Il pettegolezzo uccide

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Settimane dopo venne fuori che Maria Rosa aveva ragione su tutto.

Enrico, il benzinaio, aveva lasciato la moglie e questa aveva dato di matto quando lui si era definitivamente trasferito nel nuovo appartamento. A quel punto, stanca delle umiliazioni e le dicerie che portavano le donne del paese a fissarla durante la messa e a farle bisbigliare sul sagrato, si era appostata davanti alla macelleria in attesa di trovare Sonia in apertura. La donna non sapeva che era una cosa alquanto rara che Mario lasciasse aprire bottega alla moglie, ma la donna ebbe fortuna e una mattina Sonia alzò la serranda e fu uccisa. Giulio ricevette la telefonata disperata della cognata la sera in cui il fratello, Enrico, era a cena dai Rossi e si precipitò fuori casa per fermarla e, sì, la discussione era continuata tra i cancelli della villa dove, a bassa voce, la moglie del fratello gli aveva confessato l'omicidio di Sonia. Giulio non ci aveva più visto perché la donna voleva fare irruzione dai Rossi e confessare.
Sonia era fedifraga, aveva tradito Mario con suo fratello e la confessione sarebbe stata un altra macchia, altre chiacchiere; l'unico modo era uccidere quella stupida donna -il colore del racconto finale era stato dato da Felice, il carabiniere, dopo la confessione-. Giulio credeva che nessuno avrebbe scoperto che era stata lei a uccidere la moglie del macellaio e, dopo poche settimane, il caso sarebbe stato messo da parte; la vita sarebbe continuata sperando che il fratello avrebbe messo la testa a posto.

Quella storia, seppur brutale, aveva distratto Rosa dallo sconforto per la morte di Dante. Aveva vissuto un'avventura come era capitato migliaia di volte alla beniamina dei gialli in televisione.
La donna spense la televisione; le giornate si erano fatte calde e luminose e lei decise che si sarebbe goduta un buon libro e qualche pettegolezzo al parco.

Fine