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Maria Rosa tenne un passo veloce e costante fino in centro. Aveva deciso che si sarebbe fermata dal prestiné, a prendere il pane; vedere che aria tirava e carpire qualche pettegolezzo; cercare lì la cugina, Agnese, sicura che ce l'avrebbe trovata. Quando arrivò notò con piacere che all'interno c'erano più di due persone, così entrò.
«Maria Rosa... Buongiorno!» la salutò il prestinaio.
«Ciao, Luigi» ricambiò lei, poi si voltò a salutare con un cenno anche gli altri presenti in attesa del loro turno. Si mise in fila poco dopo una donna, Giovanna... non ricordava il cognome, e cominciò a guardarsi intorno. Sugli scaffali che circondavano il negozio c'era un po' di tutto: bottiglie di salsa e scatole di pelati; pacchi di pasta, una sola marca ben nota ma tanti tipi diversi, dal maccherone allo spaghetto; sottaceti vari; funghi essiccati e altri generi di prima necessità, fino all'angolo in cui Luigi teneva la carta igienica.
«Hai capito,  tè Luigi?! Sembra strano che lui non fosse sceso ad aprire la bottega» La Giovanna evidentemente aveva interrotto il discorso quando Rosa era entrata e ora lo aveva ripreso.
«Chi te lo dice che magari il Mario aveva sonno ed è scesa la Sonia ad aprir bottega?» Ma l'uomo non era stato convincente perché Giovanna non si arrese.
«Tu hai mai fatto aprire tua moglie, Luigi?»
L'uomo parve pensarci un attimo. «Forse una volta, quando avevo la febbre.»
«Sì, ma, il Mario aveva  minga la feuara» ribatté la donna e Rosa sorrise del fatto che molti in paese, come lei, quando erano sovreccitati o arrabbiati tendevano a ricadere nel dialetto del poto. E allora perché aveva aperto Sonia il negozio quel giorno? Si domandò poi Rosa.
«E allora perché ha aperto lei?» Una donna in coda dietro Giovanna sembrava averle letto nel pensiero. Luigi alzò le spalle, era ovvio che fingeva di non essere interessato alla faccenda; dopo anni a fare quel mestiere, in arte "dare il pane alle pettegole", era impossibile non interessarsi alle chiacchiere da paese. Poi, insomma, c'era stato un omicidio!
«Tè Anna, ma lo sai che è stata accoltellata con uno dei coltelli da macellaio del marito?!» Giovanna gongolò quando tutto il negozio si voltò a guardarla. Era possibile che nessuno lo sapesse? Rosa non lo sapeva di certo. «Me lo ha detto l'Agnese» concluse.
La cugina doveva averlo scoperto dopo averla vista, il giorno prima, e anche dopo essere stata al cimitero se non le aveva riferito questo particolare.
«Ecco perché lo hanno arrestato subito al Mario!» osservò il prestinaio, come se avesse chiuso il caso.

Quindi avevano arrestato Mario, il macellaio, per il sospetto omicidio della moglie perché lui era stato così geniale da ucciderla con uno dei suoi coltelli, nel suo stesso esercizio. Complimenti Mario, un colpo da maestro! pensò Maria Rosa, sarcastica e per nulla convinta che fosse stato veramente il Mario a uccidere la moglie. Qualche altro pettegolezzo doveva pur saltar fuori.

In quel preciso momento fece capolino Agnese, la cugina, nel negozio.
«Oh, Maria Rosa,  te set chi!» (Sei qui!) si rivolse subito alla cugina, ma non poté fare a meno di notare che tutti gli occhi dei presenti erano su di lei. Maria Rosa sapeva bene quanto la parente stesse gongolando e quanto si stesse godendo le attenzioni dei compaesani.

Insomma, Agnese era nata in quel paese, aveva vissuto attivamente la vita dell'oratorio e c'era da domandarsi se avesse mai fatto ferie fuori della Lombardia. Fatto stava che tutti la conoscevano, era un'autorità in fatto di pettegolezzi. Appena era accaduto il fatto, l'omicidio, il primo del luogo, si era scatenata a caccia di informazioni sulla coppia coinvolta. Maria Rosa non era proprio il tipo che spettegolava e si informava, c'era già sua cugina che le passava le notizie, si limitava a tendere l'orecchio; era vero però che da quando era rimasta vedova e pensionata, non aveva di meglio da fare se non leggere, fare passeggiate ed essere curiosa.

«E sì, ma la Sonia non era tanto santa... Mica per parlar male né! Ma, gen, (gente) su sta là dul Lodino... Sono stata là dal Lodino» si corresse notando una delle donne nella bottega, aveva una ventina di anni meno di lei e forse non masticava il dialetto, «al bar. Ho bevuto un caffè, u fa finta da nien...» Tossicchiò, in errore. «Ho fatto finta di niente, ma c'era lì la vicina dei coniugi.»
Un colpo di fortuna, pensò Maria Rosa, sarcastica. Era certa che la cugina sapesse esattamente che avrebbe trovato la donna al bar e doveva sapere anche che la donna era a conoscenza di qualche pettegolezzo.
«Sicché, l'Alfonsina mi ha detto, ma oh... in confidenza...» e a quelle parole aveva gettato uno sguardo intimidatorio su tutti i presenti, come se qualcuno lì dentro davvero credesse che Agnese avrebbe dato la notizia solo ai presenti, e in realtà Maria Rosa sperava che la cugina non credesse veramente che l'Alfonsina avesse spifferato indiscrezioni solo a lei, ma tutti, curiosi, la lasciarono continuare, alcuni scrollando solennemente il capo. Non lo diremo a anima viva, sembravano dire con lo sguardo. Non ci credeva nessuno, Rosa non cambio la sua espressione di finta indifferenza.
«...li ha sentiti litigare la sera prima dell'incidente.»
«Dove vive l'Alfonsina?» chiese Luigi, interessato.
«Sullo stesso pianerottolo, è la porta davanti alla loro praticamente, ma una sua stanza confina con una delle loro, non so bene quale.» Sembrava rammaricata di non avere approfondito a riguardo. «Comunque, guarda caso, la sera litigavano e la mattina lei muore assassinata...» Lasciò la frase in sospeso per creare la giusta atmosfera, poi sganciò la bomba. «Ma non è questo che ha fatto riflettere l'Alfonsina... È andata dai carabinieri a dire non solo che avevano litigato, che poi i carabinieri li ha sotto casa, ma a dir loro che la Sonia aveva l'amante!»

Tutti i clienti sospirarono all'unisono, le donne, compresa Maria Rosa, con la mano davanti alla bocca. Non poteva dunque essere un giallo sul quale investigare, uno più uno non poteva fare altri numeri se non due. Il marito scopre il tradimento, la sera hanno una discussione e la mattina, preso da un raptus, ammazza la moglie fedifraga.

Rosa si congedò dal prestinaio solo dopo aver preso il pane, aver fatto uno sforzo immane per resistere dal comprare un pacchetto delle sue amate patatine - adorava sgranocchiarle mentre guardava la TV - e dopo aver salutato la cugina, rimasta a fare un po' di spesa.

Fu una serata tranquilla quella di Maria Rosa. Fece una cena leggera, guardò un po' di televisione pentendosi amaramente di non aver comprato quel pacchetto di patatine, ma si era perdonata gettando un'occhiata alle pastiglie per la pressione. Verso le nove era salita in camera e si era messa a letto con uno dei suoi libri.

Il pettegolezzo uccideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora