notifiche, che non aveva controllato dalla sera precedente. Lui non era un tipo molto social, anzi, però conosceva il minimo indispensabile per non sparire definitivamente dai radar.

Un paio di notifiche erano del suo amico Aureliano, che gli aveva mandato gli appunti della lezione in cui Simone si era addormentato malamente poiché quella materia lo annoiava a morte. Un'altra notifica riguardava degli stupidi video di youtube che guardava per tentare di rimanere in forma. Si ridestò da quelle notifiche al momento inutili, quando notò finalmente qualcosa a cui sarebbe stato utile interessarsi.

Aprì immediatamente l'applicazione di twitter, per leggere 'il suo giornale quotidiano' nonostante sapesse decisamente su che profilo cliccare una volta aperta l'applicazione. Per questo non perse tempo a cliccare sul nome che, a dirla tutta, era già nelle ricerche del suo profilo. –sottone fa rima col tuo nome, Simone –gli disse la vocina nella sua testa – ma non era il momento di perdersi nei pensieri. Era curioso di sapere cosa avesse pubblicato il suo account preferito.

Era un profilo particolare. C'erano post di varia natura. C'era tutto quello che il proprietario dell'accountaveva voglia di condividere, o aveva vissuto sulla sua pelle. C'erano momenti di quotidianità banali ma non troppo. Simone si era imbattuto in quel profilo per caso e l'aveva seguito poiché la foto profilo ritraeva una testa riccioluta di spalle, in bianco e nero. La sua più grande debolezza erano i capelli ricci e purtroppo per lui, quelli in foto erano troppo belli per non incantarlo a prima vista. Aveva letto dei post, alcuni riguardavano testi di canzoni, altri poesie, altri ancora parole intraducibili e il loro significato.

Simone non era mai stato tipo da condividere quel genere di cose, le riteneva troppo personali per condividerle su un social. Dopotutto era un tipo riservato e sbandierare i suoi pensieri così non lo allettava per niente. Si sentiva un po' colpevole a leggere quello che sembrava il flusso di coscienza di manu, o qualsiasi fosse il nome dell'user liebemanu.Quel giorno liebemanu aveva condiviso una foto che ritraeva un gatto che sonnecchiava accoccolato su una chitarra. Simone aveva supposto che fosse il suo, di gatto e decise di fare un passo verso di lui. Perché non gli avrebbe fatto male interagire sotto i suoi post, no? Voleva farlo da tempo ma non sapeva mai cosa dirgli per attirare l'attenzione, per cercare di creare un ponte tra lui e la persona dall'altra parte dello schermo.La paura lo stava divorando perché aveva notato che ai numerosi commenti, l'user non rispondeva mai a nessuno. Eppure di commenti interessanti ce c'erano. Forse non attiravano abbastanza la sua attenzione? - Simone basta pensare troppo, non farti paranoie e scrivi la prima cosa che ti viene in mente. Se non ti risponde penseremo a buttarci nel Tevere il più presto possibile. - Decise di mettere like al post e di commentare con un semplice 'che carino, io adoro i gatti! Come si chiama?' e premette invio prima di pensarci troppo. Perchè decisamente perdere mezz'ora prima di cliccare invio era davvero imbarazzante. Per fortuna era da solo. Nessuno sarebbe stato testimone delle sue paranoie.

Tornò al suo piatto di pasta ormai freddo, mangiando velocemente. Era in ritardo per l'appuntamento in biblioteca con Aureliano. Aveva già ricevuto minaccia dall'amico, se avesse fatto ritardo anche quella volta lo avrebbe lasciato senza appunti per il resto del semestre. Disattivò le notifiche al cellulare e si avviò di corsa al luogo prestabilito, consapevole della strigliata che avrebbe ricevuto per il suo ritardo.Passò il pomeriggio a riordinare appunti e studiare, tra un caffè e un tramezzino preso al volo per cena, tornando a casa, molto tardi e decisamente distrutto. Stanco dalla giornata appena trascorsa, non ebbe possibilità di notare la notifica chetorreggiava sulle altre. Tra i messaggi di sua madre e suo padre che gli chiedevano cose da genitori, come le definiva lui, c'era la notifica di un certo liebemanu che non solo gli aveva risposto, ma lo aveva anche iniziato a seguire.




Eccoci col prologo di questa nuova storia che ho partorito in una delle tante notti che non sono riuscita a prender sonno. Spero prometta bene, e di rendere giustizia al meglio all'idea che ho in mente. Qualsiasi critica è ben accetta! Un saluto dalla vostra mary paranoica <3

love on twitter - simuel's versionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora